[NuovoLab] La pericolosa china

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Autor: Mgow
Datum:  
To: forumgenova@inventati.org
Betreff: [NuovoLab] La pericolosa china
*::NoRacismNews:: <http://no-racism-news.noblogs.org/>

Il nostro paese ha imboccato una china pericolosissima, che ci riporta
ai periodi più neri e bui della storia*
di Maso Notarianni -- PeaceReporter
<http://www.peacereporter.net/>
Quando meno di un mese fa in Germania a Maurizio Pusceddo, condannato
per lo stupro di una giovane tedesca, sono state riconosciute le
attenuanti generiche dovute "alle particolari impronte culturali ed
etniche" l'Italietta insorse. "Una grave offesa per la patria", si disse.
Oggi l'Italietta insorge contro i rumeni e contro i Rom, che per le
particolari impronte culturali ed etniche sarebbero portati alla
violenza, al furto, allo stupro, e a tutte le nefandezze possibili e
immaginabili.
Sessant'anni fa l'Italietta, a ruota dell'alleato germanico, insorse
contro gli ebrei, colpevoli per le "particolari impronte culturali ed
etniche", di ogni disgrazia sociale ed economica che toccava in sorte al
mondo.
Perché oggi non c'è più nessuno che insorge quando l'imbecillità, la
meschinità, la sopraffazione tornano a prendere piede?
Se il buongiorno si vede dal mattino, questo nuovo Partito Democratico
ha pescato non solo dalla tradizione socialista, da cui pure discende,
ma sembrerebbe aver assunto alcuni tratti anche di quella cultura
nazional-socialista, che identificava su base etnica i nemici della
società. *
Il nostro Paese, da Rauti a Grillo, ha imboccato una china
pericolosissima, che ci ha di fatto riportato ai periodi più neri e bui
della storia, almeno stando ai titoli e ai commenti di troppa parte
dell'informazione italiana.*
Non ci stancheremo mai di ripeterlo: a produrre questi mostri è la
cultura della guerra, della sopraffazione, del vedere nell'altro un
nemico, nell'aver bisogno di un nemico per spiegarsi la realtà. Una
cultura che purtroppo i governi di quasi tutti i paesi occidentali hanno
scelto di ergere a modello. Ma la cultura della guerra è il sonno della
ragione.
*
<http://www.peacereporter.net/dettaglio_articolo.php?idpa=&idc=144&ida=&idt=&idart=9175>*