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Autor: laura picchi
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VENERDÌ, 07 DICEMBRE 2007








Pagina 9 - Lucca





Nasce la rete antirazzista





«Vogliamo aiutare extracomunitari e famiglie disagiate»











L’INIZIATIVA Le adesioni di Cgil, Aimac e Mani Tese














LUCCA. Nasce la rete antirazzista per i diritti di cittadinanza per contrastare l’ondata xenofoba che sta dilangando sul territorio provinciale.Cgil, Arci, Aimac, Mani Tese e Cittadinanzattiva -già componenti della rete per i diritti dei migranti- danno un nuovo nome alla loro unione per focalizzare l’attenzione sulle forme di disciminazione palesate da alcuni politici. In primis il sindaco di Altopascio Maurizio Marchetti, arrivato ad annunciare un’ordinanza che non consenta all’immigrato senza uno stipendio adeguato di ottenere la residenza nel suo Comune. Ma non è il solo, secondo le associazioni che compongono il nuovo soggetto giuridico. Il lavoro della neocostituenda associazione si muoverà su due fronti: anzitutto avanzerà la richiesta alla Provincia di realizzare un osservatorio sulle discriminazioni razziali, di classe e di sesso e sulle iniziative xenofobe che si manifestano. «E’ necessario intervenire. - spiega il segretario di zona della Cgil Virginio Bertini - Occorre opporsi a questa ondata di razzismo che ha invaso la nostra provincia. C’è bisogno di un monitoraggio costante. E noi ci faremo promotori affinchè la Provincia si attivi in tale direzione». Inoltre, la rete antirazzista per i diritti di cittadinanza ha iniziato un percorso capillare sul territorio per comprendere le problematiche degli stranieri e degli italiani in ristrettezze economiche. Ha già incontrato il gruppo di rumeni che vive nel campo di sosta fra il Coni e il cimitero. Prossima settimana, spazio alla comunità dei senegalesi. «E poi marocchini e famiglie italiane disagiate. - prosegue Bertini - Stiamo creando un contatto con tutte queste realtà. Ci vorrà tempo, ma almeno riusciremo a mettere a fuoco i reali problemi. Dal basso, quindi, costituiremo una rete per costriure una vertenza sociale. Al termine del percorso realizzeremo un libro bianco che fotografi la situazione sullo sfruttamento, caporalato e diritti negati. Con questo, ci rivolgeremo agli enti locali per mettere in pratica azioni mirate e efficaci». Per quanto riguarda la vicenda della famiglia Chfouka, la studentessa della facoltà di Economia che aveva rischiato l’espusione, Bertini fa sapere che pochi giorni fa è stata presentata al Prefetto la richiesta della revoca del provvedimento di espulsione, al momento soltanto sospeso.M.P.
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