[Forumumbri] Incontro con Evo Morales

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Autore: elisabetta63\@libero\.it
Data:  
To: forum umbri
Oggetto: [Forumumbri] Incontro con Evo Morales
Stasera incontro con Evo Morales..



Roma 29 ottobre - ore 20,00
Università La Sapienza - Aula Magna del rettorato
incontro pubblico con il presidente della Bolivia Evo Morales
introduce Gianni Minà
interventi del prof. L. Vasapollo e del rettore della Sapienza R. Guarini


Evo Morales nasce il 26 ottobre 1959 a Orinoca, una città mineraria del
dipartimento di Oruro sull’altopiano boliviano, da una famiglia indigena
<http://it.wikipedia.org/wiki/Aymara> Aymara. Nei primi anni '80 la sua
famiglia, come molti abitanti indigeni degli altipiani che lavoravano nelle
miniere, emigra nei bassopiani tropicali nell'est della Bolivia. La famiglia
si stabilisce nel Chapare, per dedicarsi all'agricoltura coltivando anche la
<http://it.wikipedia.org/wiki/Erythroxylum_coca> coca, pianta tradizionale
dei popoli originari della regione Andina. In quegli anni molti minatori si
trasferiscono nei bassipiani orientali a causa delle riforma economiche
neoliberiste e della chiusura per ristrutturazione di molte miniere che
vengono privatizzate. Morales completa in Chapare la sua istruzione
superiore.

Diviene uno dei principali dirigenti del sindacato dei
<http://www.asud.net/file/la_difesa_della_sacra_foglia_di_coca_LA.pdf>
cocaleros, federazione di campesinos <http://it.wikipedia.org/wiki/Quechua>
quechua e aymara coltivatori di coca che difendono il diritto degli indigeni
a coltivare la sacra foglia di coca. La federazione dei cocaleros si oppone
alle politiche, prevalentemente statunitensi, di eradicazione delle
coltivazioni di coca Bolivia centro-orientale e propone invece di utilizzare
la foglia di coca come una risorsa importante del paese per scopi
industriali, commerciali e medici.

Come leader dei cocaleros, Morales viene eletto per la prima volta alla
Camera dei Deputati nel 1997 in qualità di rappresentante delle province del
Chapare e di Carrasco, nel dipartimento di Cochabamba. Riceve il 70% dei
voti, la percentuale più alta di preferenze tra i 68 deputati eletti
direttamente nella competizione elettorale. Morales fonda e diviene leader
del partito politico boliviano <http://www.masbolivia.org/> MAS - Movimento
per il Socialismo legato ai movimenti sociali ed alle organizzazioni
sindacali.

Nel 1999, la compagnia statunitense Bechtel, insieme alla spagnola Abengoa
ed all’italiana Edison, assumono la gestione del servizio idrico a
Cochabamba, scatenando con la privatizzazione la
<http://www.asud.net/file/ACQUAPERCARTA.pdf> Guerra dell’Acqua. L’impennata
dei prezzi e la pessima qualità del servizio causano una rivolta popolare,
appoggiata da numerosi movimenti sociali e organizzazioni boliviane, tra cui
i cocaleros di Morales, che culmina nell’aprile del 2000 con una marcia di
centinaia di migliaia di persone che costringono il governo a fare marcia
indietro e a <http://www.asud.net/file/Vince_Cochabamba.pdf>
ripubblicizzare il servizio idrico. E’ la prima vittoria latinoamericana dei
movimenti sociali per la difesa dei beni comuni contro delle grandi
multinazionali e contro un governo.

Dal coordinamento delle azioni di opposizione nasce la “Coordinadora de
defensa del agua y la vida” -Coordinamento per la difesa dell’acqua e della
vita, costituita da sindacati, contadini, ecologisti, operai, studenti e
gente comune, che assume come impegno centrale quello di impedire la
privatizzazione e incaricarsi della gestione dell’acqua nella città di
Cochabamba.

