«Noi ancora senza moscheaincontreremo il cardinale»

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secolo xix

«Noi ancora senza moscheaincontreremo il cardinale»
LUOGHI DI CULTO
La comunità islamica: da Bagnasco dopo Natale. Lettera al sindaco
«È INGIUSTO che una comunità come la nostra non abbia ancora, in tutta la regione, un luogo idoneo e riconosciuto dove pregare. Abbiamo chiesto un incontro con il cardinale Bagnasco, il quale ci ha risposto che ci riceverà dopo Natale. La questione va ripresa, non ci sono motivi per non farlo».
Torna a parlare di moschea la comunità islamica ligure. L'occasione è data dalla prima seduta della Consulta regionale per l'immigrazione, tenutasi ieri mattina sotto la presidenza dell'assessore regionale all'Immigrazione Enrico Vesco.
A riportare l'argomento all'attenzione dell'opinione pubblica è stato Zahoor Ahmad Zargar, presidente della comunità dei Musulmani della Liguria (Comul) e membro della succitata Consulta.
«Speriamo in buone notizie per dopo Natale - continua lo stesso Zargar - confidiamo nell'incontro con il cardinale Bagnasco». Anche la guida spirituale dei musulmani a Genova Husein Salah è intervenuto ieri sull'argomento, al termine della riunione che ha visto partecipare i rappresentanti di tutti i gruppi etnici presenti nella regione.
«Scriverò al sindaco Marta Vincenzi per sollecitare un confronto sul tema - ha detto Husein Salah - Dopo l'incontro del 10 agosto scorso non abbiamo avuto più notizie. Non voglio creare tensioni né pensar male, probabilmente il sindaco avrà avuto molto da fare».
Durante l'incontro di agosto, Marta Vincenzi aveva evidenziato la richiesta di sapere se i promotori della costruzione della moschea a Cornigliano facciano parte a pieno titolo del tavolo sui rapporti con il mondo islamico istituito dal ministro Giuliano Amato. E aveva parlato del percorso, avviato a livello nazionale ed europeo, per creare un modello di comportamento unico in casi di questo tipo. Un dibattito, quello europeo, ispirato dalla stessa Vincenzi, che aveva portato la "questione genovese" come occasione di riflessione sul tema. In pratica sia a livello nazionale che europeo si sta parlando del problema di come gestire le incalzanti richieste di edificare luoghi di culto islamici nei paesi dell'Unione, e il caso del capoluogo ligure è emblematico.
«L'approvazione del progetto di via Coronata è datata giugno 2005», richiama il rappresentante della Comunità islamica genovese. Da allora mille ostacoli e mille opinioni. Una parte della popolazione di Cornigliano che insorge, i tentativi mediati dalla giunta Pericu di trovare siti più idonei al luogo di culto (il più suggestivo è quello del "baratto" proposto dal Sorriso Francescano, che avrebbe voluto cedere un terreno incolto in cambio delle ex officine Passalacqua sopra piazza Massena), l'uscita sul Corriere della Sera di un editoriale di Magdi Allam che ha sollevato dubbi sull'identità dei finanziatori dell'operazione. E soprattutto la presa di posizione di quattro sacerdoti di Cornigliano, che si opposero duramente al progetto e poi furono richiamati proprio dall'arcivescovo di Genova Angelo Bagnasco. Qualche mese dopo le dichiarazioni della Vincenzi e l'inizio del percorso nazional-europeo.
Che non è fermo, ma ha già iniziato il suo percorso. Lo comunica la stessa Marta Vincenzi. «Il tavolo attivato dal ministro dell'Interno Amato con i sindaci dei Comuni ha già dato importanti frutti, come ad esempio il "pacchetto sicurezza" approvato di recente - dice il primo cittadino di Genova - allo stato attuale, come è ovvio che sia, il Governo è impegnato sul fronte della legge Finanziaria, ma questo non significa dimenticarsi dei problemi messi in agenda in precedenza. Appena approvata questa legge l'argomento verrà infatti trattato dal tavolo».
daniele grillo

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