[Forumlucca] [ GETTARE IL MIO CORPO NELLA LOTTA 1 3 9 ]

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著者: gia nni
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題目: [Forumlucca] [ GETTARE IL MIO CORPO NELLA LOTTA 1 3 9 ]



     139


*Pasolini: gli occhi   [ /Dino Pedriali 
/]                                            **30 dicembre 2007
****             **Perciò io vorrei soltanto vivere*
             *pur essendo poeta
             **perchè la vita si esprime * *anche solo con se stessa.
             **Vorrei esprimermi con gli esempi.*
             *Gettare il mio corpo nella lotta/./*
                                                 *Pier Paolo Pasolini* **
**
**
**
*amori, riflessioni, invettive ...      **                    *
*                                                                                                                                
giornale per e.mail a cura di* g*ianni quilici **[ 
**gianniq@???* <mailto:gianniq@protocol.it>* ]*
** 
*collaborano:* 
*                       ...  aldo zanchetta, anna, betty bastai, dante 
albanesi, diego simini, *
*emilio michelotti, franco dinucci, loredana, marisa cecchetti,
maurizio della nave,  **nadia davini, nicola cuciniello, ninuccio 
aiulla, peppe de angelis, raffaella,
renzia d'incà, **rosa, tommaso panigada, ** umberto franchi, valeria 
giglioli ...   **
*




**
**
****Email spedite: n. 1 0 0 2

Se mentre ascolto la parola dell'altro
io non sono capace
di fare silenzio dentro di me,
se non faccio tacere
il brusio dei pensieri,
delle riflessioni condizionate,
delle emozioni istintive,
io forse sento i suoni che mi giungono all'orecchio,
ma certo non li ascolto
per quello che sono,
in tutta la loro potenza espressiva.
                                         Giuseppe Jiso Forzani
**
*La vita
La vita è una sfida, affrontala
La vita è tristezza, superala
La vita è una lotta, accettala
La vita è un'avventura, rischiala
La vita è bellezza, ammirala
  La vita è un mistero, scoprilo.***
****
****
*                         da "/una sala d'aspetto di un medico"/
**d  i  a  l  o   g  h  i
Pensare la realtà è un gesto radicale
che abbraccia tutta quanta la vita
**gianni
ho letto quello che hai scritto e pubblicato sugli ultimi  gettare


vorrei incontrarti parlare con te
sento che le parole non sono sufficienti al compito che indichi

ho bisogno di riprendermi tutta quanta la vita
ora
sento un grande bisogno di dare corpi alle parole
silenzi pause accompagnate dagli occhi dalle mani dal calore

chi siamo noi?

delegare al virtuale ci ha pure annichiliti
in una vita sempre più ristretta

fare un lungo viaggio per incontrarci far riemergere forze a cui abbiamo
abdicato

né la scrittura
né il cinema
né la vita sono sufficienti
o forse lo diventano
quando abbracciamo il fondo di questa insufficienza

pensare la realtà è un gesto radicale che abbraccia tutta quanta la vita
e la schiude oltre se stessa
alla solitudine
al vuoto
alla notte
agli altri su cui gettiamo il nostro inferno

qual è lo stratagemma per attraverare questo labirinto?

i luoghi comuni sono il ricatto della politica
e la paura ci mantiene nell'orizzonte di un vicolo cieco

si può sperare di uscirne?
chi ci viene a salvare?

come dice valery che hai citato
occorre aprire gli occhi
e fare un passo avanti nel vuoto che ci fa orrore

non esistono altri mondi oltre questo in cui viviamo
non c'è un altro mondo possibile

sperare è delegare al tempo l'impossibile

quanta paura ci tiene legati alla sinistra di cui ancora parliamo?
stringendo in mano una delega
in uno stato di minorità

questo corpo politico agonizzante
ridotto in agonia dagli stessi a cui ci affidiamo
quanto ancora può sopravvivere nel ricatto di chi gli allunga la vita
per conservare il potere?

quanto ancora si può accettare di piegare la volontà e rinunciare alla
nostra potenza?

insomma gettare il corpo nella lotta
                                                          Andrea [Appetito]



Non so caro Andrea,
se la tua e.mail fosse soltanto privata o anche pubblica,
ma non ho avuto dubbi:
è rivolta a me,
ma parla per tutti
e pone due questioni per me decisive.

La prima: chi siamo noi (esplicito) oggi.
Sembra una domanda rituale.
Non lo è.
Credo che non lo sappiamo.
Almeno io non lo so.
Per saperlo occorre guardare e guardarsi
con ferocia ed amore
e leggere anche chi
su questa questione psico-sociale è andato più avanti.
Io non so chi siamo oggi,
ma so che posso avvicinarmi a scoprirlo, se voglio.
E questa è una delle questioni che mi pongo
e che pongo per il GETTARE.

