Una guerra dell' acqua assai particolare, ma di grande valore morale e pratico, alla quale potete partecipare aggiungendo la vostra solidarietà inviando una firma al coordinatore robertomalvezzi@???. Per documentarvii meglio vedete: Zibechi R. Brasil: 2 modelos enfrentados en el Río San Francisco
www.ircamericas.org.
BRASILE : DUE MODELLI DI SVILUPPO SI AFFRONTANO SUL RIO SAN FRANCISCO
Un duro scontro è in atto fra il Vescovo di Barra, città del nordest brasiliano, Luiz Flávio Cappio, e il presidente Lula. Oggetto del contendere, la gigantesca opera che devierà il Rio San Francisco dal suo attuale percorso per portare le sue acque in zone del nord-est del Brasile che soffrono di periodica siccità. <Per portare acqua a 12 milioni di poveri> dice Lula. <Per portare acqua agli industriali del Cearà> dice il Vescovo, che ha oggi, 30 dicembre 2007, è al suo 35mo giorno di digiuno. Lula dichiara : <fra un Vescovo e 12 milioni di poveri io scelgo i poveri>. Il suo ministro dell' integrazione nazionale, Geddel Viera, rincara: <Ignorare le istituzioni, in una democrazia, é un peccato mortale> e accusa il vescovo di praticare forme di <terrorismo simbolico> Il Vescovo replica: <discutiamone con le popolazioni interessate>. Il Vescovo aveva già fatto un primo digiuno anni or sono, sospeso dopo 11 giorni perché Lula disse di accettare di discutere il progetto con gli interessati. Questo incontro non c' è mai stato e vinte nuovamente le elezioni, Lula ha confermato il progetto e l' esercito a luglio 2007 ha iniziato i lavori. In risposta il 27 novembre 2007 il Vescovo ha iniziato il suo secondo sciopero della fame. L' 11 dicembre il Tribunale Regionale Federale, accettando un ricorso del Consiglio regionale delle risorse idriche, ha emesso un' ordinanza di sospensione dei lavori. Il 14 la Conferenza episcopale brasiliano, dopo un nulla di fatto in un incontro con Lula, ha pubblicato un documento di appoggio al digiuno del Vescovo.
Il fiume è lungo 2.800 km, nasce nel Minas Gerais e sfocia nell' Atlantico nello stato di Sergipe, dopo aver attraversato il Planato e parte del Nord-Est. Nel 1992, di fronte alle prime avvisaglie dell' opera, il vescovo ha lo ha costeggiato a piedi, per un anno, dalle sorgenti alla foce, per sensibilizzare la popolazione, e ha pubblicato un libro su questa esperienza: Il Rio San Francisco. Una camminata fra la vita e la morte. I critici del progetto sostengono infatti che così come è formulato, oltre a essere estremamente costoso (3 miliardi di dollari), il progetto non servirà allo scopo ufficialmente proclamato, quello di portare acqua agli abitanti di una regione arida quale il Nordest, e che il fiume, già danneggiato da altri bacini artificiali lungo il suo corso, morirà. Mentre alcuni organismi pubblici, quali l' Agenzia nazionale delle acque, affermano che l' obbiettivo di portare acqua alle popolazioni può essere raggiunto con un costo dimezzato grazie a una serie di 530 miniopere distribuite sul territorio. Secondo Thomaz da Mata Machado, presidente del Comitato del Rio San Francisco, l' opera porterà acqua dove già c'è, a favore dell' industrializzazione del Ceará, dove arriverà l' 85% dell' acqua deviata, che invece passerà lontana dalle zone ove servirebbe. Frey Betto, che fu già nel governo Lula come responsabile del piano Fame Zero e che da tempo ha rassegnato l' incarico, si è schierato con Cappio, come pure Leonard Boff, la Conferenza episcopale, i Sem terra e molte altre organizzazioni. Leonardo Boff ricorda che l' opera è incostituzionale perché decisa senza consultare il Congresso come prevede la Costituzione e illegale perché esistono contro la sua esecuzione 14 denunce giudiziarie che comprovano illegalità e irregolarità, che sono tuttora ignorate dal Tribunale federale supremo. Inoltre perché il governo ha incaricato dei lavori l' esercito, militarizzando la regione. Frey Betto si chiede: <Chi ha mai visto un governo fare un' opera gigantesca per favorire i poveri?> e ricorda che il Piano Fame Zero aveva previsto di costruire 1 milione di cisterne di acqua mentre in realtà ne ha realizzate solo un quarto. E ha pure ricordato che quando il Pt, il partito di Lula, era all' opposizione, si opponeva al progetto. Oggi in varie parti del paese gruppi di persone digiunano per solidarietà con Cappio, che ha dichiarato che continuerà fino alla fine mentre altre si recano in pellegrinaggio alla cappella dove Cappio porta avanti il suo digiuno. Il vescovo Tomás Balduino, responsabile della Pastorale della terra, ha dichiarato che Lula ha diviso in due il paese mentre Cappio da parte sua ha dichiarato che Lula <sfortunatamente, dopo essere andato al potere, si è convertito in ostaggio dei grandi gruppi economici del Brasile e dell' estero. Oggi è ostaggio del capitale e rinnega le proprie origini. Rinnega il popolo che lo ha eletto perché fosse presidente dei poveri di questo paese>.