17 novembre tutti a Genova!
LA STORIA NON SI RISCRIVE NEI TRIBUNALI IL
CONFLITTO SOCIALE NON SI ARRESTA
Non gli è bastato assassinare Carlo Giuliani; hanno dovuto archiviare il
processo ai suoi assassini.
Non sono bastate la mattanza della Diaz, l’orrore delle torture di
Bolzaneto, la macelleria cilena delle strade di Genova: devono far cadere in
prescrizione i reati commessi dalle cosiddette forze dell’ordine e
garantire, con centrodestra e centrosinistra in sintonia, la continuità del
comando della polizia e la promozione di De Gennaro.
Oggi 25 compagni/e a Genova e 13 a Cosenza rischiano di pagare carissima,
con secoli di galera e milioni di euro di multa, la rivolta, praticata
insieme ad altri 300.000, contro la calata dei padroni del mondo a Genova
per il G8 del luglio 2001.
A Napoli sono già stati pesantemente condannati alcuni attivisti per una
iniziativa di protesta contro il carovita alla Ipercoop di Afragola, mentre
su altri 19 incombe il processo per una iniziativa analoga a Roma il 6
novembre del 2004. Diventa sempre più frequente che i protagonisti dei
conflitti sociali finiscano seppelliti dalle condanne piuttosto che vedere
una risposta alle legittime esigenze popolari che pongono
La magistratura genovese non ha esitato a sostenere contro i processati
incredibili e pesantissimi capi di imputazione, devastazione e saccheggio (a
Genova) e cospirazione contro i poteri dello stato (a Cosenza), che fanno
accapponare la pelle a qualsiasi sostenitore dello stato di diritto.
Quello stato di diritto che viene ridotto a brandelli in questi giorni da
una isteria securitaria, che, incubata dalla propaganda razzista e fascista
durante il governo Berlusconi e poi accelerata dall’ossessione del
controllo e dell’ingabbiamento sociale da parte dei sindaci-sceriffi del
centrosinistra con le ordinanze repressive contro lavavetri e writers, oggi
sfocia nel decreto del governo di chiara matrice razzista e xenofoba, con il
“dolce” Veltroni a menare le danze contro romeni e rom.
Il tutto mentre governo, Confindustria, Cgil-Cisl-Uil procedono nella
demolizione dei diritti sociali con il protocollo del 23 luglio che massacra
la previdenza pubblica e rende eterna la precarietà, con una Finanziaria
che dà soldi solo al padronato e immiserisce salari e servizi sociali, che
aumenta ancora le spese militari e addirittura vede il centrosinistra
compatto nello stanziamento di 30 milioni di euro per riportare in Italia
(alla Maddalena) il G8 nel 2009.
I processi di Genova e Cosenza costituiscono una ignobile operazione
liberticida, che non solo mette terribilmente a repentaglio la libertà
degli imputati/e, ma rappresenta un monito minaccioso contro tutto il
movimento antiliberista e no-war, contro tutte quelle lotte sociali che
fuoriescono dalle compatibilità capitalistiche, contro tutti/e coloro che
continuano a battersi per un altro mondo possibile e indispensabile.
Si processano i nostri compagni/e perché si vuole delegittimare e
cancellare ogni traccia di conflitto sociale.Ma il movimento non si fa
processare: per questo saremo tutti/e a Genova, nel ricordo di Carlo
Giuliani, per richiedere l’assoluzione di tutti gli imputati/e di Genova e
Cosenza.
Lo faremo nella continuità ideale e concreta con le lotte di quest’anno,
dal 9 giugno allo sciopero del 9 novembre, perché il conflitto sociale non
può essere ingabbiato, perché non permetteremo che siano i tribunali a
riscrivere la storia dei movimenti e di chi si ribella ai padroni del mondo,
al dominio spietato del profitto, della guerra, della mercificazione totale
dell’esistente.
prime adesioni:
Cobas, RdB-Cub, SdL, Sinistra Critica, PCL , Rete dei Comunisti, Global
Network, Action
Attilio Ratto
3493691844