[NuovoLab] L' ennesima prigione che non dice il suo nome!

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Autore: No Racism News
Data:  
To: forumgenova@inventati.org
Oggetto: [NuovoLab] L' ennesima prigione che non dice il suo nome!
*::No Racism News::
*http://no-racism-news.noblogs.org/

/Avevo già postato un /*/articolo
<http://no-racism-news.noblogs.org/post/2007/11/26/cos-si-vive-a-cassibile>/*/
sul Centro di Cassibile. Si trattava* */*/
del reportage di Roman Herzog/*, /un giornalista tedesco, che lo
aveva visitato a metà novembre.
Esce oggi, invece, questa/ /Intervista di straordinaria rilevanza che/ /*
Alessandra Sciurba*// della redazione di /*/Meltingpot
<http://www.meltingpot.org> /*/(che non finisco
mai di ringraziare per l' importanza e la qualità del suo lavoro di
informazione)
ha realizzato con *Barbara Crivelli*, della //*Rete antirazzista
siciliana*/ <http://rasweb.altervista.org/>/.
E' l' ennesimo racconto di una realtà che dovrebbe lasciare indignati
coloro che hanno ///creduto che con la caduta del governo Berlusconi e
l' avvento di un governo di centro-//sinistra le cose sarebbero cambiate.
Mera illusione!
"Modalità di formale accoglienza che poi invece nascondono luoghi
di detenzione e di deportazione, anche di minorenni", recinzioni che
aumentano sempre più e nessuna possibilità di avere contatti con
l' esterno, tanto meno di uscire. Definire /*CPA*/ (Centro di Prima
Accoglienza)
quello che a tutti gli effetti è rimasto un /*CPT*/ solo perché alcune
organizzazioni
umanitarie (si dice che anche l' Arci abbia un progetto) possono
accedervi è,
come la stessa Barbara Crivelli commenta, inquietante...!/
*Lo sbandierato "superamento" dei CPT sta tutto qui...
"lager" erano e tali sono rimasti... nulla è cambiato...
nemmeno la mia rabbia.*/*/ /* Matteo Ghione

link all' articolo sul Blog:
http://no-racism-news.noblogs.org/post/2007/12/04/cassibile-l-ennesima-prigione-che-non-dice-il-suo-nome

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//

//*Quando l'umanitarismo nasconde la vergogna*
Documento a cura a cura di Alessandra Sciurba, redazione Melting Pot
<http://www.meltingpot.org>*
*

*Ci troviamo a parlare con Barbara Crivelli, della *Rete antirazzista
siciliana <http://rasweb.altervista.org/>*, nodo catanese, di quello che
risulta ad oggi il centro di detenzione per migranti dallo statuto più
incerto, più difficile da comprendere: il centro di Cassibile in
provincia di Siracusa.*

*D*. cominciamo innanzitutto con il chiederti qual'è in questo momento
lo statuto di questo centro di detenzione e qual'è la sua storia? È un
centro di detenzione amministrativa? È un centro di accoglienza?

*R*. Preciso subito che non ho mai visitato questo centro perché,
sebbene lo avessimo richiesto diverse volte, non ci hanno mai consentito
di entrare. Lo stesso divieto ha colpito anche associazioni molto
presenti sul territorio come Medici senza frontiere, che ha chiesto
anch'essa ripetutamente di entrare. Essendomi però occupata molto della
situazione dei migranti stagionali a Cassibile ho raccolto diverse
testimonianze e ho parlato anche con la direttrice e con il presidente
dell'Associazione che gestisce il centro. Se mi chiedi quale sia la
storia di questo posto posso dire che è gestito da un'Associazione che
si chiama Alma Mater che già dal novembre del 2001 aveva stabilito una
convenzione con l'Acnur e il Ministero dell'interno e l'Anci per
attivare un centro di accoglienza per richiedenti asilo e rifugiati
politici. Nel 2005 questo centro si è trasformato in un centro di prima
accoglienza sulla base di un'altra convenzione col ministero
dell'interno. Il centro ha formalmente 150 posti. La nascita di questo
Cpa è stata documentata da Medici senza frontiere che all'epoca si
occupava dell' 'accampamento' che ogni anno c'è a Cassibile nel periodo
della raccolta delle patate. *Una struttura agricola è stata recintata e
si è così trasformata dall'oggi al domani in un centro di detenzione*.

Proprio nel 2005 noi ce ne siamo occupati per via di una tragedia: un
ragazzo salito sul tetto è caduto e si è bucato i polmoni, perforati
dalle sue stesse costole. In quel periodo il direttore del centro ha
rilasciato un'intervista nella quale ha affermato che il gesto del
ragazzo gli sembrava inspiegabile visto che, a suo parere, dal centro si
poteva entrare e uscire quando si voleva. In realtà le fughe da questo
Cpa sono sempre parecchie. Quando abbiamo parlato di questo con la
direttrice del centro lei ci ha spiegato che il problema non sono le
condizioni in cui vivono i migranti dentro la struttura, ma la paura di
venire rimpatriati.

