[NuovoLab] non sara` il caso di chiederci dove comincia il "…

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Szerző: Edoardo Magnone
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Címzett: forumgenova
CC: veritagiustiziagenova
Tárgy: [NuovoLab] non sara` il caso di chiederci dove comincia il "fascismo"?
Chissa perche un po` di anni fa avremmo trovato tutti questi comportamenti
autoritari quasi "fascisti" ed avremmo chiamato le sue leggi semplicmente
"vetero-fasciste", "leggi fascistoidi", "liberticide", etc!

Oggi sono sposate, promosse, votate, approvate e firmate, proprio da quelli che
dovrebbero basare la propia storia ed il proprio pensare sull`antifascismo!

Come cambiano i tempi...

Edoardo Magnone

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Nel mirino chi ha precedenti penali ma anche chi sarà giudicato dalla polizia
pericoloso per la pubblica sicurezza

Romeni, scattano le espulsioni

"Via i primi cinquemila"

Napolitano firma il decreto. Il prefetto: linea dura verso le bestie

di LIANA MILELLA - GIOVANNA VITALE


ROMA - Giovanna Reggiani è morta, partono le espulsioni. Gli elenchi dei rumeni
indesiderabili sono già stati compilati nelle questure di Roma, Milano, Napoli,
Torino, Firenze. Pronti per essere firmati dai prefetti che da ieri, quando il
presidente Napolitano ha firmato il decreto (che oggi sarà pubblicato sulla
Gazzetta ufficiale), hanno acquisito il potere di espellere "per motivi di
pubblica sicurezza" i cittadini comunitari che "hanno compromesso la tutela
della dignità umana o dei diritti fondamentali della persona o l'incolumità
pubblica". In una parola, come recita il decreto varato dal governo dopo
l'aggressione alla Reggiani, si tratta di quanti hanno rotto le regole
"dell'ordinaria convivenza".

Al Viminale, dopo una giornata di contatti tra il ministro dell'Interno Amato e
il capo della polizia Manganelli, sulle cifre preferiscono essere cauti.
Confermano la rapidità delle procedure e ipotizzano che, "nel giro di alcuni
mesi, saranno allontanate alcune migliaia di cittadini comunitari". Ma già a
Roma, i primi calcoli fatti da polizia e carabinieri sulla base degli arresti
di rumeni per reati di grave, media e piccola entità, fanno ipotizzare che le
espulsioni potrebbero toccare quota cinquemila. Basti pensare che la sola
Benemerita, nei primi nove mesi del 2007, ne ha arrestati 4.700.

Decreto legge alla mano, si può ben capire come il numero degli espulsi possa
lievitare. Le misure colpiscono non solo chi ha precedenti penali e chi è già
sotto inchiesta per aver commesso reati in Italia, ma anche chi, pur
incensurato, viene valutato dalle forze di polizia come "pericoloso" per la
sicurezza pubblica. La procedura d'espulsione non è automatica: se il cittadino
comunitario è già sotto indagine sarà necessario chiedere l'autorizzazione del
magistrato. Se ha commesso reati gravi o molto gravi, come nel caso
dell'assassino della Reggiani, il processo andrà avanti in Italia e qui il
condannato sconterà la pena. Per reati minori il giudice può dare il via libera
all'espulsione. Per i "pericolosi" e per chi non è incensurato ci vorrà la
convalida del giudice di pace. In pratica, valgono le regole usate per gli
extracomunitari.

Gli avvocati penalisti la considerano una procedura troppo rigida tant'è che
Oreste Dominioni, presidente delle Camere penali, proclama lo stato di
agitazione "contro una così pesante spirale autoritaria". Ma il prefetto di
Roma Carlo Mosca, fino a pochi mesi fa capo di gabinetto dello stesso Amato, è
decisamente tranchant: "Firmerò subito i primi decreti di espulsione. La linea
dura è necessaria perché di fronte a delle bestie non si può che rispondere con
la massima severità. Se l'equazione "rumeni uguale delinquenti" è inaccettabile,
tuttavia è altrettanto vero che gli individui pericolosi vanno sbattuti fuori.
L'acqua deve essere ripulita dai pesci infetti anche a tutela dei tanti
connazionali che arrivano in Italia per lavorare onestamente".

E il segretario dell'Anm Nello Rossi giudica così il decreto: "L'Italia non
smentisce i principi della libera circolazione e del soggiorno dei cittadini
Ue. Questi vanno allontanati solo se, con le loro condotte, compromettono i
diritti fondamentali delle persone, la sicurezza e l'incolumità pubblica,
rendendo la loro permanenza "incompatibile" con la civile convivenza". Ma è fin
troppo ovvio che un decreto così ultimativo non può che essere attuato con la
certezza che chi viene allontanato merita il drastico intervento. Lo stesso
Mosca insiste sulle convalide dei giudici e sulla permanenza nei Cpt. Per
questo le forze di polizia vaglieranno attentamente, confrontandosi con i
magistrati, le singole posizioni.

Al Viminale, il ministro Amato ha preferito non far seguire al decreto una
circolare per i prefetti con le "regole" da seguire. Ci sono stati in compenso
molti contatti telefonici sia coi prefetti che coi questori impegnati a
identificare i soggetti da espellere. E si è studiato pure come mandar via i
rumeni: con voli di linea se si tratta di piccoli numeri, con i charter, come
avviene per gli egiziani, per gruppi più consistenti. Alla vigilia di giornata
delicate non è mancata neppure la polemica con la commissione Ue che giudica
"tardivo" il decreto italiano, ma Amato risponde rinviando alle norme entrate
in vigore il 6 febbraio che già prevedevano il potere di allontanamento "per
mancanza di mezzi di sussistenza".

(2 novembre 2007)

http://www.repubblica.it/2007/10/sezioni/cronaca/tor-di-quinto/scattano-espulsioni/scattano-espulsioni.html