Autore: makno Data: To: pop, incontrotempo Oggetto: [Incontrotempo] contestazione del I municipio
Ieri un gruppo dei collettivi giovanili e studenteschi di roma ha
interrotto il
consiglio municpale dedicato a trastevere (provocando la brusca ed un po'
folle
reazione dei consiglieri municipali), per denunciare il silenzio delle
istituzioni locali a fronte delle istanze rappresentante da vari soggetti
del
territorio in questi mesi e per denunciare la natura dell'ordine di giorno
unitario preparato peraltro con modalità tutt'altro che partecipate dalla
maggioranza del consiglio.
segue il volantino diffuso ieri e il comunicato inviato oggi, nel quale si
annuncia peraltro l'intenzione di essere nelle strade del quartiere il 22
dicembre
seugue anche il comunicato diffuso dal comitato di lotta per la casa del
centro
storico
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EMERGENZA TRASTEVERE?
In questi mesi abbiamo manifestato, per le vie di trastevere, insieme al
comitato di lotta per la case del centro storico, a gruppi di residenti
storici
del rioni, ai lavoratori ambulanti ed a tanti e tante altri.
Abbiamo denunciato la demagogia di chi voleva i reparti celere per impedire
che
i ragazzi urinassero sui muri, invece di risolvere il problema con
l'istituzione
dii bagni pubblici.
Abbiamo denunciato l'ipocrisia di quei pochi che volevano usare il disagio
genuino di molti residenti per i propri interessi, allontanando tutti gli
"indesiderabili" per creare un quartiere cartolina, asettico e
militarizzato,
dall'altissimo valore immobiliare e commerciale.
Basti pensare al fatto che, mentre si impiegava la polizia a controllare
quattro pischelli che si facevano una canna in piazza trilussa, si
consentiva
l'apertura di ulteriori costosissimi pub chic, senza controllare ne cosa
circolasse all'interno nè le regolarità delle licenze e tantomeno la
presenza
di contratti di lavoro.
E basti pensare che, mentre i vicoli del rione venivano attraversati da
ronde
di agenti in tenuta antisommossa per tutelare "la vecchia trastevere che
non
c'è piu", proseguivano gli infami sfratti di residenti storici.
Abbiamo avanzato molte proposte concrete, fattibili e reali per la qualità
della vita di tutti e tutte. Dal diritto di lavorare in zone idonne e
regolamentate per gli ambulanti alla presenza di unità di strada sulla
droga,
da una tutela degli sfratti al meccanismo del vuoto a rendere per i vetri
(certo
molto piu efficace di divieti un po' improbabili e di difficile
attuazione),
dalla responsabilizzazione degli esercizi commerciali sui rifiuti a
meccanismi
di reale partecipazione alle decisioni sul territorio.
Siamo stati nelle strade del quartiere,spesso offrendo un aperitivo per
farlo
vivere in modo sociale, umano, popolare come è sempre stato e come è
giusto
che sia.
Lo abbiamo perchè i tanti ragazzi che studiano, lavorano, frequentano o
comunque attraversano il territorio di trastevere ne sono una parte
importante,
e lo sono sempre stati. Un quartiere che da sempre è un luogo di ritrovo e
di
incontro, di creatività, di arte, di produzione culturale. Di incontro e
di
confronto. Non è un caso che molta dell'arte contemporanea degli utimi
venti
anni abbia avuto origine proprio fra queste strade, e non è un caso che
dei
ragazzi che suonano la chitarra a piazza santa maria rappresentano una
"icona"
nell'immaginario collettivo di tutta europa.
Ora, dopo settimane di mobilitazioni le istituzioni locali si sono decise
ad
affrontare alcune questioni, ed hanno dovuto recepire molte delle questioni
denunciate dopo aver fatto regnare il silenzio (e, a volte, un silenzio
poliziesco).
Tuttavia, per ora non vi è nessun segnale concreto di un cambio di
gestione
nel governo del territorio. In una città in cui molto si parla di
politiche
giovanili, ed in un territorio di carattere metropolitano e centrale come
trastevere, nulla sembra volersi muovere.
