[cm-Roma] OT LAD materiale didattico sull'autoproduzione del…

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Autor: Marco Zerbino
Data:  
A: cm-roma, decrescita, roma, ecologiapolitica
Assumpte: [cm-Roma] OT LAD materiale didattico sull'autoproduzione del sapone
Il Libero Ateneo della Decrescita e' lieto di condividere con quanti
fossero interessati il materiale didattico utilizzato durante i seminari
di autoproduzione del sapone svoltisi presso il csoa exSnia a Roma, fra
luglio e ottobre 2007.
Grazie a tutti quelli che hanno partecipato e anche a chi avrebbe voluto
ma non ha potuto, per impegni o per distanza geografica.

Grazie a Rossella, Elisa e Livio per il loro contributo
all'organizzazione dei laboratori e per aver messo a punto il materiale
che segue.

Perche' tanta enfasi sul sapone, potrebbe dire qualcuno?

Non e' per una nostra fissazione. L'autoproduzione del sapone e' solo UN
esempio, un modo concreto per ridurre il nostro impatto sull'ecosistema
e per smarcarci dal ruolo di consumatori passivi impostoci con sempre
piu' forza dall'attuale sistema economico. Ci sono mille altri modi,
mille altri saperi persi e da ricuperare, mille possibili laboratori
conviviali. Speriamo di riuscire a proporne altri nel prossimo futuro.
Quello che conta, soprattutto, e' diffondere sempre di piu' l'idea che
sta dietro tutto questo, quella secondo la quale un'economia, una
politica ed una societa' rispettose degli esseri umani e dell'ambiente
possono e devono nascere, oltre che dal necessario e imprescindibile
cambiamento delle *strutture economiche, politiche e sociali*, anche
dalla consapevolezza e dallo* sforzo di sottrazione dei singoli*.

Ci si puo' sottrarre al monopolio radicale del mercato capitalistico
facendo il sapone in casa, ma anche imparando a costruirsi una libreria
solida con le proprie mani, invece di andarla a comprare da IKEA, o
riscoprendo il piacere di spostarsi con il solo ausilio delle proprie
gambe, attraversando ambienti, quartieri e paesaggi invece di
"consumarli" passandoci in mezzo, chiusi in una scatola di latta.

Sottrarsi e' per noi oggi un'esigenza imprescindibile, segnata dalla
necessita' che sentiamo, come esseri umani, di non essere privati della
nostra autonomia, della nostra creativita', delle nostre relazioni, del
nostro ozio e della nostra gioia di vivere.


Buon sapone a tutti.

