Re: [Incontrotempo] Roma, BPM verso il 9/11

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Autore: Luca fagio
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To: Ml di Incontrotempo
Oggetto: Re: [Incontrotempo] Roma, BPM verso il 9/11
Emiliano perchè dopo il 9 non troviamo il tempo di
scambiarci due chiacchiere? Ciao Luca de Ostia

--- "emivic@???" <emivic@???> ha scritto:

> VITA PRECARIA? CASA GARANTITA!
>
> Questa mattina più di cinquanta precari, giovani,
> famiglie e migranti, organizzate nel Blocco Precario
> Metropolitano, hanno liberato una palazzina
> ristrutturata e abbandonata da più di un anno nel
> quartiere di Vigne Nuove, nella periferia nord est
> di Roma. Un'azione di riappropriazione di reddito in
> una zona della città che vede l'invasione di cemento
> del Piano di recupero urbano, 650 mila metri cubi di
> edilizia privata e commerciale. Di case popolari,
> invece, neanche l'ombra.
>
>
> Centri commerciali, abitazioni a prezzi di mercato
> esorbitanti, meganegozi di grandi catene nazionali.
> Un consumo di suolo eccezionale e un’organizzazione
> del lavoro dove la precarietà è la norma.
>
> I redditi e i salari sono sempre più bassi,
> l’accesso agli affitti sempre più complicato,
> soprattutto in presenza di un lavoro precario.
> Migliaia di famiglie rischiano lo sfratto e molte
> altre, che hanno stipulato mutui, sono sull’orlo del
> pignoramento. La graduatoria per una casa popolare
> ha superato le trentamila unità. I disperati che
> vivono nelle baraccopoli sono in costante aumento.
> Per i giovani e i precari è completamente preclusa
> la possibilità di costruirsi un futuro, laddove la
> casa dovrebbe essere invece una forma di reddito
> indiretto.
>
> Le riposte del governo sono ridicole: 550 milioni di
> euro in Finanziaria (di questi a Roma ne arriveranno
> 40) serviranno, forse, per risanare alloggi pubblici
> da destinare alle famiglie sfrattate o a rischio di
> sfratto. E tutte le altre? Se è vero che in Italia
> sono 3 milioni e 600mila i nuclei nella soglia di
> povertà relativa e le case popolari solo 800mila,
> possiamo ben dire che c’è qualcosa che non va.
>
> Mentre l’emergenza diventava sempre più drammatica
> c’è chi si è arricchito. I signori del mattone hanno
> fatto grandi speculazioni finanziarie e le banche
> hanno svolto un ruolo di rilievo nella dismissione
> di patrimonio pubblico. Migliaia di alloggi degli
> enti, dell’Ater e del Comune sono stati svenduti,
> senza produrre nessun vantaggio per chi aveva
> bisogno di casa, anzi la situazione è continuamente
> peggiorata.
>
> Il sindaco di questa città, leader del partito
> democratico e forse futuro presidente del consiglio,
> sta gestendo l’emergenza senza dare prospettive e
> respiro a chi vive il disagio abitativo. Tampona la
> situazione con i residence e con il sostegno
> all’affitto, non blocca gli sfratti con una sua
> ordinanza diretta, coltiva i rapporti con
> Caltagirone, strizza l’occhio all’Acer (associazione
> costruttori romani) e alle cooperative, parla di
> fondi etici e alloggi sociali, tollera le
> occupazioni perché comunque danno un tetto a
> migliaia di famiglie, spende i soldi dell’emergenza
> finanziando carrozzoni come Risorse per Roma e
> l’Agenzia degli affitti per gli universitari
> fuorisede, non ha nessuna conoscenza del proprio
> patrimonio residenziale abbandonato al degrado e
> alla capacità degli inquilini di autogestirlo e di
> difenderlo.
>
> Il piano che prevede 10mila nuovi alloggi popolari
> non è certo un piano delle certezze. Con quali soldi
> e in quali aree verranno costruiti? Rischiamo nuove
> colate di cemento in cambio di poche case popolari?
> La delibera 110/05 servirà solo a governare
> l’emergenza o riuscirà a dare un ruolo concreto
> all’amministrazione comunale nelle politiche
> abitative cittadine?
>
> Vogliamo sottrarre cemento alla speculazione e
> costruire dal basso un nuovo diritto all’abitare,
> inteso come bene comune da difendere e affermare. Il
> governo e le amministrazioni locali devono decidere
> se far parte del problema o della soluzione: con gli
> squali del mattone o con i precari, le famiglie, i
> giovani e i migranti.
>
> Chiediamo
>
> Al municipio: un tavolo di trattativa sull’emergenza
> abitativa e un piano per il diritto all’abitare.
>
> Al sindaco: il blocco degli sfratti e degli sgomberi
> tramite ordinanza pubblica, la definizione chiara
> del piano abitativo comunale legato al fabbisogno
> reale, lo stop alla vendita del patrimonio
> residenziale pubblico.
>
> Alla Regione: un finanziamento adeguato delle
> politiche abitative, la chiusura dell’Ater, il
> blocco delle vendite degli alloggi popolari, la
> tutela dell’ambiente e del piano paesaggistico
> minacciato dalle richieste dei costruttori che
> puntano alla deregolamentazione dei piani
> regolatori.
>
> Al governo: 3 miliardi annui per affrontare
> l’emergenza e iniziare la programmazione di un piano
> di edilizia popolare all’altezza della situazione,
> la tassazione della rendita fondiaria, l’abrogazione
> della legge 431/98.
>
>
> B.P.M.------->Blocco Precario Metropolitano
> segui il battito precario...
>
> >>9 NOVEMBRE 07 SCIOPERO GENERALIZZATO
> APPUNTAMENTO ORE 8,30 PIAZZA SEMPIONE<<
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