[NuovoLab] Ciao Gabriele!

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14.11.07 - Dal mio Blog ::NoRacismNews:: http://no-racism-news.noblogs.org
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CIAO GABRIELE!*/**

Ciao Gabriele! Sono idealmente vicino a te e tutti coloro che oggi ti si
stringeranno intorno per darti l' ultimo saluto. So che saremo in tanti
e, una volta tanto, sono sicuro che nessuno farà caso se il proprio
vicino indossa una sciarpa con dei colori differenti dai propri o se
differente è il colore della sua pelle. Questo Blog, in fondo, si batte
proprio per questo ma è dannatamente triste e fa tanta rabbia pensare
che ciò possa avvenire solo perché ci hanno derubato del tuo sorriso.
Sono certo che nessuno lo dimenticherà quel sorriso, così come mi
auguro, come scrive Ashley nell' articolo qui sotto, possa aiutare tutti
noi a cambiare le cose... e quanto vorrei non fossero parole al vento...
ti abbraccio forte! /Matteo/

*Parole al vento***
Scritto da Ashley Green -- fonte /*Progetto Ultrà*/
<http://www.progettoultra.it>

*Ciao Gabriele*. Ieri in un nostro comunicato stampa ho scritto che la
tua morte non è stata accidentale. Ora mi chiedo cosa mi risponderesti
tu, che di partite e di trasferte ne hai vissute tante. Forse mi
guarderesti interdetto, riprendendo lo sguardo perplesso che ha solcato
il viso di molti di coloro che hanno letto quel comunicato. Forse però,
proprio perché sai come vanno le cose intorno ad una partita di calcio
nel nostro paese, mi daresti un'occhiata d'intesa, e insieme tristemente
ci chiederemmo* perché*. Perché proprio tu? Perché un'altra vittima? E
ancora, *perché non riusciamo a capire dove stiamo sbagliando*?

Insieme potremmo forse riflettere, trovare un modo per far capire al
cittadino comune ed all'opinione pubblica che non è giusto affermare che
la tua morte è stata un semplice fatto di cronaca, che non è vero che
non ha niente a che fare con il calcio e con il tifo, con gli ultras.
Probabilmente sei stato ucciso davvero per un tragico incidente. Non è
neanche così rilevante sapere se il colpo sia partito per sbaglio o se
invece ci fosse intenzione di colpire qualcosa o qualcuno, e non importa
nemmeno se tu abbia partecipato alla scazzottata di cui parlano nel
parcheggio dell'autogrill o se stessi dormendo in macchina.
*Quell'incidente, quegli spari, sono figli di un'inquietudine radicata
che porta ormai a vedere nel tifoso un possibile delinquente da fermare
a tutti i costi, nei gruppi ultras un fenomeno di violenza e criminalità
da estirpare con qualsiasi mezzo*.

Sono sicuro che molti, arrivati a questo punto, storcerebbero il naso
ascoltando le nostre parole, rivedendo mentalmente le immagini di
violenza di Roma e Bergamo. *Ci risponderebbero che si tratta solo di
delinquenti*, che vanno allontanati dagli stadi e forse anche dalle
strade. Chissà cosa potresti ribattere tu, e se ti ascolterebbero. Forse
racconteresti di quanto sia difficile ormai seguire la propria squadra
del cuore, di quanto sia complicato andare allo stadio; forse anche tu
ripenseresti con rammarico alla tristezza dei nostri spalti, sempre meno
colorati e sempre più militarizzati; e poi forse ti domanderesti a cosa
sono servite tutte le leggi speciali e i provvedimenti presi in questi
anni. A niente Gabriele. *A niente*.

Non sono servite a niente, e oggi sei tu purtroppo a ricordarcelo,
perché *da sempre indirizzate nella direzione sbagliata*. Perché ancora
oggi ci si finge sorpresi se tutte le tifoserie organizzate, avversarie
o amiche, si sentono colpite nel profondo e sentono te, giovane tifoso
laziale, come uno di loro. Se chiedono tutte, a gran voce, che ti si
porti rispetto sospendendo le partite. *Se pretendono la verità per la
tua morte*. E se, purtroppo, nella tua città in tanti finiscono per
scendere in strada a sfogare la propria rabbia contro istituzioni e
autorità.

Ci si sorprende, ma *è la sorpresa di chi non vuole o finge di non
capire*. Una sorpresa che serve a spostare l'attenzione sugli incidenti
di domenica piuttosto che sulla tua morte, a non riflettere e a non far
riflettere ancora una volta sugli errori commessi in questi anni su
questi temi, a giustificare l'ennesima ondata emergenziale di queste
ore. Noi da anni proviamo a far capire che per isolare e limitare le
componenti puramente violente delle curve la strada giusta non è
eliminare il fenomeno nel suo complesso, ma trovare forme di mediazione,
di dialogo, di valorizzazione degli aspetti positivi, di coinvolgimento
di quelle stesse tifoserie che accettino di mettersi in discussione.
Chissà quindi se la tua voce potrebbe servire a cambiare qualcosa, ad
interrompere questo circolo vizioso senza fine, a favorire davvero un
clima di distensione dentro e fuori gli stadi. *Poi purtroppo mi rendo
conto che anche tu, di fronte alle decisioni prese oggi dalle massime
autorità, forse preferiresti rimanere dove sei e lasciar perdere. Perché
davvero non c'è peggior sordo di chi non vuole sentire*.