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Aihe: [Incontrotempo] Martedi' 4 dicembre ore 15:30 a Lettere presentazione del libro "Tango Connection" di G. Casarrubea]
Martedi' 4 dicembre 2007
ore 15:30 [Palermo]
Facolta' di Lettere e Filosofia
Aula Seminari

- Presentazione del libro: "TANGO CONNECTION"-

L'oro nazifascista, l'America Latina e la guerra al comunismo in Italia.
1943-1947 (Bompiani) di Giuseppe Casarrubea e Mario J. Cereghino

Interverra' l' autore GIUSEPPE CASARRUBEA

Nel 1945 inizia la “sporca guerra” al comunismo nell’Europa occidentale,
di cui la tragedia di Portella della Ginestra (1° maggio 1947) è una delle
prime e più gravi manifestazioni.
Dalla ricerca risaltano personaggi rimasti invisibili per più di mezzo
secolo, i cui nomi emergono dai documenti inediti dell’Intelligence
Service di Londra, del Servizio informazioni e sicurezza di Roma e dai
rapporti riservati delle spie peroniste e franchiste. L’apertura recente
di nuovi fondi archivistici degli anni Quaranta, in Europa e nelle
Americhe, sta rivelando uno scenario storico più ampio rispetto a quello
finora conosciuto. Emergono precise connessioni tra fascismo, falangismo e
nazismo, da un lato, e l’eversione antibolscevica in Argentina e Brasile
dall’altro. Grazie all’opera occulta dei servizi segreti statunitensi e
britannici.

Giuseppe Casarrubea. Storico siciliano, è uno dei massimi studiosi della
strage di Portella della Ginestra. Tra i suoi numerosi libri:
Intellettuali e potere in Sicilia (Sellerio 1983), L’educazione mafiosa
(Sellerio 1991), Gabbie strette (Sellerio 1996), Portella della Ginestra
(Franco Angeli 1997), Fra’ Diavolo e Il governo nero (Franco Angeli 1998).
Nei Tascabili Bompiani è già uscito il saggio Storia segreta della
Sicilia. Dallo sbarco alleato a Portella della Ginestra (2005). Prepara
attualmente l’apertura al pubblico del suo archivio personale (con sede a
Partinico, in provincia di Palermo), composto da migliaia di documenti
sulla storia del XX secolo, provenienti dai servizi segreti italiani,
statunitensi, britannici e dell’Europa dell’est.

Mario J. Cereghino. È nato a Buenos Aires nel 1959. Vive e lavora tra
l’America Latina e l’Europa. Lavora come ricercatore indipendente negli
archivi europei e statunitensi. Per Bompiani ha scritto, con Vincenzo
Vasile, il saggio Che Guevara Top Secret


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PORTELLA DELLA GINESTRA: LA STRAGE FU LA MICCIA DI UN TENTATO GOLPE
VOLUTO DAGLI USA E AFFIDATO A CARABINIERI E NEOFASCISTI

È il governo degli Stati Uniti d’America l’artefice della strategia della
tensione in Italia. Nell’autunno ’46, il presidente Truman autorizza un
colpo di Stato per instaurare una “dittatura militare” affidata all’Arma
dei carabinieri, con l’obiettivo di mettere fuori legge il Pci di
Togliatti. L’esecuzione del piano golpista è commissionata alle squadre
armate neofasciste che in Sicilia, il 1° maggio ’47, mettono in atto la
strage di Portella della Ginestra (12 morti e 27 feriti), ovvero la miccia
che dovrà innescare la reazione anticomunista. I finanziamenti arrivano in
abbondanza dall’Argentina del presidente Juan Perón. Si tratta del celebre
“oro nazista”, gestito dall’Internazionale nera di Bormann e Skorzeny e da
un “governo provvisorio fascista” con sede a Buenos Aires.

Sono queste alcune delle tesi di Tango Connection (Bompiani, pp. 208, euro
9). Per realizzare il volume, Giuseppe Casarrubea e Mario J. Cereghino
hanno consultato migliaia di documenti americani, inglesi, italiani e
sloveni. In particolare, quelli dell’intelligence londinese (MI5) e del
Servizio informazioni e sicurezza (Sis).

