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Auteur: info
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Sujet: [Paesibaschiliberi] [ASKAPENAinfo:] Paso a Paso n. 194:"Non passeranno!"... E non passarono


Independentzia eta sozialismorantz

Euskal Herria Paso a Paso

Askapena info n.194

_"NON PASSERANNO!"... E NON PASSARONO_

Qualunque fatto,per insignificante che sia, proietta una serie di
messaggi soggiacenti al fatto stesso. Se il fatto è rilevante, il
contenuto ed i messaggi che apporta sono più illustrativi. In questo
Bollettino, raccoglieremo la reazione antifascista che si produsse il
12 di Ottobre in Donosti e la lettura che facciamo di quanto successo.


I fatti

Come sta risultando abituale, il movimento fascista vincolato a
Falange spagnola, programmò un nuovo atterraggio in Euskal Herria per
il 12 di ottobre. I suoi obiettivi erano gli stessi che si pose in
occasioni anteriori: riaffermare la spagnolità della nostra terra nel
cuore di Euskal Herria, provocare quanti rivendichiamo la sovranità e,
di passaggio, ferire i nostri sentimenti chiedendo la pena di morte
per i nostri prigionieri e prigioniere. Anche il metodo, era simile a
quello utilizzato in altri anni: sollecitare ed annunciare con calma
la celebrazione dell'atto per contare sui corrispondenti permessi
giudiziari e la corrispondente copertura poliziesca, a questo gruppo,
tanto la magistratura come l'amministrazione pubblica gli garantiscono
il suo diritto di manifestazione; spostamento in autobus da distinti
punti dello Stato; atto di presenza nei posti scelti con tutta la
pompa magna anticostituzionale che identifica i falangisti; grida
contro Euskal Herria, rivendicazione della pena di morte per i
carcerati politici... sotto la copertura della polizia spagnola in
qualunque delle sue versioni (polizia nazionale, polizia
autonomistica basco-spagnola...); una volta concluso l'atto,
abbandono del posto facendo gesti insultanti alla cittadinanza che
ripudia la loro presenza, rifugiati nella protezione poliziesca.

Il posto scelto per lo sbarco di questo anno era il centro di
Donosti. Alcuni giorni prima dell'arrivo dei falangisti, vari
organismi politici, sindacali e sociali di Euskal Herria avevano
convocato una festa antifascista per lo stesso giorno, alla stessa
ora e nello stesso posto dove avevano previsto di sfilare i
falangisti. Da alcune ore prima, il Boulevard di San Sebastián era
un'ebollizione di giovani che erano accorsi al festival... Come era
previsto, vari gruppi musicali prendevano parte al concerto. A quella
stessa ora, e ad alcuni chilometri da Donosti, un contingente della
polizia basco-spagnola tratteneva gli autobus di falangisti dando
tempo a che un'altro contingente poliziesco sgombrasse il Boulevar
dove era prevista la sfilata degli intrusi.

La polizia basco-spagnola riuscì, in un primo momento nel suo
intento e, con materiale antisommossa, disperse i congregati nella
festa antifascista. Tutto era pronto affinché i falangisti sfilassero
per il centro di Donosti. Ma nessuno prevedeva quello che andava a
succedere. La gioventù antifascista basca reagì davanti a tanto
oltraggio; andarono riapparendo per distinti angoli ed imbocchi
disposti a recuperare lo spazio popolare dal quale erano stati
sloggiati. La polizia basco spagnola tornò alla carica credendo che
sarebbe tornata a scacciare i giovani soberanisti. La decisione di
questi era ferma. Affrontarono le forze poliziesche fino a farle
retrocedere, riconquistarono lo spazio dal quale erano stati
sloggiati ed impedirono che i fascisti vi sfilassero . A questi, la
compiacente polizia del PNV li custodì fino a Donosti ed offrì loro
un altro percorso alternativo poiché nell'iniziale si stava
sviluppando una battaglia campale; proposta che gli intrusi
respinsero. Dopo aver salutato cordialmente i poliziotti basco
spagnoli, sorprendenti affinità tra fascisti, gli intrusi ritornarono
alla loro nazione promettendo che sarebbero ritornati coi carri armati
dell'esercito spagnolo.

