[NuovoLab] Non dire gatto

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Auteur: Edoardo Magnone
Date:  
À: forumgenova
Sujet: [NuovoLab] Non dire gatto
http://www.uaar.it/news/2007/11/29/non-dire-gatto/

Non dire gatto

Gentile Direttore,
dopo che due equipe di scienziati, dal Giappone e dagli Stati Uniti, hanno
annunciato simultaneamente di essere riusciti a creare cellule staminali a
partire da quelle della pelle, senza bisogno di distruggere embrioni, gli
oppositori all’uso sperimentale degli embrioni, dichiarano finiti i problemi
etici legati alla manipolazione di embrioni In realtà questa notizia ci
consegna un argomento formidabile per rivelare l’inconsistenza della posizione
di chi considera immorale la ricerca condotta sugli embrioni.Questi argomentano
che l’embrione, avendo la potenzialità di trasformarsi in un individuo, è “già”
persona e quindi titolare di diritti inalienabili. Ora se una cellula della
pelle può essere fatta regredire alla condizione di cellula staminale, nulla
vieta, in linea di principio, che essa , date le opportune condizioni possa
svilupparsi in un individuo. Ne conseguirebbe che dovremmo conservare anche le
unghie e i capelli che ci tagliamo perché, in potenza, potrebbero diventare
persone. Ne ha diffusamente trattato il grande fisico del ‘900 Schroedinger a
proposito della fisica quantistica e della probabilità dei decadimenti
radioattivi: Schroedinger illustrò il suo argomento servendosi di un gatto.

Un gatto se ne sta chiuso in una scatola. La sua sopravvivenza è affidata al
nucleo instabile di un atomo radioattivo: se decade, un veleno si libera nella
scatola e uccide il gatto; se invece ciò non accade il gatto sopravvive. Fino a
che non si apre la scatola e non si controlla, dice Schroedinger, il gatto non è
né vivo né morto, ma un po’ tutte e due. Il paradosso della meccanica
quantistica si applica a tutti i ragionamenti probabilistici e quindi anche
alle condizioni “potenziali”. Se “in potenza” un embrione potrebbe diventare un
individuo, non è detto che lo diventi, così come non si può escludere che da una
cellula della pelle fatta regredire a cellula staminale, non si possa ottenere
un individuo completo. Non pensa che sia ora di rompere il tabù oscurantista
che tiene l’Italia indietro nei settori più promettenti della ricerca più
avanzata in campo biomedico, rivelandone le contraddizioni che lo privano di
consistenza?

Pietro Armienti

Risposta di Vittorio Zucconi:

Non conoscevo il paradosso di Schroedinger e la ringrazio. Ma la questione
“staminali” ed “embrioni” non è mai stato un problema scientifico, fatto reso
evidente dal fatto che migliaia di embrioni surgelati sono comunque destinati
alla distruzione e la reversibilità del processo di diversificazione cellulare
che lei nota pone un problema troppo intelligente per i guardiani del tempio.
La opposizione alla creazione degli embrioni è classica opposizione mistica e
ideologica alla empietà di Prometeo che ruba il fuoco agli dei o a Galileo che
rovescia il tempio dell’astronomia biblica.

Rubrica “Lettere al Direttore” di Repubblica del 27 novembre