“Il quadro che affiora dai nostri studi è a dir poco sconcertante -
spiegano gli autori - I rapporti Sis parlano chiaro: sono il Comando
militare e l’intelligence statunitensi a dare il via all’operazione
golpista tra l’ottobre e il novembre ’46. Gli americani temono che
comunisti e socialisti possano vincere democraticamente le prime elezioni
politiche dalla caduta del fascismo (che poi si svolgeranno il 18 aprile
’48). Non a caso, è in questo periodo che nasce l’Unione patriottica
anticomunista (Upa), un’organizzazione clandestina capeggiata da generali
e colonnelli dei carabinieri (Messe, Pièche, Laderchi) e manovrata
occultamente da James J. Angleton, la superspia che vedremo interpretata
da Matt Damon nel film di Robert De Niro L’ombra del potere, sugli schermi
italiani tra qualche giorno. Gli 007 londinesi segnalano con
preoccupazione i contatti tra agenti americani, eversione nera e
personalità dello Stato italiano come, ad esempio, il capo della polizia.
Nei rapporti, si fanno espliciti riferimenti all’‘incidente’ e al ‘lago di
sangue’ che daranno il via al golpe militare”.

“Ma sono soprattutto le carte britanniche sul neofascismo italiano,
desecretate nel 2006, che ci permettono di comprendere il dietro le quinte
di quei mesi terribili. Si parla, ad esempio, del colonnello Charles
Poletti, il capo dell’Amgot tra il ‘43 e il ’45. Nel giugno ’47 arriva in
Italia ‘in missione speciale per conto del governo americano’ per
assicurare armi e denaro alle squadre armate anticomuniste. L’alleanza
sotterranea tra intelligence Usa e neofascismo si concretizza anche sul
confine orientale, dove gli agenti statunitensi non esitano a scendere a
patti con gli ex repubblichini per fronteggiare la ‘minaccia comunista’
incarnata dal maresciallo Tito. Dai documenti emergono inoltre i
finanziamenti clandestini elargiti dalla Banca Nazionale dell’Agricoltura
e dalla grande industria ai gruppi paramilitari neofascisti”.

“È in questo contesto che si colloca l’azione terroristica di Salvatore
Giuliano. Il suo gruppo è uno squadrone della morte agli ordini dei Fasci
di azione rivoluzionaria (Far) di Pino Romualdi, delle Squadre armate
Mussolini (Sam) e della Decima Mas di Junio Valerio Borghese. I documenti
del controspionaggio Usa (da noi ritrovati nel 2005 presso gli Archivi
nazionali di College Park, Maryland) rivelano che i contatti tra Salò e
Giuliano risalgono all’estate ’44, quando un commando nazifascista inizia
a operare sulle montagne tra Partinico e Montelepre per addestrare
militarmente gli uomini della banda”.

“Abbiamo sintetizzato i punti salienti delle nostre ricerche in un dossier
di 40 pagine - concludono Casarrubea e Cereghino - che l’avvocato Armando
Sorrentino presenterà la prossima settimana alle procure della Repubblica
di Palermo (strage di Portella, di cui ricorre il sessantesimo
anniversario ) e di Milano, per quanto riguarda i rapporti inglesi sulla
Bna”.

“Molti dei protagonisti di quella stagione nera godono ancora di ottima
salute. Il reato di strage non è soggetto a prescrizione. Gli eccidi
siciliani sono da ricondurre a un disegno eversivo unico che va dalla
strage di Alia (settembre ’46) alle esecuzioni di Li Puma, Rizzotto e
Cangelosi, dirigenti sindacali assassinati tra il marzo e l’aprile ’48. È
in quei diciotto mesi che è messo a punto il prototipo stragista che tanti
lutti provocherà nei decenni successivi, da Piazza Fontana (’69) alla
strage di Bologna (’80)”.


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