/Libero Ateneo della Decrescita - Roma/





*CREA IL SAPONE*

La qualità di un sapone dipende, prima di tutto, dalla combinazione
degli oli e dei grassi. Poi dovete sapere calcolare la quantità di
liquido e di soda caustica che vi occorre e che è determinata dal tipo e
dal peso dei grassi scelti. Conoscere gli ingredienti e combinarli in
modo da sfruttarne le proprietà è l'obiettivo principale di chi fa
sapone. Un altro passaggio importante è poi determinare l'esatta
quantità di soda che servirà a trasformare i vostri oli in sapone.
Partite da una ricetta e provate a modificarla, ricalcolando la soda
ogni volta che cambiate la composizione o il peso dei grassi. Prendete
sempre appunti per avere una panoramica completa dei vostri esperimenti.
Abituatevi a lavorare con lotti di sapone da un chilo di grassi alla
volta. Non fate sapone senza prima aver consultato e imparato le regole
di sicurezza.
GLI INGREDIENTI FONDAMENTALI
Gli ingredienti di base del sapone naturale sono tre:
- Grassi e oli di origine vegetale o animale (olio d'oliva, olio di
riso, olio di girasole, olio di palma, olio di arachidi, olio di mais,
olio di vinaccioli, olio di colza, strutto e sego animale)
- Soda caustica (idrossido di sodio NaOH)
- Un liquido in cui si dissolve la soda caustica (acqua, birra sgasata,
latte intero,succhi di frutta senza zucchero)
IL METODO A FREDDO
Il metodo a freddo è il sistema più semplice e immediato per preparare
il sapone. In questa tecnica si sfrutta il calore naturale, prodotto
dalla reazione tra la soda caustica e i grassi, per portare a termine la
saponificazione. Questo calore va dunque controllato e soprattutto
mantenuto il più lungo possibile perchè possa svolgere il suo compito.
UTENSILI PER IL METODO A FREDDO
- Una bilancia elettronica per essere precisi al grammo nei dosaggi
- Un termometro che misuri da -10 a +110 per misure le temperature della
soluzione caustica e dei grassi
- Una pentola di acciaio inox per scaldare i grassi e fare il sapone
- Una caraffa in vetro o ceramica resistenti alle alte temperature,
Pyrex, per dissolvere la soda nel liquido
- Cucchiai di acciaio inox per dosare
- Cucchiai di legno da sostituire con una certa frequenza
- Un frullatore a immersione
- Vecchie coperte per avvolgere gli stampi e tenerli caldi
*Materiali da evitare*: Rame,Alluminio, Ferro, Antiaderenti
SCEGLIERE E COMBINARE I GRASSI
Fatta eccezione per l'olio di oliva, evitate di usare un solo grasso nel
vostro sapone. L'unione fa la forza e una miscela bilanciata di grassi
produce un sapone ricco e versatile. Bilanciate grassi saturi (solidi a
temperatura ambiente) e grassi insaturi (liquidi a temperatura ambiente)
perché i primi danno un sapone compatto e resistente mentre i secondi lo
arricchiscono, rendendolo elastico e piacevole al tatto. L'unico grasso
insaturo che produce un sapone molto compatto dopo un'adeguata
stagionatura è l'olio di oliva. I nutrienti (jojoba, avocado, karitè,
olio di noccioli d'albicocca eccetera) possono cambiare la qualità del
vostro sapone anche in piccole dosi. Usatene da un minimo del 3 ad un
massimo del 10 per cento. Ricordatevi che alcuni oli possono scatenare
reazioni allergiche in persone sensibili. Se decidete di regalare i
vostri saponi agli amici mettete sempre un'etichetta con l'elenco di
tutto quello che contengono.
CALCOLARE LA SODA
A determinare la quantità di soda caustica sono due variabili: il peso e
la varietà del grasso che si sceglie. Questo avviene perchè ogni grasso
ha un suo specifico coefficiente di saponificazione.
I coefficienti di saponificazione sono valori che indicano la quantità
di soda caustica che serve per saponificare un grammo di un determinato
grasso. La quantità di soda caustica per trasformare completamente un
grasso in sapone si calcola dunque moltiplicando il coefficiente di
saponificazione (abbreviato in Sap) per il peso del grasso espresso in
grammi. Quando la ricetta prevede più grassi è necessario trovare la
quantità di soda per ciascuno e poi fare la somma finale.
SCONTARE LA SODA
Si ricorre allo sconto della soda per lasciare nel sapone una parte di
grasso non saponificato che lo rende più gentile con la pelle. Gli
sconti della soda più usati vanno dal 5 all'8 per cento con alcune
preferenze: il 5 e il 6 sono sconti adatti a saponi da doccia, il 7 e
l'8 sono adatti ai saponi per il viso e per gli shampoo. Sconti del 9
sono consentiti solo per saponi super-grassi e superdelicati ma che
tendono a irrancidire. I saponi da bucato non hanno mai la soda scontata
perchè il grasso libero nella lavatrice si attacca ai tessuti e li fa
puzzare di rancido! Lo sconto della soda si calcola con la seguente
formula:
*[Peso oli x valori Sap x (100-sconto)] diviso 100*
Per esempio, se nella ricetta sono previsti 735 gr di olio di oliva (sap
0.134), 250 gr di olio di cocco (sap 0.190) e 15 gr di cera d'api (sap
0.069) e si vuole scontare la soda del 5 per cento, il calcolo si fa così:
735 X 0.134= 98.49
250 X 0.190= 47.50
15 x 0.069= 1.035
98.49 + 47.50 + 1.035= 147.025
147.025 x 95 : 100= 139,67 (arrotondato in 139)
CALCOLA IL LIQUIDO
Nel sapone a freddo la quantità di liquido necessaria a sciogliere la
soda corrisponde a circa un terzo del peso dei grassi. Per determinarla
basta moltiplicare il peso dei grassi per 0,3. Se il peso dei grassi è
