[NuovoLab] i frutti della politica governativa e dei suoi "c…

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Author: Edoardo Magnone
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To: veritagiustiziagenova
CC: forumgenova
Subject: [NuovoLab] i frutti della politica governativa e dei suoi "collaborazionisti"

http://espresso.repubblica.it/dettaglio-local/Bomba-contro-il-negozio-dei-romeni/1861635/6

L´esplosione ha danneggiato l´ingresso. Sul muro una croce celtica e la scritta
"Ve bucamo la testa"

Bomba contro il negozio dei romeni

Massimo Lugli

Monterotondo, nuovo gesto di intolleranza: paura in paese Un´esplosione che fa
tremare i vetri dei palazzi e getta nel panico gli abitanti di Monterotondo:
l´ultimo gesto xenofobo che ha preso di mira, stavolta, un negozio di prodotti
alimentari tipici romeni. Tanta paura, pochi danni e una grande preoccupazione
che, dopo il raid di Tor Bella Monaca con spranghe e coltelli e l´ordigno di
sabato sera, la spirale di violenza e di intolleranza possa finire nel sangue.
Ma a Monterotondo la stragrande maggioranza del paese ha espresso, fin dalle
prime ore, solidarietà e simpatia a Daniel Dana Catalin, e la moglie Diana
Steluca Mailat (che, per combinazione, si chiama come l´assassino di Giovanna
Reggiani, la donna uccisa a Tor di Quinto) una coppia di ventottenni, con una
figlia di 2 anni e mezzo, che abitano a Mentana da 5 anni e si sono
perfettamente integrati nell´ambiente.
Sono le 20,30 di sabato, la manifestazione di Forza Nuova a Ponte Milvio (un
dettaglio su cui i carabinieri insistono) è terminata da circa un´ora e il
negozio è già chiuso. Sull´insegna, in grossi caratteri gialli, blu e rossi si
legge: «Dmd Transilvania Alimentari Tipici Rumeni». Un simbolo oltre che un
negozio frequentato da moltissimi italiani che hanno imparato ad apprezzare la
carne "Mici" (maiale e pecora) gli affettati e i sottaceti d´importazione e il
sapido formaggio di pecora e capra.
«Ho sentito il botto e ho indovinato subito - racconta, sdegnata, Luisa
Falletta, che abita poco distante - vuoi vedere che hanno messo una bomba al
negozio dei due ragazzi romeni? E purtroppo non mi ero sbagliata». L´ordigno,
un razzo da segnalazione marittima modificato, lungo circa 20 centimetri e
collegato a una miccia lunga, ha fatto saltare parte della serranda e la
vetrata d´ingresso. L´intenzione degli attentatori era di bruciare tutto ma la
tanica piena di benzina lasciata sul posto, fortunatamente, non ha preso fuoco.
Sul muro, una croce celtica e una scritta che la dice lunga sul grado di
preparazione politica del commando: «Ve bucamo la testa».
«Mi hanno avvertito subito e sono corso qui - dice, in tono quasi rassegnato, il
giovane titolare - mia moglie è spaventatissima... Che ci vuoi fare? Di gente
così ce n´è dappertutto. Noi viviamo qui da cinque anni e non abbiamo mai avuto
il minimo problema. Mai un insulto, un commento odioso, un gesto di
intolleranza. Certo, abbiamo letto di quella signora, è una cosa orribile ma
che c´entriamo noi?». Molto diverso il tono di una giovane romena dai capelli
nerissimi che arriva con la bambina. «Mia figlia ha paura di andare a scuola,
io ho paura di uscire di casa, come si può vivere così? Perché dobbiamo pagare
per colpa di qualche delinquente? E perché non lo dicono chiaramente che la
maggior parte dei criminali, come quello che ha ammazzato quella povera
signora, sono zingari, non romeni?».
Quarantamila abitanti, un´economia rivitalizzata dall´arrivo della metropolitana
leggera che ha creato un pendolarismo con Roma e fatto lievitare il valore degli
immobili, una giunta di centrosinistra praticamente inamovibile, Monterotondo
non è un paese "problematico" e la colonia di immigrati che ci si è stabilita
sembra convivere in buona armonia con la gente del posto. Il sindaco Tonino
Lupi spiega che la maggior parte dei romeni si è integrata benissimo mentre il
ministro della solidarietà sociale Paolo Ferrero parla di "emergenza razzismo".
Preoccupazione per il nuovo gesto di intolleranza arriva anche dal centro
ascolto "Senza frontiere" e dal vicepresidente del consiglio comunale Carlo
Lucherini (Ulivo) che è stato sindaco del paese per 20 anni.
E potrebbe essere a una svolta l´inchiesta sul raid di venerdì sera che ha
lasciato a terra tre romeni feriti. I carabinieri stanno controllando i
tabulati telefonici delle otto persone sospettate di aver preso parte alla
spedizione punitiva. Gli investigatori stanno cercando un nordafricano che
avrebbe parlato con uno dei "giustizieri" e che si è poi allontanato con una
"Fiesta". L´ora delle manette potrebbe essere vicina.(06 novembre 2007)