*9 novembre 07*
*Sciopero metropolitano > Generalizza lo sciopero> Mission complete!*
Veloce, ci chiedono di andare sempre più veloce; inconsapevoli e passivi 
di tutto quello che stanno varando, riformando e modificando sulle 
nostre vite. La precarietà è diventata un feticcio sbattuto in prima 
pagina dove fiumi di parole scorrono nei flussi dell'informazione, dal 
papa ai politici di entrambi gli schieramenti, in compagnia di sindacati 
e imprenditori.
E noi aspettiamo l'atterraggio in questa caduta libera che sta 
trasformando le nostre vite. Abituati a fare i conti quotidiani con 
contratti di lavoro di merda, collaboratori permanenti che aspettano 
l'occasione giusta che non arriva mai. Sospesi in mille acrobazie per 
pagare una stanzetta che supera i 500 euro al mese, in convivenze 
forzate con altri precari come noi. In una metropoli dove il prezzo 
delle locazioni è aumentato del 75% negli ultimi 6 anni, oppure 
strozzati da mutui che ci regalano 35 anni di contratto a tempo 
indeterminato con le banche in balia dei mercati azionari, quando i 
nostri contratti o i nostri lavori al nero, durano pochi giorni o lo 
spazio di un solo anno della nostra vita.
Eppure, se non stiamo vaneggiando e davvero stiamo precipitando, ebbene, 
noi vogliamo fermarci.
Non abbiamo manuali per l'atterraggio, e non siamo così pazzi da volerlo 
pilotare.
Siamo talmente folli da voler fermare la caduta.
*Se la realtà è pazzia vogliamo cominciare ad agire, a vivere la vida loca.*
E già, perché il processo di ristrutturazione del lavoro iniziato nel 97 
con il pacchetto Treu che introduceva il lavoro precario, continuato con 
la grande operazione della legge 30 (ovvero legge Biagi) sta per essere 
concluso con lo spettacolare provvedimento denominato "Protocollo del 
welfare".
Il cinematografico accordo del 23 luglio 2007 aveva una sceneggiatura 
già scritta: Cgil, Cisl, Uil hanno chiamato a raccolta milioni di 
persone per decidere sul nostro presente.
"Ma in cosa consiste questo accordo?" si saranno chieste tante persone 
che non masticano riforme e politichese tutti i giorni.
In nome di un bieco scambio si trasferiscono alle imprese miliardi di 
euro e ai precari pochi spiccioli.
Solo briciole per i precari che nel capitolo ammortizzatori sociali si 
traducono in sostegno al reddito tra un lavoro precario e l'altro, con 
il ricatto di perderlo alla prima offerta di lavoro non accettata dal 
beneficiario nel periodo di disoccupazione. Praticamente una forma di 
stabilizzazione della precarietà, con il ricatto di un sussidio legato 
indissolubilmente al lavoro, con tutto ciò che ne consegue in termini di 
controllo sociale.
Noi vogliamo il riconoscimento per tutti di vivere dignitosamente oltre 
il lavoro, affermando il principio attivo di una cittadinanza sociale 
costituita dal diritto di scelta contro il ricatto della precarietà 
lavorativa e sociale. Alle politiche securitarie sbandierate negli 
ultimi giorni ai danni dei migranti affermiamo con forza che non ci può 
essere sicurezza senza diritti
Reclamiamo un reddito per tutti garantito, sganciato dalla prestazione 
lavorativa, da ridistribuire a partire dalla tassazione delle grandi 
rendite finanziarie, dei profitti accumulati sulla pelle di tutte e 
tutti e dal taglio netto delle spesi militari, utili solo alla 
riproduzione e alla partecipazione alla guerra globale.
Per questo abbiamo generalizzato lo sciopero metropolitano del 9 
novembre indetto dal sindacalismo di base, dalle reti dei precari e dai 
movimenti per il diritto all'abitare.
La Vida Loca ha liberato le strade di San Paolo-Marconi ritrasformandole 
in una grande dance-floor dove uomini, donne, bambine e bambini hanno 
denunciato le speculazioni edilizie di Roma 3 e dei privati, in combutta 
con Veltroni, e le condizioni di lavoro precario che mandano avanti la 
fabbrica del sapere di Roma 3. Parallelamente un altro pezzo della Roma 
Precaria, ribelle, e inter-culturale, partita dall'occupazione abitativa 
di Policlinico, camminava al centro delle strada gridando la sua rabbia 
contro le politiche securitarie e contro la finanziaria che sancisce di 
fatto la fine dell' Edilizia Residenziale Pubblica.
Infine, poco prima di piazza della Repubblica, i due blocchi si sono 
riuniti anche con i lavoratori della centrale Enel e i compagni del Laut 
di Civitavecchia, ed abbiamo animato lo spezzone di corteo RXT, 
reclamando una casa ed un reddito per tutt@, contro la precarietà della 
vita e del lavoro, che troppo spesso uccide come è accaduto a Michele 
Cozzolino, operaio morto il 17 Ottobre, per la mancanza di sicurezza sul 
lavoro nel cantiere.
Ancora una volta abbiamo camminato insieme, gridato insieme, cospirato 
insieme...
perchè cospirare vuol dire respirare insieme!
*Casa e reddito x tutti *
*RXT street team*
*LOA Acrobax - Coordinamento cittadino lotta per la casa*
_*
www.romaprecaria.org* <
http://www.romaprecaria.org/>_*, 
*_*
www.acrobax.org* <
http://www.acrobax.org/>_*, abitare.noblogs.org, *