1000 grammi, la quantità di liquido sarà 300. Per il sapone a caldo
questa quantità va sempre aumentata del 25 per cento. Se il peso dei
grassi è 1000 grammi, la quantità di liquido sarà 375.
PREPARARE LA SOLUZIONE CAUSTICA
Indossate guanti, mascherina e occhialini; in una tazza larga o in un
bicchiere di plastica pesate con assoluta precisione la soda caustica.
Nella caraffa di pirex pesate l'acqua. Mettete la caraffa sul fondo del
lavello. Versate poco a poco la soda nell'acqua, mescolando in modo che
si sciolga bene. Attenzione perché la temperatura della soluzione
caustica salirà rapidamente sino ad 70/80 gradi. Riponete il contenitore
coperto in un luogo sicuro a raffreddare
PREPARARE I GRASSI
Mettete la pentola di acciaio sulla bilancia e, con assoluta precisione,
pesate l'olio. Mettete la pentola sul fornello. Fate scaldare a fuoco
bassissimo, mescolando di tanto in tanto. L'olio non deve scaldarsi troppo.
VERSARE LA SOLUZIONE CAUSTICA NEI GRASSI
Indossate guanti, mascherina e occhialini, con il termometro controllate
la temperatura del grasso e della soluzione caustica. Quando entrambe
sono a 45 gradi, versate dolcemente la soluzione caustica nel grasso,
mescolando bene col cucchiaio di legno. Ora è il momento di passare al
frullatore a immersione; fate attenzione agli schizzi e mescolate pochi
secondi per volta, alternando pause per controllare lo stato del sapone
e per evitare che il motore si scaldi.
COME SCEGLIERE LA TEMPERATURA
Nel metodo a freddo è importante controllare la temperatura dei grassi e
della soluzione caustica prima di miscelarli.
In genere, l'ideale è lavorare con temperature attorno ai 40-45 gradi.
Un sapone troppo freddo rischia di fare il cosiddetto "finto nastro" e
di non completare bene la prima parte della saponificazione. Un sapone
troppo caldo, oltre a deteriorare gli oli, rischia addirittura di
traboccare dalla pentola provocando il temutissimo "effetto vulcano".
Ecco una tabella che può aiutarvi a scegliere la temperatura giusta per
il tipo di ricetta che state preparando.
*Da 38 a 40°* Per evitare che il calore alteri gli oli pregiati Non
adatto ai saponi con ingredienti che hanno un alto punto di fusione
(cera d'api, burro di cacao, certi tipi di olio di cocco o palma)
*A 45°* Per i saponi ricchi di oli insaturi
*Da 45 a 50°* Per i saponi con ingredienti ad alto punto di fusione. Per
saponi che contengono ingredienti che accelerano la formazione del
nastro (zuccheri, alcol). Se si vogliono accelerare i tempi di miscela
della soluzione caustica nei grassi
IL NASTRO
Questo è un punto cruciale per tutti i saponai! Mentre frullate, il
sapone cambierà colore e consistenza, diventando sempre più cremoso. Ad
un tratto, togliendo il frullatore e facendo colare un po' di miscela
nella pentola, vedrete che resterà in superficie per qualche secondo
prima di affondare. Questa "traccia" è il nastro. Adesso potete
aggiungere tutti gli ingredienti facoltativi che avete previsto: oli
essenziali, nutrienti ecc.
IL GEL
Dopo aver aggiunto velocemente gli ingredienti facoltativi, versate il
sapone fresco nello stampo. Isolate bene con coperte perchè stia caldo.
Dopo qualche ora il calore prodotto dalla reazione chimica trasformerà
il sapone in una massa traslucida e gelatinosa: è la cosiddetta "fase
del gel". Questa è una reazione che avviene mentre il sapone è dentro la
coperta ma è molto importante perchè i saponi che non vanno in gel
impiegano più tempo a maturare e possono essere meno gentili con la
pelle. Se usate stampi piccoli isolateli singolarmente perchè il calore
si conservi bene e il sapone arrivi al gel. Isolate poco solo se avete
usato ingredienti zuccherini (latte, miele) per evitare un
surriscaldamento.
STAMPI
Gli stampi per saponi prodotti coi metodi a freddo devono avere alcune
caratteristiche fondamentali:
- Flessibilità per piegarsi senza rompersi quando è necessario
"maltrattarli" per far uscire il sapone.
- Resistenza alle alte temperature, specie se si scelgono i metodi a caldo
- Buona capacità di isolamento specie per i saponi a freddo
- Resistenza all'aggressione del materiale caustico o degli oli essenziali.
In realtà il mondo è pieno di formine per il sapone e cercarle sarà
molto divertente! Buona parte dei contenitori in plastica per gli
alimenti sono ottimi stampi: vaschette di formaggini e yogurt,
contenitori del gelato, cilindri delle patatine e persino cartoni del
latte che però dovranno avere intatta la pellicola interna per evitare
che il foglio di alluminio di cui sono ricoperti venga a contatto con il
materiale caustico. Altri buoni stampi sono cassette di legno rivestite
di fogli di acetato o plastica pesante, contenitori in plastica per
frigorifero, formine da spiaggia o per il ghiaccio. Ottime inoltre le
forme di silicone per dolci, gli stampi per le candele e per il molding.
*Stampi da evitare:* Polistirolo, Resine plastiche espanse, Vetro e
pirofile, Ceramica e terracotta, Rame, alluminio.
STAGIONATURA
Lasciate il sapone coperto nello stampo per 48 ore. Dopo sformatelo e
lasciatelo maturare all'aria in un ambiente asciutto e fresco. La
saponificazione si completa nel giro di un paio di settimane ma la
stagionatura ottimale di un sapone di olio di oliva è di 6-8 settimane.
Stagionando il sapone migliora in compattezza, tenuta e delicatezza. Il
sapone è come il vino, più invecchia e meglio è!

