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Aihe: [Incontrotempo] Contro le speculazioni dei privati per l’utilizzo sociale degli spazi

Contro le speculazioni dei privati per l’utilizzo sociale degli spazi

Lunedi 7 gennaio del 2008 siamo andati ad occupare l’assessorato al
patrimonio del comune di Roma per denunciare quello che stava avvenendo
nell’area del parcheggio dell’ex cinodromo situata davanti al
Laboratorio Acrobax in via della vasca navale.
Nel giro di pochi giorni è stata realizzata una tensostruttura che
dovrebbe ospitare gli spettacoli di una società privata chiamata Teatro
Spazio Zero, anni fa ubicato in via Galvani a Testaccio.
Tale imprenditore aveva la presunzione di utilizzare per suoi interessi
assolutamente privati un’area su cui noi stiamo realizzando dei progetti
sociali e culturali restituendo al territorio una zona degradata e
abbandonata. La prima tappa di questa riqualificazione è stata la
realizzazione di una playground, un campo da street basket, uno dei pochi
campi pubblici ed ad accesso gratuito che garantiscono il diritto allo
sport per tutti.
Ma il nostro percorso sull’intera area sta portando ad una progettazione
sociale e dal basso con altre associazioni e comitati che agiscono nel
territorio che porti ad una bonifica dell’area dell’ansa del tevere ed
alla realizzazione di una zona verde e di uno skatepark che rendano questo
pezzo di territorio un’area pubblica accessibile a tutti.
Oltre alla speculazione privata che la società Teatro spazio Zero voleva
effettuare siamo andati a denunciare le condizioni di lavoro che avevano
reso possibile la costruzione di tale struttura. Il cantiere è stato
realizzato in pochissimi giorni utilizzando migranti senza nessun contratto
di lavoro e senza le minime condizioni di sicurezza. Per pura casualità
non è accaduto nulla di grave, ma è inaccettabile che una società che
magari prende appalti, affidamenti o finanziamenti culturali dal Comune di
Roma non garantisca la sicurezza sul lavoro per i propri lavoratori. Ormai
da tempo, anche attraverso il comitato cittadino contro le morti sul lavoro
(http://nomortilavoro.noblogs.org), gridiamo con forze che gli infortuni e
le morti sul lavoro non sono frutto di casualità o del tragico destino ma
hanno delle gravi responsabilità individuabili negli imprenditori, nelle
forze politiche e nei ritardi degli organi ministeriali preposti alle
ispezioni. Abbiamo realizzato un breve video in cui sono evidenti le
gravissime violazioni che sono state commesse ai danni di manodopera
sfruttata per poche decine di euro al giorno e costretta ad orari di lavoro
che superavano le 10 ore. Pensiamo che la vigilanza dal basso nei nostri
territorio sia necessaria per denunciare le condizioni di lavoro, di
precarietà e di sfruttamento che si nascondono nei cantieri edlili, nei
servizi alla persona e alle imprese come in altri settori più o meno a
rischio che sorreggono l’economia della metropoli-Roma.
Dall’incontro con Nuccetelli, dell’assessorato al patrimonio, alla
presenza del signor Casco responsabile del teatro Spazio zero abbiamo
ottenuto il blocco immediato dei lavori e della programmazione teatrale, in
attesa che venga trovata una nuova sistemazione al teatro, e
la regolarizzazione dei lavoratori che verranno utilizzati per smontare la
struttura.
Il 21 gennaio abbiamo ottenuto un incontro alla presenza del gabinetto del
sindaco, dell’assessorato al patrimonio per capire come chiudere questa
storia di speculazione e diritti negati.

Di lavoro si muore perché di precarietà si vive

Non un secondo di lavoro senza sicurezza


www.acrobax.org

Il video di denuncia delle condizioni di lavoro nel cantiere lo trovate al
link:

http://nomortilavoro.noblogs.org/category/video-racconti