Autor: Giovanni Belia Data: A: cm-roma Assumpte: [cm-Roma] l' episodio quotidiano che però si mette male
3 giorni fa, verso le 19 superavo decine di macchine in coda sul lungotevere.
quasi giunto a casa vedo aprirsi uno sportello all' improvviso da un' auto parcheggiata in doppia fila, mi liscia di un centimetro.
mi fermo avanti e gli dico: "pazzo stai attento ammazzi la gente".
il tipo non si scusa minimamente, scende e mi rimprovera di girare senza luci.
dietro ce l'ho ben in vista che lampeggia, davanti ammetto che funziona male, ma non ci sto alla sua accusa:
la strada è ben illuminata, lo sportello l' ha aperto senza guardare e basta.
è lui con la licenza di uccidere e io di morire, deve stare più attento.
vuole avere ragione per forza.
lo vedo andarsene mandandomi a quel paese, non ci sto e uno "stronzo!" mi esce naturale.
a questo punto il tipo mi salta addosso e strigendomi il collo con una mano da in escandescenze.
quando si stacca mi rendo conto che è più alto e largo di me e non ama discutere civilmente.
per una cazzata evidente, dove basterebbe scusarsi, si inizia a dire di chiamare i vigili.
io ci sto, gli dico:" sei pure in doppia fila, guarda che coda che stai creando".
la sua reazione è furiosa, urla:" io t'ammazzo" e corre a prendere qualcosa nel portabagagli.
mi caco sotto e cerco di scappare, lui mi insegue, io blocco qualche auto per essere visto.
poi mi ricordo che dietro l' angolo ci sono i carabinieri, quando li raggiungo indico il mio inseguitore.
resto in attesa in caserma, salvo. mi calmo.
gli hanno preso i documenti e pare che non avesse armi. lo spero, ma a volte viene considerata arma qualunque cosa.
non sporgo denuncia, forse a torto, forse perché è inutile.
forse perché i carabinieri mi hanno chiesto se ho detto qualche parolina di troppo.
nulla che giustifichi:
1-rischio di buttarmi a terra per strada
2-mani addosso a strozzarmi il collo
3-minaccia di ammazzarmi.
all' esasperazione dei portatori di auto rispondo sempre allegramente, ma lunedì mi giravano le palle.