Autore: norma Data: To: aderentiretecontrog8, forumgenova Oggetto: [NuovoLab] 290° ora in sielnzio per la pace
Rete controg8
per la globalizzazione dei diritti
Mercoledì 19 dicembre dalle 18 alle 19, sui gradini del palazzo ducale di Genova, un'ora in silenzio per la pace.
Incollo di seguito il volantino che verrà distribuito
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Un doppio sogno natalizio: generali e colonnelli che vendono piantine e biglietti augurali per finanziare le spese militari...ex tecnici militari adibiti al controllo della sicurezza sui posti di lavoro......
Telethon per la ricerca sulle malattie genetiche; AIRC per la ricerca sul cancro; AIL per la ricerca sulla leucemia......sono decine le associazioni che, soprattutto in questo periodo, si rivolgono alla generosità dei passanti per finanziare le proprie iniziative.
Hanno, naturalmente, tutta la nostra simpatia e la nostra solidarietà. ( e, come si dice con un'espressione di dubbio gusto ma efficace, "speriamo di non averne mai bisogno.....)
Ma non possiamo non deplorare che una fetta della ricerca medica, in un paese che si vanta di far parte degli otto più industrializzati, è finanziata in parte da questue; più o meno efficaci, meglio o peggio organizzate.
E non possiamo non sottolineare che la spesa più inutile, immorale ed improduttiva del mondo, la spesa militare, non ha certo bisogno di questue per finanziarsi; né in Italia, né altrove
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Hanno dichiarato Alex Zanotelli e Gino Stada, promotori dell'Appello contro le spese di guerra sottoscritto da centinaia di cittadine e cittadini:
"Dove sono finiti gli impegni di pace della maggioranza e in particolare di quella parte che partecipa alle iniziative del movimento contro la guerra?
Nella Finanziaria 2007 le spese militari sono aumentate del 13%, in quella del 2008 si vorrebbero incrementare di un ulteriore 11%.
Satelliti militari, Eurofighter, fregate Fremm, copertura economica delle missioni nei teatri di guerra,.sono stati approvati anche da senatori della Cosa Rossa. Succederà anche nel voto alla Camera o si vuole porre rimedio?
E non ci si venga ancora una volta a raccontare la favola della difesa dei posti di lavoro: forse scienziati e ricercatori medici non sono lavoratori? E' dignitoso per un paese industrializzato vedere in piazza ricercatori in camice bianco che protestano perchè i loro posti di lavoro sono a rischio? Vedere casi clinici disperati risolti grazie alla generosità dei passanti e non grazie a un adeguato impegno delle risorse pubbliche?
Non abbiamo mai chiesto di mandare a casa da un giorno all'altro i lavoratori e le lavoratrici del settore militare, ma è mai possibile che non possano essere utilmente impiegati in altri settori?
E un'ultima, sommessa proposta: perché non impiegare tecnici militari "in esubero" per ispezioni accurate ed inesorabili per controllare la sicurezza dei posti di lavoro? Suvvia, è possibile che dopo l'accurato addestramento che hanno ricevuto non siano abbastanza "flessibili" da poter imparare in fretta questa nuova mansione?