[NuovoLab] Un esercito di educatori, altro che polizia

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Autore: brunoa01
Data:  
To: forumSEGE, tavolisinistraeuropea
CC: forumgenova, forumsociale-ponge
Oggetto: [NuovoLab] Un esercito di educatori, altro che polizia
secolo xix

RECENTEMENTE la stampa ha rievocato la paura di una nuova “guerra fra bande” e annunciato la fine della pace del giugno 2006.

Partendo dal nostro lavoro di ricerca vorremmo smentire tali affermazioni:
1)Il progetto, che coinvolge Ñetas, Latin Kings eMasters, è pratica quotidiana della mediazione come risoluzione dei conflitti e volontà di dialogo con la città e le sue istituzioni.
Questi giovani non sono più invisibili e cercano un
accesso alla cittadinanza: si può parlare direttamente con loro, ascoltarne la voce.
Con il sostegno dell’Assessorato all’Immigrazione e della Fondazione
San Paolo vengono organizzati tornei di calcio antirazzista, campagne di informazione sulle droghe e sull’educazione sessuale (maternità precoci, Hiv...), produzionimusicali e video, corsi di formazione per dj e tecnici del suono, incontri con i giovani del quartiere.
Prosegue inoltre il lavoro di ricerca e dimonitoraggio
del Dipartimento di Scienze Antropologiche e del Centro StudiMedi.
Nessuna “guerra” è quindi in atto fra gruppi che
condividono uno stesso spazio, il centro sociale Zapata.
2)Gli episodi di cronaca menzionati sono diversi e non collegati fra loro.
Soprattutto non si è innescata alcuna spirale di violenza di gruppo, anche grazie a un sotterraneo lavorio di mediazione ad opera dei giovani latinos, affiancati dal centro sociale Zapata e da noi ricercatori.
Il tema ”bande” è esotico, suscita facili semplificazioni che si inseriscono nell’attuale clima di panico.
Il rischio è, come nel caso del tragico omicido di Giovanna
Reggiani, quello di criminalizzare un intero segmento di popolazione di origine straniera a partire da atti
la cui responsabilità è individuale,non certo collettiva o etnica.
Non vogliamo negare che la vita dei giovani sulla strada, italiani o stranieri che siano, possa essere attraversata dalla violenza.
Ma la mediazione e l’inclusione dei nuovi gruppi nel percorso avviato è un metodo di successo per superare imomentidi tensione e difficoltà, certo alternativo alle politiche e retoriche della sicurezza oggi in voga.
Abbiamo letto che Genova ha un operatore di polizia ogni 123 abitanti, quasi il doppio rispetto alla NewYork della “tolleranza zero”.
Forse avremo bisogno di un esercito di insegnanti, educatori di strada, operatori dei servizi, mediatori culturali e di maggiori risorse per le politiche giovanili per garantire,
a noi tutti, una vera sicurezza.

LUCA QUEIROLO PALMAS,MASSIMO CANNARELLA, FRANCESCA LAGOMARSINO, del Dipartimento di Scienze Antropologiche, Università di Genova. sono gli autori di “Hermanitos.
Vita e politica di strada fra i giovani latinos in Italia



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