Ed effettivamente *ci risulta che dal centro di Cassibile ci sia un alto
numero di rimpatri soprattutto verso l'Egitto*. Sarebbe quindi
quest'ansia a spingere i migranti a cercare di fuggire come possono.
Nello stesso periodo ne sono fuggiti parecchi e questo ha comportato una
'fortificazione' del Cpa che , a quanto ci risulta, è molto sorvegliato
attraverso dispiegamenti di polizia veramente imponenti. Questo centro
dovrebbe essere invece un centro di identificazione (Cid) e Medici senza
frontiere ha sollevato questa questione ma tutto quello che siamo
riusciti a capire è che *il Cpa di Cassibile è una struttura ibrida, che
dovrebbe servire ad affrontare le emergenze, sul cui statuto il
Ministero stesso ha rilasciato dichiarazioni contraddittorie.* Potrebbe
essere un Cpa, trasformarsi in un centro di identificazione, o più
semplicemente in un Cpt, qualcuno lo chiama ancora così e del resto i
migranti vi sono racchiusi senza possibilità alcuna di avere contatti
con l'esterno.

*D*. Ci troviamo quindi davanti al solito luogo che formalmente è un
centro di accoglienza e che poi nasconde il fatto che questa accoglienza
avviene dietro le sbarre e il filo spinato e sotto la stretta
sorveglianza della polizia...

*R*. Si, è proprio così. Per ammissione dello stesso ministero funziona
tanto da centro di identificazione quanto da centro di accoglienza. La
spiegazione che ha dato lo stesso De Mistura
<http://www.meltingpot.org/articolo9726.html> quando ha visitato il
centro è che trattandosi appunto di un centro che deve affrontare
l'emergenza degli sbarchi ci possono essere deroghe sia sul suo statuto
che sulla capienza. Noi stessi abbiamo documentato che in alcuni
periodi, specie a seguito degli sbarchi, i 150 posti si raddoppiano.
Abbiamo documentato presenze anche fino a 400 migranti, come del resto
ha ammesso anche la stessa direttrice del centro sottolineando però come
le condizioni rimangono sempre vivibili e ci sia sempre la massima
disponibilità...

*D*. Qual è la storia dei migranti che arrivano a Cassibile? Sono tutti
sbarcati nel siracusano? Di solito chiedono asilo politico? E cosa
succede dopo la permanenza a Cassibile?

*R*. I migranti che arrivano a Cassibile provengono per lo più dagli
sbarchi che avvengono nella Sicilia orientale, e sai che nell'ultimo
periodo ce ne sono stati parecchi. In questo momento, ad esempio,
dovrebbero trovarsi ancora a Cassibile i migranti arrivati a Rosolini e
prima ospitati dentro una struttura di Rosolini, che ci risulta sono
dentro da più di 40 giorni, quindi detenuti oltre i tempi previsti.

*D*. Quali diresti che sono in questo momento le funzioni reali di
questo luogo di detenzione e come si inserisce nella realtà del contesto
di Cassibile, nel contesto siciliano del siracusano? Ci sono dei legami
ad esempio tra l'economia di sfruttamento dei migranti e la loro
detenzione in questo centro?

*R*. Cassibile ogni anno ospita centinaia di lavoratori stagionali e
molti di questi sono dei richiedenti asilo che non potrebbero
formalmente lavorare ma che trovano lavoro in queste campagne. Il centro
si riempie soprattutto alla fine della raccolta, e questo fa riflettere
sul ruolo che ha questo Cpa. *Il lavoro nero dei migranti a Cassibile
viene tollerato fino a quando è necessario.** **Quando non lo è più ci
sono delle retate e il centro si riempie.***

Credo che questo centro meriti pertanto una particolare attenzione
innanzitutto per la sua natura che abbiamo detto essere 'ibrida' e poi
proprio perché *la questione della detenzione dei migranti e quella del
loro sfruttamento e del lavoro in nero si intrecciano molto
profondamente in questa realtà*. E del resto *esiste anche una realtà
associativa che specula sia sul lavoro in nero che sull'esistenza del
centro di identificazione*. Faccio presente che l'associazione Alma
Mater che gestisce il centro e che è diretta da un prete è una struttura
molto presente sul territorio e che si occupa anche di ragazze madri, di
minori stranieri in una struttura che si chiama 'L'approdo', e gestisce
anche il centro di prima accoglienza. La nostra impressione è che vi sia
una grossa speculazione intorno a tutta questa faccenda. Alma Mater
percepisce moltissimi soldi e sostanzialmente quello che dà attraverso
tutte queste strutture presenti sul territorio è molto poco.

