Giorgio Cremaschi ad Affari: un bilancio catastrofico, un'umiliazione per tutta la sinistra radicale. Che dovrebbe assolutamente uscire da questo governo in cui comanda Montezemolo...
Mercoledí 28.11.2007 10:34
La pietra dello scandalo è il protocollo sul Welfare... "Questa vicenda è una vergogna. Sono state cancellate tutte le morbidissime modifiche che erano state fatte e sono stati mantenuti i peggioramenti. Quello che sta avvenendo è un segnale evidente per la sinistra radicale ma anche per la Cgil, che non può ridursi a essere una succursale della Cisl. Tutta la sinistra politica e sindacale è in rotta". Nei sondaggi infatti Rifondazione è in calo... "A dimostrazione che quando si sceglie la linea del meno-peggio, questa linea alla fine porta sempre al peggio".
Però c'è la paura che se salta tutto torna Berlusconi... "Non lo so se sarà così. Ma Berlusconi se torna lo fa grazie all'accordo con Veltroni, mi pare chiaro. Un giorno si scriverà su questo anno e mezzo di legislatura un manuale per i giovani politici su come non si fa politica. L'esperienza della sinistra radicale è proprio come non si fa politica, ovvero come non si conta niente. E' un totale fallimento".
Rifondazione, Pdci e Verdi dovrebbero quindi uscire dal governo? "Possono decidere di restare e di non contare nulla. Decidano se vogliono ancora esistere". Quindi fuori dalla maggioranza e dall'esecutivo... "Secondo me sì", risponde Cremaschi. "Con un programma così, che cosa ci stanno a fare? La risposta è assolutamente sì. Però non lo faranno".
E l'ipotesi di inciucio Berlusconi-Veltroni sulla legge elettorale? "Non è detto. A volte si può essere d'accordo anche litigando. Mentre i salari sprofondano, i tassi dei mutui per la casa balzano in alto e i lavori usuranti vengono beffati... insomma, mentre le questioni sociali spariscono dall'agenda politica, si parla solo di riforma elettorale. E' una vittoria del politicantismo e quindi della destra, perché è sempre di destra. Chiunque lo pratichi".
Giudizio pesante anche sul Partito Democratico. "Sicuramente ha cambiato il quadro e ha contribuito a spostare a destra l'asse complessivo della politica del Paese. Rimanda al ruolo di Rifondazione e delle altre forze della sinistra radicale. Avere 150 parlamentari e contare meno dei tre di Dini credo che sia un bilancio catastrofico. Un'umiliazione, un 8 settembre... decidano che cosa vogliono fare. Su questa strada, secondo me, finiranno per sciogliersi".