Per ora, tutto sembra improntanto a voler svuotare le piazze da quei
ragazzi un
po' "alternativi" per riempire i pub di ricchi turisti americani e qualche
fighetto nostrano. Non si vuole, a ben vedere, garantire il sonno (gli
americani
sbronzi non sono noti per la loro calma...) ma solo imbellettare il
quartiere.
Si continua a proporre ed incentivare modelli di socialità consumistica ed
alienante (come quella di un costoso discopub a cui magari arrivare con una
macchina costosa per incrementare un po' il traffico), per poi magari
lamentarsi
dell'eccessivo caos additando gli sfigati di turno (un ambulante, un
ragazzo con
un bongo, e così via).
Si colpisce invece quella socialità piu' genuina, che da sempre si
intreccia
in un rapporto reale e reciproco nel quartiere, nelle piazze, nei bar,
nelle
associazioni. A quei ragazzi si offrono solo le perquisizioni a piazza
trilussa,
i reparti antisommossa nelle piazze e l'invito a restarsene nei loro
quartieri.
Per ora, questa è la cifra delle politiche giovanili messe in atto a Roma
e
nel I Municipio. Politiche che non solo sono una violenza sulla natura
della
nostra città e sulla natura del quartiere, ma che sono anche alquanto
pericolose per chi dovrebbe impegnarsi per la civile convivenza nella
città. Le
banlieus non sono poi così lontane. Imporre un modello di socialità
consumista, e poi tentare di tenerne fuori con la polizia chi non è
abbastanza
ricco da potersela comprare, vuol dire creare una situazione che prima o
poi
diverrebbe esplosiva.
Noi conosciamo e vogliamo vivere una trastevere diversa da un fortino per
ricchi turisti e privilegiati, difeso dalla polizia ed assediato dai
pischelli
delle periferie. Anche per questo, continueremo ad essere nelle vie del
rione,
giorno per giorno.
CONTRO LA MILITARIZZAZIONE DI TRASTEVERE - CONTRO LA ROMAVETRINA
COLLETTIVI GIOVANILI CONTRO LA PRECARIETA' - ROMA
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contestazione I municipio - corteo 22 dicembre
in merito alla contestazione messa in atto ieri da parte di un gruppi dei
collettivi giovanili di roma durante il consiglio municipale dedicato al
rione
trastevere, facciamo presente:
i collettivi, assieme a diversi altri soggetti del territorio - dagli
sfrattati
ai lavoratori ambulanti, da settembre hanno portato avanti diverse
mobilitazioni
per le vie del quartiere, raccogliendo la partecipazione di centinaia di
persone
e rappresentando le istanze di una fetta ancora piu' grossa di persone che
vivono ed attraversano il territorio
ciò nonostante, le istituzioni locali si sono mostrate del tutto assenti e
silenti - inseguendo solo l'interesse di qualche speculatore
nell'unico momento di discussione messo in campo in questi mesi, ovvero il
consiglio municpale di ieri, la maggioranza del consiglio ha dato uno
spettacolo
veramente triste della peggiore politica istituzionale
dopo una infinita di riunioni e riunioncine, la maggioranza è arrivata
neanche
mezz'ora prima del consiglio alla preparazione di un ordine del giorno
unitario,
senza che vi fosse nessuna possibilità di partecipazione reale alla
realizzazione di quel testo deciso nel chiuso di qualche stanza
si diceva, da una parte, di voler ascoltare il territorio - ma dall'altra
si
era già arrivati ad un accordo "blindato" e non modificabile su quanto
quel
consiglio dovesse votare
un testo che non raccoglieva nessuna delle istanze rappresentate in questi
mesi
per la qualità della vita di tutte e tutti nel territorio. non una parola
reale
sul diritto all'abitare e la lotta agli sfratti. non una parola su delle
politiche giovanile reali nel territorio che non offrissero ai ragazzi solo
la
celere nelle piazze. non una parola sull'emarginazione sociale o su un
reale
intervento sulla questione delle droghe.
a fronte di un simile testo unitario e blindato, ed alla farsa che si
andava
rappresentando, abbiamo voluto rappresentare il nostro punto di vista con
uno
striscione, la diffusione di un volantino ed un intervento al megafono. un
intervento, peraltro piuttosto civile, che dava voce a quanti si era deciso
ancora una volta in qualche stanza non potessero avessero voce.