La nostra lettura di quanto successo


                                                                                      Euskal
Herria, 22 Ottobre 2007. www.askapena.org[1]   


info@???[2]                                                                                       
* L'esistenza e l'attuazione della Falange è una constatazione in
più del fatto che non si produsse rottura con la dittatura franchista
in Spagna; non si tratta di gruppi 'neo', sono il prolungamento della
Spagna golpista... Lo Stato che sta perseguendo il soberanismo basco
ed illegalizando numerose organizzazioni di sinistra basche, è
accondiscendente e permissivo con l'ultradestra: garantisce loro
l'esistenza come gruppi organizzati, la libertà di manifestazione, la
protezione poliziesca...
* La Falange è l'espressione più sontuosa del fascismo che governò
nello Stato spagnolo per quaranta anni. Ma il franchismo sociologico
e politico sopravvive alla mal chiamata transizione; è più coperto ma
molto esteso e socializzato. Benché non condividano la sua pompa
magna, una gran parte della società spagnola condivide gli obiettivi
e metodi degli imperialisti che arrivarono a Donosti: "la Spagna è
una, e non cinquanta ed una"; bisogna garantire a tutti i costi
l'unità della Spagna; se questa si vede minacciata, bisognerebbe
sospendere l'autonomia e mandare l'esercito; i prigionieri e
prigioniere di ETA che marciscano nella prigione; i baschi non hanno
un altro diritto che quello di restare dentro la Spagna; data la
situazione che si vive nei Paesi Baschi, non rimane altro rimedio che
applicare uno stato di eccezione limitato a questa zona: bisogna
mettere fuorilegge le formazioni politiche soberaniste, bisogna
imprigionare a migliaia i loro dirigenti e militanti, bisogna
applicar loro una giustizia di eccezione per piegarli, bisogna
reprimerli per strada negando il loro diritto di manifestazione,
bisogna espropriarli dei locali nei quali si riuniscono... Non erano
questi i metodi che applicarono i golpisti del 1936? Non sono questi
i metodi che rivendicano i falangisti che accorsero a Donosti? Non
sono i metodi che praticano gli attuali governanti spagnoli con la
collaborazione dei cipayos baschi? Se analizziamo il pensiero
soggiacente, pompa magna a parte, dove sta la differenza tra i
falangisti e la gran maggioranza spagnola attuale?
* La società spagnola mostra di dissociarsi dai falangisti ma
concorda con essi. La società basco statutista mostra di respingere
il fascismo ma finisce proteggendolo. Il Governo Basco e la sua
polizia scortarono i falangisti, fecero loro strada fino al centro di
Donosti, erano disposti a proteggere la loro sfilata, si salutarono
calorosamente come riflette la fotografia allusa; sarebbe
inconcepibile vedere un poliziotto cipayo salutare calorosamente un
giovane di sinistra soberanista. Tutte queste forze basche, presunte
"intermedie" finrono col realizzare il gioco di sempre: scaricare le
loro armi, i loro biasimi ed i loro insulti contro gli unici che
furono coerenti col proclami antifascisti.
* La gioventù basca di sinistra scrisse una delle pagine più
brillanti della storia. Vollero difendere con musica e festa lo
spazio che i fascisti tentavano di occupare. Furono i poliziotti
cipayos del PNV che introdussero la violenza per far fallire la festa
e disperdere i giovani antifascisti. Questi, facendo realtà il grido
di "non passeranno", presero per assalto la città e la dignità del
nostro popolo. Essi, e solo essi, difesero Donosti dell'invasione
falangista, dalla repressione peneuvista e dalla vigliaccheria di un
Governo Basco incapace di affrontare gli innumerevoli oltraggi che
sopportiamo. Fu una vittoria epica del fronte popolare basco. Come
d?abitudine, meritò la condanna dei politici e giornalisti
dell'ufficialismo; non hanno fatto niente contro il fascismo che sta
imprigionando la sinistra e lanciano urla al cielo contro la
ribellione antifascista della gioventù. La vittoria popolare del
giorno 12 di Ottobre, rimane già registrata negli annali della nostra
piccola storia.

Vínculos:
---------
[1] http://www.askapena.org
[2] mailto:info@askapena.org