Gorizia - Iniziato il processo per il blocco della Cooperativa Minerva
E iniziato martedì 30 ottobre il processo agli oltre cinquanta antirazzisti che
il 1° febbraio 2006, insieme ad altre cento persone bloccarono per un intero
giorno lattività della cooperativa Minerva di Gorizia, ente gestore del CPT di
Gradisca dIsonzo.
In mezzo al folto gruppo di manifestanti, che dalle prime ore dellalba fino al
pomeriggio presidiarono con un picchetto lunico ingresso alla cooperativa,
sono state individuate persone di "spicco" dellassociazione Razzismo Stop e
dei Centri Sociali del Nordest , a questa cinquantina di persone, suddivise in
due tronconi di indagini, sono stati attribuiti svariati reati, tra cui
danneggiamento, violenza privata e violazione di domicilio.
Lazione del 1 febbraio aveva acceso un ampio dibattito in tutta la Regione e
oltre al presidente della Minerva Adriano Rucchini che denunciava 30 mila euro
di danni, addirittura il presidente della Regione Illy era intervenuto in
maniera decisa e repentina per condannare il picchetto ed esprimere piena
solidarietà alla Minerva, tra laltro rilasciando dichiarazioni pesanti sulla
violenta gravità del gesto.
Nelle settimane seguenti, infatti, svariate perquisizioni e fogli di via come
quello notificato a Luca Casarini avevano colpito gli imputati, che oggi a
sorpresa sono stati prosciolti in massa dalle accuse attribuitegli dalla digos
Goriziana.
Il Giudice ha ritenuto vaghe e infondate le accuse attribuite ai manifestanti e
ha prosciolto gran parte degli imputati.
Resta ancora da chiarire la posizione di due manifestanti su cui ci sarebbe
lipotesi di danneggiamento aggravato, e tutto verrà discusso nelludienza
fissata per maggio 2008.
Soddisfazione da parte dei legali, che comunque erano già pronti ad entrare nel
merito delle grossolane accuse, che il giudice stesso non ha preso in
considerazione.
Soddisfazione anche da parte dei manifestanti che hanno sempre sostenuto come
liniziativa del 1° febbraio fosse un picchetto di boicottaggio e protesta e
non vandalismo fine a se stesso.
LAssociazione Razzismo Stop ed i Centri sociali del nordest commentano così con
un comunicato stampa: "Come ci insegna la storia del movimento operaio il
picchetto è sempre stato uno strumento di lotta mirato allottenimento di
migliori condizioni di vita e di lavoro, e con rivendicazioni precise e
circostanziate; Minerva, con la sua scelta di gestire il Cpt ha deciso di
peggiorare le condizioni di vita e di lavoro non solo dei migranti ma di un
intero territorio quindi il picchetto non viene più dai lavoratori dentro
lazienda ma da chi fuori resiste al razzismo, alla repressione e ai Cpt, oltre
che allimbarbarimento del lavoro cooperativo".
Redazione Melting Pot - Friuli Venezia Giulia
[ mercoledì 31 ottobre 2007 ]
http://www.meltingpot.org/articolo11386.html