[Incontrotempo] Bomba contro negozio di rumeni. Chi sono i m…

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Autor: Domenico Ciardulli
Data:  
Para: precari_roma, incontrotempo, forumromanord, baseverde, associttadini, europeanconsumers, cocittos, sindacalismoconflittuale, ilmunicipio12
Asunto: [Incontrotempo] Bomba contro negozio di rumeni. Chi sono i mandanti morali?
Snocciolare cifre percentuali ed etnicizzare la criminalità è stato da parte del Sindaco Veltroni, neo leader nazionale, un atto di estrema irresponsabilità. Che questo approccio al problema dell'immigrazione, l'enfatizzazione di un delitto attraverso una riunione d'urgenza del Consiglio dei Ministri, la conversione immediata in decreto di un disegno di legge e la rappresentazione di scenari televisivi di ruspe e deportazioni, simili a quelle palestinesi, fosse completamente sbagliato e rischiasse di generare odio e violenza lo avevano detto, ognuno a suo modo, Rossana Rossanda, Gabriele Polo, Franco Ippolito, Marco Revelli, Piero Sansonetti e un eccellente giurista come Stefano Rodotà. Marco Revelli, storico e sociologo aveva detto "ho paura" avvertendo, in un articolo dell'altro ieri, su quanto si stesse giocando con il fuoco (►leggi). Lo avevamo detto anche noi, umilmente, scrivendo sul peso e sui condizionamenti provocati dalle parole dette e pronunciate davanti
alle tv da personaggi che hanno responsabilità istituzionali e di governo (►Sicurezza. il peso delle parole).
Oggi quello che in molti temevamo è successo . La spirale di odio si è innescata, grazie alla polarizzazione mediatica verso gli immigrati, indicati ingiustamente come fonte di pericolo imminente. La "fabbrica della paura" evocata da Rodotà ha già dato i suoi primi prodotti pesanti: L'altro giorno un raid con bastoni e coltelli a Tor Bella Monaca, oggi una bomba a Monterotondo, davanti ad un negozio di alimentari gestito da cittadini rumeni.
Il passo successivo sarà la rottura delle relazioni diplomatiche tra Romanìa e Italia? Non è uno scenario inverosimile.
Noi riteniamo che Veltroni sia un grande comunicatore quando si tratti di annunci culturali, festival cinematografici, discorsi politici generali e altisonanti, ma ci permettiamo di dire che non abbia alcuna preparazione tecnica sulla comunicazione mediatica quando si tratti della gestione di emergenze come quella che stiamo vivendo. Abituato com'è ad apparire sempre e comunque per vendere le sue mercanzìe politiche, Veltroni ha dimenticato, probabilmente, che in taluni aspetti sociali delicati sia necessaria una buona dose di prudenza nell'apparire e nel parlare. Lo ha dimenticato, questa volta, come lo hanno dimenticato gli altri esponenti politici che hanno fatto poi a gara con lui per conquistare lo stesso spazio mediatico. E oggi ne paghiamo le conseguenze, duramente. E vogliamo esimerci dal pensare che le crisi internazioni alle quali il Presidente Napolitano ha invitato tutti a prepararsi, siano già all'orizzonte.
Domenico Ciardulli




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