*TABELLA DEI VALORI DI SAPONIFICAZIONE*
* *
*Nome comune Nome scientifico Coeff. di saponificazione*
Burro di cacao /Theobroma cacao /0.137
Burro di karitè /Butyrospermum parkii /0.128
Burro di mango /Mangifera indica /0.128
Cera carnauba /Copernicia cerifera /0.069
Cera d'api 0.069
Grasso (olio) di emu 0.138
Lanolina 0.074
Olio di arachidi /Arachis hypogaea /0.136
Olio di avocado /Persea gratissima, P. americana /0.133
Olio di borragine /Borago officinalis /0.136
Olio di canapa /Cannabis sativa /0.135
Olio di cartamo /Carthamus tinctorius /0.136
Olio di cocco /Cocos nucifera /0.190
Olio di colza o ravizzone /Brassica napus, B. campestris /0.124
Olio di enotera /Oenothera biennis /0.136
Olio di fegato di merluzzo 0.132
Olio di germe di grano /Triticum.aestivum, T. durum /0.131
Olio di girasole /Helianthus annuus /0.134
Olio di jojoba /Simmondsia chinensis /0.059
Olio di macadamia /Macadamia integrifolia, M. ternifolia /0.139
Olio di mais /Zea mays /0.136
Olio di mandorle dolci /Prunus amygdalus v. dulcis /0.136
Olio di neem /Azadirachta indica /0.139
Olio di nocciole /Corylus avellana /0.136
Olio di noccioli di albicocca /Prunus armeniaca /0.135
Olio di noccioli di palma /Elaeis guineensis /0.156
Olio di noci /Juglans regia /0.135
Olio di oliva /Olea europaea /0.134
Olio di palma /Elaeis guineensis /0.141
Olio di pistacchi /Pistacia vera /0.135
Olio di ricino /Ricinus communis /0.128
Olio di riso o di crusca di riso /Oryza sativa /0.128
Olio di rosa mosqueta o
del falso frutto della rosa /Rosa rubiginosa, R. moschata, R.canina/ 0.132
Olio di semi di cotone /Gossypium spp. /0.138
Olio di semi di lino /Linum usitatissimum /0.136
Olio di semi di zucca /Cucurbita maxima, C. pepo /0.133
Olio di senape /Sinapis alba L., Brassica hirta, B.nigra /0.124//
Olio di sesamo /Sesamum indicum /0.133
Olio di soja /Glycine max, Glycine soja /0.135
Olio di vinaccioli /Vitis vinifera /0.126
Sego (grasso di bue) 0.140
Strutto 0.138

