I centri sociali contestano la beatificazione:
rissa con l'Opus Dei a Roma
ROMA (28 ottobre) - Una protesta di un gruppo di
aderenti ai centri
sociali davanti a una chiesa frequentata da fedeli
dell'Opus Dei a Roma
è finita in rissa all'uscita della messa. Sei persone
sono state
fermate
e identificate dai carabinieri, mentre un furgone,
materiale
fotografico
e video sono stati sequestrati dalla polizia. Alle
11.45 aderenti al
collettivo "Militant" e del collettivo "Facciamo
breccia", appartenenti
alla rete dei centri sociali romani, hanno esposto uno
striscione
davanti alla chiesa Sant'Eugenio, in piazza delle
Belle Arti, con
scritto: «Chi ha ucciso, torturato e sfruttato non può
essere
beato».
Insieme allo striscione è stata esposta una
riproduzione su un
pannello
di due metri per cinque della "Guernica" di Picasso.
La protesta è
nata
perché stamattina il Papa ha beatificato 498 martiri
uccisi in Spagna
negli anni Trenta. Quando i fedeli cattolici sono
usciti dalla chiesa,
al termine della funzione religiosa, la protesta ha
provocato la loro
ira. Una trentina di fedeli ha urlato e strappato lo
striscione e fatto
a pezzi la riproduzione del celebre dipinto.
Secondo quanto raccontano alcuni aderenti ai
collettivi, i cattolici
avrebbero «aggredito anche fisicamente i giovani e
inneggiato a
Franco».
A quel punto la rissa è stata sedata dalle forze
dell'ordine. I
carabinieri dell'ottavo Battaglione Lazio che stava
andando a prendere
servizio allo Stadio Olimpico, ha fermato e
identificato sei persone,
mentre la polizia ha bloccato il furgone dei
collettivi in via Bruno
Buozzi: all'interno del mezzo vi era una scala, una
telecamera e una
macchina fotografica con cui gli aderenti ai
collettivi avevano ripreso
l'intera rissa.
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