[Lecce-sf] I: Proiezione Viva la Muerte

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Autor: Alessandro Presicce
Data:  
Para: forumlecce
Asunto: [Lecce-sf] I: Proiezione Viva la Muerte
Da: ERGOT [mailto:info@ergot.it]
Inviato: sabato 24 novembre 2007 17.18
A: mailing@???
Oggetto: Proiezione Viva la Muerte



KINOTEKA
PROJECT
ERGOT
Officine Culturali
-Libreria Interno 4-
Via Palmieri P.tta Falconieri -Lecce-

"Viva la muerte"
di Fernando Arrabal
87'

Lunedì 26 novembre
ore 21:30

Fernando Arrabal (Melilla, 11 agosto 1932) è un drammaturgo e regista
spagnolo. Vive in esilio in Francia dal 1955.

Un teatro folle, brutale, clamoroso, gioiosamente provocatore. Un potlatch
drammaturgico in cui la carcassa delle nostre società “evolute” si
carbonizza sulla rampa festiva di una permanente rivoluzione. Erede della
lucidità di Kafka e dello humour di Jarry; paragonabile, per la sua
violenza, a Sade o Artaud. Ma è indubbiamente il solo ad aver spinto così
lontano l’arte della derisione. Profondamente politica e gioiosamente
ludica, ribelle e bohémienne, la sua opera è la sindrome del nostro secolo
fatto di reticolati e di gulag: un modo per stare sempre all’erta.
(Dictionnaire des littératures de langue française. (Editions Bordas.)
http://it.wikipedia.org/wiki/Fernando_Arrabal

La Spagna all’indomani della guerra civile. Fando, un giovane uomo affetto
da tubercolosi, vive tra due donne dalla rigida morale, sua madre e sua zia,
soffrendo l’assenza di suo padre. Egli apprende ben presto che il genitore è
stato arrestato come rivoluzionario e condannato a morte in seguito alla
denuncia di sua madre. Un giorno un’amica gli rivela che il padre è vivo e
lo conduce da lui. Il film è raccontato a due livelli, quello della vita
quotidiana in un borgo spagnolo e quello della vita interiore di un ragazzo
alle prese con il suo inconscio. Ma i due livelli si intersecano e si
confondono. Come ha scritto Alberto Moravia, «Arrabal ha capito che il sogno
è altrettanto reale della realtà; e che mentre una cosa può essere vera o
falsa, tutto, in compenso, è reale, cosi la verità come la menzogna».

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