REGOLE DI SICUREZZA
Prima di iniziare a fare il sapone in casa, leggete attentamente queste
regole di sicurezza imparatele a memoria e applicatele sempre con
estrema attenzione.
*1.* Conservate la soda caustica o il potassio caustico nel loro
contenitore originale chiuso ermeticamente e al di fuori della portata
di bambini o animali domestici.
*2.* La soda caustica è idrossido di sodio (simbolo chimico NaOH)
formato dal legame ionico tra sodio, ossigeno e idrogeno. Il potassio
caustico è idrossido di potassio formato dal legameionico tra potassio,
ossigeno e idrogeno (KOH). Sono materiali reagenti e instabili; tendono
a combinarsi velocemente con i liquidi, compresa l'umidità dell'aria.
Sono altamente corrosivi e ustionanti; se vengono a contatto con la
pelle e le mucose provocano ustioni profonde, se ingeriti, anche in
soluzione con un liquido, possono provocare ferite gravissime. Nel gergo
comune dei saponai per "soda" si può intendere in maniera generica la
soda caustica, il potassio caustico e le loro soluzioni in liquido.
Ricordatevi che il potassio caustico si usa solo per i saponi liquidi.
*3.* Usate occhialini da piscina, guanti di gomma e una mascherina
quando maneggiate la soda caustica, la miscela di liquido e soda oppure
la miscela di grassi e soda.
*4.* Indossate i guanti quando maneggiate un sapone fatto da poche ore e
continuate a indossarli sino a quando un sapone fatto col metodo a
freddo non abbia almeno due settimane di stagionatura. I saponi molto
freschi possono essere leggermente irritanti
*5.* Pesate la soda in contenitori usa&getta (tipo i bicchieri di
plastica da picnic) e buttateli subito nella spazzatura. In alternativa
usate una tazza abbastanza larga e lavatela subito in acqua corrente.
*6.* *VERSATE LA SODA NEL LIQUIDO E MAI VICEVERSA*. Il liquido versato
sulla soda provoca una reazione immediata con schizzi di materiale
caustico molto pericolosi. La soda va versata nel liquido lentamente,
mentre si mescola.
*7.* La soda versata nel liquido lo fa aumentare di temperatura anche
oltre gli 80 gradi. Usate contenitori resistenti al calore e fate
attenzione. Per precauzione, mettete il contenitore del liquido nel
lavello mentre versate la soda: se si dovesse rompere all'improvviso, la
soluzione caustica andrà direttamente nello scarico senza danni per voi
o per le cose. Ricordatevi che la presenza di zuccheri nel liquido
(latte, miele, succhi) fa aumentare la temperatura della reazione chimica.
*8.* Non usate gli utensili del sapone per altri scopi. Quando fate il
sapone non lasciate che bambini o animali curiosi vengano in contatto
con le miscele caustiche. Mettete i vostri familiari a conoscenza di
queste regole e impedite a chiunque di aiutarvi se non le conosce
perfettamente.
*9.* Dedicate al sapone uno spazio tranquillo della vostra casa e del
vostro tempo; non fate sapone mentre cucinate, mentre guardate la
televisione o se in casa ci sono persone che ignorano le regole di
sicurezza
*10.* In caso di contatto accidentale del materiale caustico con la
pelle, lavate con abbondante acqua corrente fredda; ricordate di tenere
a portata di mano l'aceto che è un neutralizzatore naturale della soda.
In caso di contatto con gli occhi lavate solo con abbondante acqua
corrente e consultate subito un medico. In caso di ingestione di
materiale caustico ricorrete immediatamente alle cure di un Pronto
Soccorso.
COME RIMEDIARE AI PROBLEMI PIU' COMUNI
*La mistura di grassi e soda non fa il nastro*
Si è usata troppa acqua oppure una quantità insufficiente di soda.
Ricontrollare le dosi. Un'alta percentuale di oli insaturi (quelli
liquidi a temperatura ambiente) allunga i tempi per arrivare al nastro.
