ricevo e volentieri inoltro:
lunedì 12 Novembre 2007
h.11.00
Piazza De Ferrari Genova
I precari di Gaslini e IST di Genova
insieme ai colleghi di tanti istituti organizzano
LA PRIMA
MANIFESTAZIONE NAZIONALE
dei PRECARI degli I.R.C.C.S
per protestare contro:
La Finanziaria 2008 che, come quella precedente, non tiene conto
delle caratteristiche dei nostri istituti e
non permette la stabilizzazione delle centinaia di precari che
lavorano in queste strutture.
Il Protocollo del Welfare che impedisce alla dirigenza di poter
accedere alle stabilizzazioni
Per far sapere alla popolazione che chi lavora nei centri di eccellenza
ha salari da sussistenza e nessun diritto
che i contratti precari, anche se rinnovabili, annullano la dignità
umana e rendono ricattabili
Per cambiare le regole di un precariato selvaggio e infinito
Perchè la Scienza non diventi una merce: non è lavorando a cottimo
che si sviluppa l'Italia!!
Coordinamento precari IST e GASLINI
CHI SIAMO:
negli Istituti di Ricovero e cura a carattere scientifico (IRCCS)
lavorano amministrativi, biologi, psicologi, farmacisti e tecnici
ad alta specializzazione che si occupano tanto dell'attività clinica
amministrativa quanto di ricerca. In particolare nei nostri istituti
viene svolta la cosidetta RICERCA TRASLAZIONALE cioè
una ricerca che ha immediate ripercussioni in clinica sia come nuove
tecniche diagnostiche che nuove cure farmacologiche. Le molteplici
persone che svolgono il loro lavoro con dedizione vengono retribuite
tramite i famigerati CONTRATTI ATIPICI, coperti sia da fondi dello
Stato che da fondi privati.
Questa parcellizazione di risorse e di tipologie contrattuali rende molto
precaria la nostra posizione e debole anche la possibilità di far sentire
la nostra voce sulle storture di questo sistema. La cronica mancanza
di fondi, i blocchi delle assunzioni, il costo totale della Sanità trovano
un anello debole sul quale attivarsi per attuare i risparmi: sono le
centinaia di precari che svolgendo un servizo equivalente a quello
che potrebbero offrire se fossero assunti a tempo indeterminato,
vivono di co.pro, ex art. 36, borse di studio. Contratti che non danno
origine a una sicurezza futura e che vengono reiterati per DECINE di
anni allo stesso soggetto che lavora nella STESSA struttura e spesso
nello stesso Servizio o Reparto e che ormai, dopo molti anni si sente
appartenente alla Struttura stessa. Ma non lo è: da un giorno all'altro,
senza giustificazione, può essere lasciato a casa e in suo ausilio non
esistono neppure ammortizzatori sociali.
Queste persone hanno studiato, sono costate e costano alla comunità
come formazione e vengono dimenticate dallo Stato che ha, peraltro,
investito in loro. Si creano ricercatori capaci e li si costringe a rinunciare
al loro lavoro per poter formare una famiglia o per vivere con dignità.
Si baratta il “privilegio” di avere una formazione con stipendi da
sussistenza, dimenticando che il nostro lavoro ha la finalità di migliorare
le qualità della vita della Nazione.
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