La seconda: che fare.
Sono d'accordo con te.
Non delegare a nessuno:
ne' al virtuale, ne' all'arte, ne' alla sinistra.
Aprire gli occhi su tutta l'esistenza
non avere paura di pensare e di fare
ciò che appena si intravede o neppure esiste.
Qui però è più difficile,
è un'impresa individuale,
e collettiva:
è indispensabile anche la politica,
intesa anche in senso stretto:
partiti, gruppi,
non per farne necessariamente parte,
ma per interloquire, mescolarsi....

C'è infine una terza questione:
quella dell'incontro,
il nostro e quello più in generale, di chi si sente parte,
e che in un'altro periodo avevo posto
 che aveva avuto corrispondenze significative
e che poi avevo lasciato cadere
sentendomi io impreparato
(ma non certo nel rapporto interpersonale)
a sostenerlo.
E su questo
fare del GETTARE qualcosa che vada oltre me
 lascio spazio al tempo...
                                            gia nni


**
*
*Io posso resistere a qualsiasi cosa,
meno alla tentazione
                      Oscar Wilde
*
*
*
***2007
un anno è trascorso
e mi sento così incapace di rappresentarlo
anche in poche parole
che lo lascio all'immaginazione di ognuno
consapevole soltanto di un fatto:
che ciò che abbiamo visto  e soprattutto avvertito e sentito
è soltanto una  minuscola  cosa  di ciò 
che è veramente avvenuto
***
**
**
*  **2008 visioni...speranze...propositi...2008  
**
PUNTO E A CAPO(d'anno)


vado a letto alle undici , il trentuno
con l' anno ancora vecchio
e il sei mattina trovo (come sempre)
la befana
allo specchio
                  Bona
  **
  i miei auguri
non sono auguri,
ma propositi,
propositi personali,
che possono  irradiarsi...
per chi vuole comunque
confrontarsi


Io vorrei vivere nel 2008
di più oltre l'indifferenza
di più oltre la rassegnazione
di più oltre la coazione a ripetere
degli istinti

Essere più duro con me
e con gli altri

per avvicinarmi di più
a ciò che è essenziale
ed importante;

guardare il quotidiano vivere da vicino
quello che frequento,
ma anche quello che è oltre me
nel vasto e terribile mondo

e chiedermi senza limiti
il perché di ogni dettaglio,
la causa di fondo

e cosa posso fare,
cosa inventare,
cosa sperimentare
ed avere coraggio di fare
ciò che prima mi impedivo di fare

non senza dolore
non senza fatica
non senza rinunce

per essere intanto io più libero
io più contraddittoriamente felice
perché ci si libera con gli altri
perché si è più felici con gli altri
se ci si libera continuamente
anche con sè

Questo è lo spirito dell'augurio-non augurio
che proietto nel 2008
che, aggiungo, come numero mi attrae,

  gianni
*
*         Blown in the wind**
How many roads must a man walk down
before you can call him a man?
                                       Bob Dylan**
*
*
*



PENSIERI DI FINE ANNO


di Umberto Franchi

/_*Cosa significa vivere?*_/

*La vita è fatta di istanti
Ed in ogni istante c'è la sintesi
Di una intera vita... per cui
Dobbiamo vivere in ogni istante di vita
*

*Ma cosa significa vivere?*

*Vivere significa dare uno scopo alla vita...
ed il mio scopo principale è quello
di combattere le ingiustizie sociali...
è vivere le emozioni sublimi dell'amore*

*Vivere è essere qui, al presente
con la memoria storica
nel passato, per cercare
di comprendere il futuro*

*Vivere significa sapere che
chi non si muove per non
rompersi le gambe, finirà
per restare paralizzato*

*Vivere significa che le cose
belle della vita, hanno il gusto
dell'avventura, del non
rinunciare al volare*

*Significa sapere, che non bisogna
impegnare la vita solo per
imparare a vivere, altrimenti quando
potremmo godercela, c'è il rischio di morire*

*Vivere significa essere con gli altri
sapendo che trasmettere gioia
agli altri, significa trasmetterle
a se stessi
*

*Significa sapere che gli stupidi
non sono quelli che sbagliano
ma quelli che considerano stupidi
chi sbaglia, perché incapaci di comprendere*

*Vivere significa non lasciarti ferire dalle
frecciatine che mirano a svalutare
ciò che fai, lo fanno per invidia...
sono persone grette con molte pochezze*

*Vivere significa che per cambiare
le cose del Mondo non basta volerlo...
ti devi caricare di idealità, di senso di giustizia,
essere capace di soffrire senza niente pretendere*

*Significa sapere che nella società fondata
sul profitto e sfruttamento dell'Uomo sull'Uomo,
la maggioranza delle persone fanno quello che gli conviene,
senza occuparsi dei danni che creano agli altri*

*Vivere significa sapere che il pensiero e la parola
non vanno usate solo per valutare o svalutare
quello che fa bene o che fa male, occorre usarli
per conoscere di più, per capire...*