questo intervento ha prodotta una reazione che non sappiamo se definire
patetica, folle o autoritaria.
tanto per fare un esempio, il presidente del municipio, letizia cicconi,
anzichè tentare di trovare modalità di partecipazioni ed ascolto, si è
messa
in prima persona a tentare di strappare lo striscione dalle mani dei
ragazzi.
non bastasse, di fronte alla mancanza del numero legale in consiglio,
qualcuno
ha anche provato ad addossare alla contestazione la responsabilità. ora,
confessiamo di non aver rapito alcun consigliere municipale e che, quindi,
se il
consiglio non ha deliberato nulla questo dipende alle dinamiche fra i
diversi
gruppi consiliari.
se è questa l'idea di partecipazione che hanno i rappresentanti del I
municipio, non possiamo che prenderne atto e registrare che, per quanto
abbiamo
potuto vedere ieri, l'intera rappresentanza municipale non voleva neppure
fossero denunciati alcuni problemi (nonostante, invece, l'interesse alla
discussione di quasi tutti i partecipanti al consiglio aperto, che hanno
persino
tentato di moderare alcuni consiglieri municipale).
da parte nostre, il 22 dicembre tornerenno nelle strade del rione con una
manifestazione che denunci i reali problemi del quartiere e la speculazione
in
corso sul quartiere trastevere.
non è affatto vero, come abbiamo sritto e denunciato ieri, si voglia
tutelare
il diritto al sonno od impegnarsi per la qualità della vita dei
trasteverini.
strumentalizzando alcuni concreti disagi (non ci sembra un caso che la
maggioranza non abbia neanche voluto accogliere la nostra proposta di
aprire
bagni pubblici nel quartiere, anzichè s, si sta invece tentando di rendere
trastevere un quartiere vetrina, di immenso valore turistico e commerciale.
non è un caso che mentre si cacciano con i reparti antisommossa i ragazzi
con
la chitarra dalle piazze, si consente però la apertura di nuovi
costosissimi (e
rumorosissimi) discopub esclusivi per turisti americani. o che mentre si
sfratta
con violenza famiglie storiche del quartiere, si consentano speculazioni
edilizie per milioni di euro.
trastevere libera - dagli sfratti, dalle mafie, dalla militarizzazione,
dalle
speculazioni
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Ciò a cui abbiamo assistito ieri 27 novembre durante il Consiglio
Municipale
fa parte del teatro dell'assurdo o della farsa.
Una pacifica contestazione basata sulla semplice esposizione di uno
striscione
è diventato per i consiglieri del I Municipio di maggioranza e opposizione
il
casus belli per dar vita ad una sceneggiata sulla democrazia infranta. Che
idea
hanno i politici che lavorano nell'istituzione della democrazia?.
E' prevaricazione srotolare uno striscione in una sala pubblica che
dovrebbe
essere non solo intesa ma addirittura promossa come la Casa di tutti? O è
la
classe politica ad essere ormai uscita così tanto dall'ottica di un
dialogo
reale e alla pari con la cittadinanza da non tollerare qualunque forma di
interlocuzione che esca dall'ossequio puro alle scelte prese.
Al di là del merito di una mozione unitaria tra parti politiche che
dovrebbero
avere visioni opposte sulla vita, sulla sicurezza e sulla concezione stessa
di
una comunità.
E' difficile votare dei progetti per sanare l'emergenza abitativa con chi
ha
avuto in mente sempre e solo la speculazione e la città delle vetrine. Per
quanto ci riguarda non basta certificare la drammaticità della situazione
sociale e abitativa, o invocare il recupero di alcuni stabili se non si
decide
l'uso sociale e a fini abitativi di quegli stessi stabili.
Il percorso di partecipazione vero avviato con la Consulta per le
politiche
abitative del I Municipio, che doveva servire alla attuazione della
delibera 110
nel centro storico, ed a trovare un luogo per fare il Centro di Emergenza
Allogiativa Temporaneo (Casa dello Sfrattato) è stato subito interrotto
mentre
nessuna delle nostre proposte (dal Censimento del patrimonio pubblico, al
riuso
delle caserme del Demanio per la costruzione di convivenze collettive) è
stata
accennata nel documento. Chi è che rifiuta la partecipazione?