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著者: info
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題目: [Paesibaschiliberi] [ASKAPENAinfo:] Paso a Paso nº198: Accion Nacionalista Vasca: "Andremo alparlamento spagnolo a reclamare l'indipendenza."


Independentzia eta Sozialismorantz
EUSKAL HERRIA PASO A PASO
Servicio informativo de ASKAPENA Nº198 

_ACCION NACIONALISTA VASCA: "ANDREMO AL PARLAMENTO SPAGNOLO A
RECLAMARE L'INDIPENDENZA." _

In numerose occasioni la sinistra basca sta rimuginando su questo
dilemma: partecipare o non partecipare al Parlamento Spagnolo? Chi
optava per il concorso utilizzava un argomento che lo stesso Che
Guevara difendeva: le forze rivoluzionarie devono approfittare di
tutti gli spiragli che offrono loro le democrazie borghesi; non
devono sprecarsi nessuno degli spazi che possono servirci per
sviluppare la lotta popolare. Chi si oppone al concorso argomentava
che la presenza della sinistra indipendentista nel Parlamento
spagnolo rinforza l'appartenenza ad uno Stato dal quale vogliamo
emanciparci e consolida la validità di un'istituzione che è la
massima espressione della nostra mancanza di sovranità

La pratica è stata riflesso di questo dibattito di strategie: a
volte si è partecipato, altre no, in altre occasioni si è mantenuta
una presenza testimoniale e puntuale... In realtà, dall'anno 1996 non
ha partecipato la sinistra basca al Parlamento spagnolo.

_DUE PROPOSTE POLITICHE DI PESO _

La sinistra basca, nucleata oggi intorno alle sigle di Azione
Nazionalista Basca (ANV, NdT), sta annunciando ripetutamente che
vuole fare fronte all'ondata repressiva dello Stato intensificando
l'iniziativa politica.

In questo contesto bisogna situare la proposta di raggruppare tutti
i settori indipendentisti in un'istituzione di carattere nazionale.
Alla base di questa proposta sta la constatazione che, in tutte le
forze politiche nazionaliste, ci sono settori di sensibilità
indipendentista che non condividono la linea autonomista delle loro
rispettive direzioni. Azione Nazionalista Basca si è diretta a tutti
questi settori invitandoli a conformare un Consiglio Nazionale Basco:
una struttura nazionale nella quale fossero rappresentate le
differenti correnti politiche basche che coincidono nella loro
aspirazione soberanista. Istituzione che avrebbe somiglianza col
Consiglio Nazionale Africano o il Consiglio Nazionale Palestinese.
L'invito ha provocato il prevedibile ed immediato rifiuto della
Dirigenza del PNV, direzione politica che non ammette altra relazione
con lo Stato che il patteggiamento sottomesso.

L'altra proposta recente della sinistra basca ha a che vedere con
le elezioni generali di marzo del 2008. Proseguendo nella linea di
potenziare l'iniziativa politica, la direzione di ANV annunciò già la
sua decisione presa di concorrere alle elezioni generali che si
celebreranno l'anno prossimo nello Stato per conformare il Parlamento
spagnolo.

* /La cornice/: L'annuncio diventò pubblico il giorno 12 di
Ottobre, nella conclusione di una grande marcia popolare a beneficio
dell'autodeterminazione.
* /L'avallo/ di detta iniziativa: ANV conta sui 200.000 voti che
appoggiarono quella sigla nelle antidemocratiche elezioni municipali
di maggio di questo anno. Questi voti furono la massima espressione
di fedeltà ad un progetto politico perseguito ed un esercizio
massiccio di disubbidienza civile di fronte ad uno Stato che
illegalizza l'indipendentismo.
* /Gli obiettivi/: Fare arrivare oggi al proprio Parlamento
spagnolo il clamore di un settore sociale indipendentista perseguito
e taciuto. Contrastare questo clamore col messaggio che trasportano
in detto Parlamento altri parlamentari baschi; messaggio disfattista
e sottomesso di quanti hanno rinunciato a rivendicare la nostra
sovranità nazionale.
* /Il simbolo: Riscattano un elemento mitologico imparentato nella
nostra cultura ancestrale i' zanpantzar.' /Questi personaggi escono
in gruppo; camminano muovendo con forza la vita per fare suonare di
forma ritmata e ritmica un tosature (campanacci) che portano cinte
alla vita. In senso simbolico, il suono dei batacchi scaccia i brutti
spiriti e le epidemie. In senso figurato politico, si riscatta questa
figura tanto presente nelle celebrazioni popolari affinché scacci
tutte le minacce che girano intorno a noi.
* /Il riferimento/: Una serie di persone che sono emblematiche
nella storia del nostro paese: Jon Idigoras, militante referenziale
della sinistra basca deceduto pochi anni fa, Agustín Xaho (scrittore
di Euskal Herria Norte che visse durante il secolo XIX,) Tomás di
Zumalakarregi, nel s.XIX, intestò il sollevamento dei baschi di
fronte allo Stato centralista in difesa delle sue giurisdizioni,
Dolores Ibarruri, (formata nell'ambiente minerario di Bizkaia, fu una
delle dirigenti operaie più conosciute nell'epoca repubblicana che il
colpo militare di 1936 abortì).
* /Il proclama/: Un documento che diventò pubblico il giorno 2 di
novembre di questo anno il cui titolo e contenuti riassumiamo di
seguito

_"SIAMO LA NAZIONE BASCA INDIPENDENTE" _

" 500 anni dopo essere stato conquistato il Regno dei Baschi,
abbiamo 500 ragioni per finirla con la sottomissione ed aprire la
porta all'indipendenza. Abbiamo comprovato i grandi danni che ci
porta la dipendenza imposta. Solo essendo padroni del nostro presente
potremo sviluppare il nostro futuro. Ci negano la nostra identità per
farci sparire. Siamo la nazione basca e non rinunceremo ad esserlo.

Fummo indipendenti fino a che ci lasciarono senza Stato proprio. Ci
spogliarono delle nostre giurisdizioni, ultime vestigia della nostra
libertà. Ci vogliono sottomessi, gestendo le briciole del
regionalismo che ci regalano. Respingono l'opportunità storica di
offrire a questo paese la soluzione politica ad un conflitto
ancestrale. Nelle nostre mani sta il domani che otterremo senza il
permesso di nessuno.

I nostri antenati sapevano che la sovranità portava inerente la
struttura di uno Stato proprio; per quel motivo afferrarono
l'indipendenza. Oggi ci troviamo davanti allo stesso dilemma ma con
la lezione ben imparata. Per quel motivo proclamiamo un Sì pieno alla
nostra indipendenza. Dobbiamo creare il nostro proprio Stato per
plasmare il potere della società basca. Uno Stato che protegga la
nostra lingua, la nostra cultura, e un modello sociale di sinistra.

Grazie all'indipendenza lasceremo dietro l'umiliazione del
vassallaggio, apriremo le porte all'uguaglianza della giustizia verso
i paesi, avremo il nostro spazio nel mondo.

Allo stesso modo in cui optiamo per l'indipendenza e la creazione
di un Stato basco, reclamiamo l'uguaglianza di opportunità per tutti
i progetti politici, compreso l'indipendentista. Questo progetto deve
essere rivendicato in tutti gli scenari politici; di lì l'importanza
delle prossime elezioni (2008). Solo l'attuazione unitaria di tutti
gli indipendentisti garantirà il futuro della nazione basca e la sua
indipendenza."


                                                                             Euskal
Herria, 26 Novembre di 2007.

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