Non sono assolutamente in accordo con il taglio di questo articolo
anche se per correttezza lo invio per conoscenza. Non credo, infatti,
che le generazioni passate possono minimanente influenzare oggi i
"diritti" di un singolo! Spero che nessuna passata generazione possa
influenzare direttamente i "diritti" delle nuove generazioni solo in
base alla provenienza della famiglia, del sangue o del suolo.
Edoardo Magnone
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Solo 500 ingressi riservati ai cittadini di origine italiana residenti
in Argentina, Uruguay e Venezuela che desiderano lavorare in Italia
Roma - Decreto flussi 2007: 500 ingressi riservati ai cittadini di
origine italiana residenti in Argentina, Uruguay e Venezuela. Molto
pochi se si considera che il decreto prevede 170 mila ingressi in
tutto.
"Assalto alla regolarizzazione degli immigrati" ha titolato ieri
qualche quotidiano. Sabato scorso, prima giornata utile per i datori
di lavoro per l'invio on line delle richieste, al Ministero degli
Interni, di regolarizzazione dei lavoratori immigrati, sono arrivate
oltre 350.000, a fronte dei 47.100 posti in palio.
L'appuntamento di sabato era riservato alle domande di assunzione di
qualsiasi tipo di lavoratore proveniente da uno dei 14 Paesi con cui
l'Italia ha sottoscritto accordi di collaborazione: Albania, Algeria,
Bangladesh, Egitto, Filippine, Ghana, Marocco, Moldavia, Nigeria,
Pakistan, Senegal, Somalia, Sri Lanka, Tunisia. Domani ci sara il
secondo, per colf e badanti di altre nazionalità (65.000 ingressi) ed
il 21 dicembre il terzo, per le tipologie di lavoro delle nazionalità
non previste per oggi (57.900 posti). Fino a coprire i 170 mila
ingressi previsti dal decreto flussi 2007.
Sull'appuntamento del 21 si sono mobilitati i patronati degli italiani
all'estero. Alle ore 8.00 del 21 dicembre verranno inviate agli
sportelli unici per l'immigrazione le istanze riguardanti le quote di
ingresso per i cittadini di origine italiana residenti in Argentina,
Uruguay e Venezuela.
È 500 il numero complessivo di ingressi per motivi di lavoro
subordinato non stagionale o per motivi di lavoro autonomo che il
Ministero degli Interni ha stabilito per l'anno 2007.
I datori di lavoro potranno indicare esclusivamente i cittadini
presenti nell'elenco istituito appositamente presso le rappresentanze
diplomatiche e consolari italiane dei Paesi indicati.
L'inserimento nell'elenco avviene distinto per le qualifiche
professionali ed implica l'accertamento del requisito dell'origine
italiana da parte di almeno uno dei genitori fino al terzo grado in
linea diretta di ascendenza.
"È un ulteriore passo verso il cosmopolitismo che unisce i sogni
dell'emigrazione passata con i sogni dell'immigrazione presente" ha
affermato il Segretario Generale della UIM Alberto Sera.
http://www.newsitaliapress.it/articolo.asp?id=3532&titolo=Solo%20500%20ingressi%20riservati%20ai%20cittadini%20di%20origine%20italiana%20residenti%20in%20Argentina,%20Uruguay%20e%20Venezuela%20che%20desiderano%20lavorare%20in%20Italia