*Vivere è' la forza motivante a fare del bene,
ed è il combattere le ingiustizie sociali, che ci
permette di essere indipendenti, senza
farci limitare dalle illusioni*

*Vivere significa sapere che ogni istante
della nostra vita è identica
Alla vita cosmica, non siamo separati...
Tutta la vita costituisce una unica entità*

*Significa sapere che l'amore sublime è utopistico
Per cui diventa sempre un nuovo inizio, un punto
di partenza una ricerca continua, accontentandoci di belle
storie passionali, che comunque sono importanti*

*Vivere significa sapere che la vera sicurezza
È non avere bisogno di sicurezze,
per cui dovrò smettere di rincorrere
la felicità ed essa, forse, mi verrà incontro
23 dicembre '07 -                                                    
Umberto Franchi*



* Il bello della TV
è che c'è Blob
a denunciare il suo brutto
*
****
****

*/                                        maria novella oppio
/**I (miei) cinque libri da regalare
*


*Iuri Dardini

1)
Alejandro Jodorowsky - I Vangeli per guarire

2)
Pierre Drieu La Rochelle - Fuoco fatuo

3)
James Ballard - Condominio

4)
Emile Cioran - Sommario di decomposizione

5)
Miyamoto Musashi - Il libro dei cinque elementi
*

*Gianni Quilici

1)
Ritorno dall'India
di Abraham B. Yehoshua (Einaudi)
Più di 400 pagine,
che mi hanno portato nelle viscere
dei sentimenti e dei luoghi
elettrizzandomi

2)
Home Faber
di
Max Frish
-Feltrinelli-*

**Ti senti dentro il romanzo fisicamente
e psicologicamente tanto le sensazioni
sono materiche e nette
nella loro, invece, dialettica.
C'è l'indifferenza e l'individualismo dell'uomo faber,
ma c'è anche l'attrazione e l'amore estatico del poeta;
ci sono paesaggi estremi:
il deserto e la giungla,
la bruttura della megalopoli e l'incanto mare/cielo dell'avventura
romantica;
c'è uno stile che osa
nei mutamenti di tempo,
nella varietà dei registri.
**

**3)
La conquista dell'inutile
di
Werner Herzog
Mondadori
**

*Ciò che sorprende, in questo viaggio ad alta tensione *
*e lontanissimo dalla vita quotidiana d'un occidentale,
è l'Herzog scrittore:
precisione di dettagli, velocità di scrittura, asciuttezza di linguaggio,
in cui il sé è considerato con il distacco di un entomologo, realismo e
visionarietà;
visioni che diventano per eccesso di disperazione poesia di tipo
surrealista,
quasi uno Chagall a tutto spazio

*

*Umberto Galimberti
/Uno degli intellettuali che il centro sinistra dovrebbe leggere e capire
per cambiare nel profondo l'Italia è il filosofo-psichiatra umberto
galimberti.
Da un suo libro "i vizi capitali e i nuovi vizi" -feltrinelli- alcune
pillole/
*

*Il gusto
In questa perdita dei sensi più primitivi
che sono il gusto, l'olfatto e il tatto,
io vedo nell'uomo occidentale
una sorta di impoverimento del cervello antico
che ci fa provare emozioni,
che ci induce fantasie...
Dopo la desessualizzazione dei corpi
oggi regolati più dall'igiene che dal piacere,
ci stiamo avviando verso la deprivazione del gusto.
*

*La lussuria
nelle cose d'amore l'uomo ama solo la sua creazione,
quindi non la natura,
ma la sua trasfigurazione,
a cui la lussuria perviene attraverso la fantasia che,
oltre ad essere il tratto tipico dell'uomo,
è anche il potenziale sovversivo di ogni ordine.
*

*Il consumismo
Gli effetti della cultura del consumismo diventano disastrosi,
perché là dove le cose perdono la loro consistenza,
il mondo diventa evanescente
e con il mondo
la nostra identità
*

*Il conformismo
Nelle società omologate,
la differenza, la specificità e la peculiarità individuale,
oltre a non essere remunerative,
destano persino qualche sospetto
*


*fai
sempre
quello
che
hai
paura
di
fare
*

*
*
*
*

* *

* *
*/ /**Invio **/Queste email le ho inviate anche a chi conosco poco o 
pochissimo,/*
*/o a chi magari non mi conosce o che solo casualmente/*
*/       è entrato nella (mia) posta  
ettronica.                                                                                                                   
/*
*/Chi per qualsiasi ragione non vuole ricevere questi messaggi/*
*/me lo faccia,  e scusatemi, sapere:     gianniq@??? 
<mailto:gianniq@protocol.it>  /*


*/Chi invece si sente partecipe, anche quando dissente,/**/ aggiunga,
proponga, faccia le sue critiche, e magari faccia circolare ..../*

*/                                                          Chi vuole 
essere inserito 
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