L'uso del frullatore ad immersione può eliminare questo inconveniente.
*Nel sapone finito ci sono grumi bianchi e duri. Oppure il sapone è
duro, brillante e molto friabile. Oppure contiene bolle di un liquido
biancastro.*
E' stata usata troppa soda e il sapone è caustico. Non va usato sulla
pelle ma non buttatelo via. Macinato diventa un ottimo sapone per il
bucato. A causare la friabilità è anche un'insufficiente quantità di
liquido.
*Il sapone si copre di polvere biancastra*
Può dipendere dalla temperatura alla quale è stato versato nello stampo,
oppure dall'azione di certi oli essenziali. E' del tutto innocua e basta
raschiarla o lavarla via prima di utilizzare il sapone.
*Il sapone arriva velocemente al nastro e si rapprende nella pentola
(ammassamento o seizing)*
Alcune fragranze che contengono alcool oppure certi oli essenziali
(chiodi di garofano) provocano questo fenomeno. Il problema può essere
causato inoltre da un'alta percentuale di grassi saturi (solidi a
temperatura ambiente) nella ricetta. Anche l'olio di jojoba, se usato in
percentuale superiore al 10%, può provocare l'ammassamento. Cercate di
stendere il sapone nello stampo. Non sarà una bellezza ma si potrà usare.
*Il sapone non esce dallo stampo*
Mettere il sapone in freezer per qualche ora poi lasciatelo "scongelare"
e riprovate a spingerlo fuori dallo stampo. I saponi ricchi di grassi
saturi si attaccano più facilmente. Per evitare problemi non usate mai
stampi di vetro o ceramica. Il sapone congelato tende a perdere
l'intensità del profumo.
*Dopo le prime 24 ore il sapone si presenta "separato" con grasso che
galleggia in superficie*
E' stata usata troppa soda oppure il sapone è stato versato nello stampo
prima che avesse raggiunto il nastro. La mistura potrebbe essere
caustica e quindi ne è sconsigliato l'uso. La separazione può essere
provocata anche da alcuni oli essenziali (arancio e agrumi in genere),
in questo caso lo strato che galleggia è sottile e si riassorbirà
naturalmente. In questo caso, il sapone può essere usato.
*Il sapone non indurisce anche dopo diversi giorni, oppure si presenta
viscido e spugnoso*
Nella ricetta c'è troppa acqua oppure è stata usata una quantità di soda
insufficiente. Alcuni oli (sesamo, oliva, mais...) se usati in elevate
quantità possono dare luogo a saponi molli e viscidi. Lasciatelo
asciugare per qualche settimana. Se il liquido si riassorbe può essere
usato.
*Il sapone presenta delle tracce biancastre che formano una sorta di
disegno*
*marmorizzato*
La mistura di oli e soda non è stata mescolata in modo appropriato e
forse miscelata ad una temperatura troppo bassa. A volte certi oli
essenziali causano questo tipo di problema. Se le aree biancastre non
sono un grumo brillante di soda, il sapone può essere usato. Alcuni
grassi saturi, ad esempio il burro di karitè, possono provocare questa
specie di "effetto-neve" nel sapone.
*La miscela di grassi e soda tende a rapprendersi e a formare grumi*
Può succedere quando si usa il latte o la miscela è stata fatta a
temperatura molto alta. Mescolatela bene con il frullatore e preparatevi
a versarla nello stampo non appena farà il nastro.
*Il sapone perde il profumo*
Conservate il sapone in scatole da scarpe o sacchi di carta non
colorata. E' normale che il profumo evapori in parte dalla superficie ma
basterà usarlo perché si sprigioni la fragranza. Il metodo del freezer
per togliere dagli stampi i saponi "testardi" può influire sulla resa
del profumo.

Questo documento è un condensato delle informazioni che potete trovare
sul sito _ilmiosapone.it _che ringraziamo sentitamente.
Per maggiori informazioni potete consultate i seguenti siti:
ilmiosapone.it
soapnaturally.org (in inglese)