[cm-Roma] WORLD ENERGY COUNCIL

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Author: mozner
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To: cm-roma
Subject: [cm-Roma] WORLD ENERGY COUNCIL
Che strano, tanta puntualità nel comunicare le belle iniziative(aperitivi, cinecelebrazioni, picnic e tanto altro ancora), ma nessuno si accorge che dall'11 al 15 novembre alla NUOVA FIERA DI ROMA si tiene il WORLD ENERGY COUNCIL(dico WORLD ENERGY COUNCIL!).
Ai bravissimi ciclisti produttori di energia pulita non interessa andare a spernacchiare questi bravissimi(ehm)signori, o abbiamo già introiettato la WALTER WAY OF LIFE?
bella Giù.
R
Leggere prego.

APPELLO PER UNA MOBILITAZIONE CHE PROPONGA UN ALTRO MODELLO ENERGETICO PER UN’ALTRA ECONOMIA
Dall’11 al 15 novembre, si tiene a Roma il 20° Congresso mondiale dell’energia, organizzato dal World energy council, dedicato a prefigurare i futuri scenari energetici globali, centrati ancora sulle fonti energetiche fossili, sul rilancio nucleare e sul massimo profitto a discapito di fonti rinnovabili, risparmio energetico, pace, salute, ambiente. Un appuntamento triennale ospitato per la prima volta in Italia, che torna a svolgersi in Europa dopo 15 anni e che vede la partecipazione massiccia di tutte le multinazionali dell’energia e delle grandi imprese di stato, dei governi e del sistema bancario-finanziario.
La questione energetica mai come ora è apparsa in tutta la sua gravità. L’era dei combustibili fossili, che ha determinato l’attuale assetto dell’economia mondiale e dell’intera società, sta mostrando tutti i suoi limiti e i suoi disastri: l’esauribilità delle fonti e le guerre per il loro approvvigionamento, le ingiustizie sociali, l’inquinamento provocato dai processi di combustione conseguenti e le alterazioni climatiche drammaticamente sempre più evidenti, determinano una situazione ormai insostenibile. Ad aggravare la situazione, a fronte della scarsità di petrolio e gas, viene sempre più imposto l’uso del carbone, con il suo carico inquinante e alterante del clima. Un carbone tuttaltro che “pulito”, poichè rimangono molto alti i livelli degli inquinanti (ossidi vari e polveri); e le teconolgie, tanto decantate per la sequestrazione dell’anidride carbonica, sono tuttora in fase sperimentale, senza aver risolto gli elevati costi energetici ed economici e i gravi problemi di sicurezza per l’ambiente e i lavoratori.
A Roma si incontreranno proprio quei soggetti che hanno la responsabilità dell’attuale situazione: rappresentanti di governi e multinazionali energetiche di 94 paesi, tra cui coloro, a cominciare dagli Usa, che hanno, con le loro politiche, promosso la strategia della ”guerra permanente” e le terribili guerre che insanguinano il Medio oriente e i paesi del Centro Asia e Africa. Oggi, la questione energetica, con i suoi risvolti tragici che opprimono il mondo, può essere affrontata con intelligenza e successo. Anche la scienza, quella non asservita ai potenti e agli speculatori finanziari, può essere in grado di indicare nuove vie per risparmiare energia e fornire quella necessaria alla vita di tutti.
Il potere costruito sul petrolio, le altre energie fossili e il nucleare, si è assicurato il controllo del Mondo con la giustificazione di garantire benessere e “democrazia”. Mai come ora tutto ciò appare falso: lo squilibrio fra popolazioni; le terribili conseguenze sul clima a danno di tutti; lo sconvolgimento dei territori dove si perpetua il dominio con l’imposizione di megainfrastrutture, centrali, impianti ed inceneritori sempre più invasivi anche se falsamente meno inquinanti.
A tutto ciò si aggiunge la scellerata proposta di chi vorrebbe realizzare nuove centrali nucleari, senza rendere conto dei disastri che provocano (recentemente anche in Giappone), tanto più gravi se confrontati con le scarse quantità di energia fornita a livello mondiale, quasi sempre foglia di fico per coprire gli intenti militari che si celano dietro tale proposta.
Fra le stesse fonti rinnovabili, il contributo dei biocarburanti in alcuni casi interessante, va trattato con molta cautela per non vincolare prodotti agroalimentari a combustibili fossili per l’autotrazione, con conseguenze drammatiche sui costi dell’alimentazione.
Proponiamo negli stessi giorni del Summit una forte mobilitazione, un incontro di popolazioni e nuovi saperi, per dire cosa realmente si può fare per salvare gli esseri viventi dalla catastrofe verso la quale “lor signori” ci stanno portando.
Di nuovo in questa occasione è giusto ragionare sulla strada per un “Altro Mondo Possibile”, tanto caro ai movimenti che in questi anni si sono mobilitati contro guerre ed ingiustizie mondiali e locali, per sostenere che quanto finora è servito a distruggere serva a creare benessere.
Questo appello lo rivolgiamo a tutti coloro che sentono il dovere ed il diritto di confrontarsi per individuare questa strada. I saperi e le pratiche di coloro che hanno subito e stanno subendo le conseguenze dell’attuale modello energetico debbono incontrarsi.
Ci rivolgiamo anche a tutte quelle forze politiche e sociali che non accettano più l’attuale sistema economico consumistico e le sue false verità basate sulla dittatura del P.I.L. e la centralità delle politiche monetarie.
I costi economici delle grandi infrastrutture e dei grandi sprechi sono da tagliare, per destinarli a un altro modello che abbia al centro una parola d’ordine: “l’Ambiente e la partecipazione per un’Altra Economia”, con grandi benefici per tutti gli abitanti della terra, per il mondo del lavoro e i territori devastati.
Il nostro obiettivo vuol essere, come anche indica il Contratto Mondiale per l’Energia, quello di garantire un altro modello energetico mondiale che fornisca a tutti equamente l’energia necessaria per vivere dignitosamente, a partire dalla riduzione dei consumi nel nord del mondo, senza distruggere le foreste per produrre carburanti o deportare popolazioni per realizzare grandi dighe.
Riduzione e risparmio, sistemi efficienti, mezzi per ottenere energia da fonti rinnovabili non inquinanti e disponibili praticamente ovunque come il sole, il vento, le maree, ecc. sono le vie da percorrere. E’ prioritario divulgare buone pratiche che favoriscano il consumo locale e biologico, il riuso e riciclo, e una mobilità che privilegi mezzi collettivi e individuali a basso impatto o nullo.
I veri ostacoli a che tutto ciò avvenga, provengono proprio da coloro che si incontreranno a Roma dall’11 al 15 novembre per decidere volumi di produzione energetica e sprechi in funzione dei loro profitti e rinnovare il rito che confermi il loro potere. Mobilitiamoci per affermare un altro modello.