E ciò nonostante il fatto che la realtà del centro di Cassibile è stata
presentata come una realtà positiva per i migranti e la stessa
Commissione De Mistura quando è venuta a visitarlo
<http://www.meltingpot.org/articolo9762.html>, sebbene in quel momento
ci fossero solo 7 ragazzi, ha elogiato la struttura come un centro che
gestisce bene le emergenze e in cui ci sarebbe tantissima 'umanità'. A
me, dai racconti dei ragazzi
<http://no-racism-news.noblogs.org/post/2007/11/26/cos-si-vive-a-cassibile>
che ci sono stati detenuti dentro, risultano invece situazioni di
sovraffollamento, situazioni poco vivibili rispetto all'igiene personale
e a tutti i servizi che il centro offre. Tra l'altro, contrariamente a
quanto dovrebbe accadere, *nel centro sono detenuti anche dei minori*.
Il periodo medio di detenzione è di 25 giorni ma alcuni vengono
detenuti fino a 40 giorni. Questo è tutto quello che abbiamo
documentato, ma ne esiste anche la conferma nel dossier pubblicato da
Medici senza frontiere
<http://www.medicisenzafrontiere.it/msfinforma/comunicati_stampa.asp?id=1348>.
Quello che siamo riusciti a fare è poco... documentare quello che
succede, dalla durata delle permanenze a quello che ho detto prima: *ciò
che bisogna rimarcare è la natura di questo centro chiedendosi perché un
centro di accoglienza debba prevedere la detenzione assoluta dei
migranti* e sottolineando la contraddizione rispetto a ciò che gli
stessi responsabili hanno dichiarato dicendo che dal centro si potrebbe
in realtà entrare e uscire a piacimento essendo un centro di prima
accoglienza.

*D*. Alla luce delle dichiarazioni di chi lo gestisce non si capisce
allora perché all'interno di questo centro si verifichino atti di
autolesionismo come quello che ci hai raccontato, ma anche rivolte,
scioperi della fame e proteste di vario tipo da parte dei migranti.

*R*. c'è stato uno sciopero della fame che al momento si è concluso e
che ha riguardato sostanzialmente i migranti giunti con l'ultimo sbarco,
che hanno passato un periodo di ospitalità a Rosolini. Io li ho
incontrati quando erano ospiti di questa struttura e mi sono accorta che
era gestita dagli stessi responsabili del centro di Cassibile. Si
trattava di un passaggio provvisorio perché nel Cpa c'era stata la
scabbia e per questioni igieniche era consigliato di non portarvi subito
i migranti. Sono andata al Cpa di Cassibile fino a 15 giorni fa e i
ragazzi dell'ultimo sbarco erano ancora detenuti lì e tra l'altro in
questo sbarco c'era un altissimo numero di minori, anche bambini molo
piccoli, che a quanto mi risulta sono ancora lì dentro, trattenuti molto
oltre i tempi previsti.

*D*. Esiste una sezione a parte per i minori o per lo più sono anche,
per di più, in una situazione promiscua con gli adulti?

*R*. C'è una situazione promiscua e fra l'altro i minori , al Cpa di
Cassibile, vengono identificati. *A tutti i migranti vengono rilevate le
impronte digitali per identificarli, nonostante questo non sarebbe
formalmente possibile perché dovrebbe trattarsi di un centro di
accoglienza.*

*D*. Dicevi che a partire dal Cpa di Cassibile si effettuano anche dei
rimpatri...

*R*. Si, si effettuano dei rimpatri. Secondo la direttrice tutti gli
atti di autolesionismo e le fughe si spiegherebbero in questo modo, con
la paura dei migranti di essere rimpatriati visto che ciò avviene di
norma. Esiste un ponte diretto con l'Egitto per cui molti di quelli che
arrivano vengono rimpatriati lì.

*D*. Ti ringraziamo moltissimo di avere fatto luce su queste *modalità
di formale accoglienza che poi invece nascondono luoghi di detenzione e
di deportazione anche di minorenni...*

*R*. Luoghi di detenzione e di deportazione, esattamente. Ma un luogo
di accoglienza dovrebbe prevedere contatti con l'esterno e la
possibilità di entrare e uscire dal centro, e questo non avviene. Le
recinzioni, anzi, aumentano sempre di più e quindi, *se è un Cpt,
chiamiamolo col suo nome. Non diciamo che i Cpt sono stati superati
semplicemente perché alcune organizzazioni umanitarie vi possono fare
ingresso.* A me risulta, anche se non l'ho mai documentato
direttamente, che dentro il Cpa di Cassibile lavorano sia il Cir che la
Croce Rossa e sembra che anche l'Arci vi abbia un progetto

*D*. *Certamente la presenza di tante associazioni umanitarie
all'interno di un centro di detenzione...*

*R. è inquietante*. In qualche modo dà legittimità a queste strutture.
Nel corso di questi anni, rispetto alla trasformazione di Cassibile da
Cpt a Cpa, noi non abbiamo notato nulla di diverso, se non il fatto che
alcune associazioni umanitarie vi collaborano. Per il resto è tutto come
prima, non è cambiato niente.

Documento a cura del Progetto Melting Pot Europa
<http://www.meltingpot.org>

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