[NuovoLab] «Attaccheranno» o «non attaccheranno» l'Iran?

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Szerző: Edoardo Magnone
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http://italy2.peacelink.org/disarmo/articles/art_24111.html

«Attaccheranno» o «non attaccheranno» l'Iran?

Piccoli «giochi di guerra» nel Golfo di Napoli

La portaerei nucleare statunitense «Truman» è in partenza per il Golfo Persico e
la sua permanenza a Napoli ha permesso al movimento pacifista «Peacelink» di
avvicinarsi e sventolare la bandiera arcobaleno. A bordo delle Truman 5500
uomini, molti gli italoamericani
25 novembre 2007

Fonte: Dall'inviato della "Gazzetta del Mezzogiorno" Armando Fizzarotti
NAPOLI - Anche il movimento pacifista di base a Taranto «Peacelink» ha accolto
la portaerei nucleare «Truman» nel Golfo di Napoli. Sul sito telematico del
movimento, Vittorio Moccia ha documentato lo «sfilamento» di un gommone diretto
verso l'unità militare statunitense, che ha sventolato la bandiera arcobaleno
della «Pace».

Sul lungomare partenopeo, negli Anni Settanta ed Ottanta, la Guerra fredda
srotolava il suo lento film quotidiano in torme di marinai in blusa bianca con
«bavetta» sulle spalle e cappello a formaggetta che sbarcavano dalle lance
della portaerei di turno (la «Forrestal», la «Ranger», l'«America» e altre),
«guardiana» della Sesta Flotta, parte integrante del paesaggio con Castel
dell'Ovo, Mergellina, il petrolchimico fumante come inferno di Bagnoli o il
Vesuvio stesso.

Negli anni post-muro, le «guerre del Golfo» e quanto è seguito hanno spazzato
via quelle vecchie unità ed i loro «Phantom», «Intruder» e quant'altro ha
tenuto sotto controllo, per anni, le tensioni soprattuto con Libia e Libano.

I vertici della Marina statunitense hanno nuovamente scelto in questi giorni il
Golfo - oggi governato da Rosa Russo Iervolino (Partito Democratico) - come
tappa intermedia della portaerei nucleare «Truman (Cvn 75, varata nel 1996)»
fra la partenza da Norfolk (Virginia, la più grande base navale militare
dell'Atlantico) e la destinazione finale: sempre un Golfo, ma quello Persico.

Entrando da Gibilterra, la «task force» ha salvato quattro naufraghi alla
deriva, al largo della costa spagnola.

Darà il cambio semestrale al gruppo da battaglia della portaerei «Enterprise»;
obiettivo intermedio, lanciare messaggi di «amicizia» e «partenariato» con il
popolo italiano.

Vicende come la strage della funivia del Cermis (cavi troncati da un «Prowler»
in volo nel '98: 20 vittime), la lotta paesaggistica ed ambientalista che ha
portato alla chiusura della base sommergibili de La Maddalena in Sardegna, la
vicenda Calipari-Sgrena a Baghdad, ed infine in questi giorni la diatriba per
l'ampliamento della base aerea di Vicenza per i «parà» del Pentagono sono punti
di attrito nei rapporti diplomatico-militari fra Italia e Stati Uniti.
L'ammiraglio William Gortney ed il capitano Herm Shelansky spendono molte parole
e sorrisi, sul ponte di volo ingombro degli aviogetti in manutenzione, per
parlare di un'Italia sempre bella e di quanto amano la pizza, nonostante questo
fine settimana con il «Giorno del ringraziamento» abbia loro imposto il tacchino
ripieno.

Ed è un 35enne italoamericano di New York - stufo di sfornare pizze per 24 anni
nel capoluogo campano, forse senza grandi prospettive - a raccontarci di come
ha cambiato vita arruolandosi nella Navy. Trentacinque anni, con moglie ed una
figlia lasciate negli States per i prossimi sei mesi, Stefano Pellegrino
Scafuri si dice «orgoglioso» dell'opportunità offertagli dal Pentagono.

Fra i 5500 marinai e piloti a bordo della portaerei (per avere un'idea, prendete
tutti i cittadini di Irsina o Monteiasi e caricateli su un'unità lunga quanto è
alto l'Empire State Building di New York) fa il magazziniere e la Marina gli
paga anche gli studi non completati. Ferma obbligatoria 5 anni, con possibilità
di proroghe e concorsi interni.
Per lui le «margherite» sono un ricordo lontano.

Ma in questi mesi un'altra «margherita» nel Golfo continua ad essere sfogliata:
«attaccheranno» o «non attaccheranno»? Soggetto, il Pentagono; scenario, l'Iran
«reo» di aver ripreso il proprio programma di produzione nucleare. Timore della
Casa Bianca e del governo di Tel Aviv, lo sviluppo di armi nucleari in un Paese
dominato dall'antisionismo e dall'oltranzismo di matrice islamica. E le
Presidenziali 2008 negli Stati Uniti sono ormai imminenti.

Al momento la «guerra» - solo diplomatica - la stanno combattendo le cancellerie
di Stati Uniti, Unione Europea e Russia.
La «Truman» salperà domani, e varcherà il canale di Suez con 2 incrociatori
lanciamissili, un sommergibile nucleare, tre cacciatorpediniere, una nave
appoggio, nonché un altro caccia britannico ed una fregata canadese.

Nella «task force», squadroni aerei «veterani» delle Guerre del Golfo Persico e
delle operazioni in Iraq. Per 6 mesi saranno integrati nelle operazioni sullo
stesso Iraq e sull'Afghanistan, a disposizione del «Centcom» (il comando
centrale).

Note:
Notizia tratta da http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it in data 25/11/07

Video su operazioni di volo della portaerei nucleare Truman
http://www.youtube.com/watch?v=AjaX_VbRKsQ