Verso la fine del periodo presidenziale 1997-2002, Morales viene rimosso dal
suo seggio di deputato nel Congresso nazionale attraverso il voto coeso dei
partiti tradizionali, con il pretesto di una accusa di terrorismo legata ad
agitazioni contro la politica anti-droga del governo in carica. Secondo
molti è stato il Governo di Washington a chiedere che fosse destituito il
leader cocalero. L'espulsione di Morales dal Congresso è stata in seguito
dichiarata incostituzionale.

Dopo la destituzione Morales presenta la sua candidatura per le successive
elezioni presidenziali e congressuali, previste nel giugno del 2002, con il
suo partito Movimento per il Socialismo.

Contrariamente alle aspettative dei partiti tradizionali e degli USA, una
considerevole parte della popolazione, soprattutto nei dipartimenti andini,
alle elezioni vota per il MAS, dandogli una percentuale del 20,94%, solo un
paio di punti meno del partito più votato, l'MNR.

Per il rifiuto di scendere a compromessi, Morales e il MAS vengono esclusi
dalla coalizione per la scelta del nuovo presidente
<http://it.wikipedia.org/wiki/Gonzalo_S%C3%A1nchez_de_Lozada> Gonzalo
Sánchez de Lozada ed entrano quindi al Congresso come principale partito di
opposizione.

Nell’ottobre del 2003 la Bolivia è teatro della cosiddetta
<http://www.asud.net/file/da_la_paz_a_el_alto_buone_notizie.._LA.pdf> Guerra
del Gas: la popolazione insorge contro la legge sugli idrocarburi del
Presidente Lozada che svende alle multinazionali straniere le riserve di gas
del Paese. Sindacati, associazioni, cocaleros e tutto il popolo aymara
organizzano una serie di mobilitazioni e blocchi che costringono il
presidente Lozada alle dimissioni ed alla fuga. Saranno più di ottanta gli
Aymara nella città di El Alto e di La Paz ad essere barbaramente uccisi
dalla repressione ordinata da Lozada su richiesta diretta del Pentagono.
Quattrocento saranno i feriti ed altrettanti i torturati, in quello che è
stato definito “l’ottobre nero”. Ma nonostante questo, grazie alla
stroardinaria forza dei movimenti e di tutta la popolazione, la svendita del
gas viene bloccata.

Nel marzo delle stesso anno viene organizzata in Bolivia dall’associazione A
Sud insieme ad altre organizzazioni, movimenti sociali e rappresentanti del
parlamento italiano, la
<http://www.ilmanifesto.it/g8/php3/ric_view_g8.php3?page=/g8/dopogenova/3e9a
e873e4391.html&word=giuseppe;marzo> “Carovana Andina per la Pace”. La
carovana riunisce associazioni e movimenti della società civile italiana,
organizzazioni non governative e parlamentari italiani con l’obiettivo di
raccogliere le testimonianze dei protagonisti della guerra dell’acqua nella
città di Cochabamba e portare la solidarietà alle lotte sociali boliviane,
in particolare ai cocaleros guidati da Evo Morales, che subivano le dure
repressioni imposte dal Plan Dignidad organizzato da Washington per
disarticolare i movimenti nel Chapare. Nonostante la repressione ed oltre
180 cocaleros uccisi, i movimenti nel Chapare continuano a portare avanti le
loro rivendicazioni. Nell’ottobre del 2005 parte in Bolivia una nuova
Carovana Internazionale organizzata da A Sud. La Carovana si chiama “
<http://www.altremappe.org/mdpro/print.php?sid=122> Mayaki”, che in lingua
Aymara significa “siamo una sola cosa”, e si reca in Bolivia per
testimoniare non solo la propria solidarietà, ma per iniziare una serie di
attività e di <http://www.asud.net/progetti/?lang=0> progetti di
cooperazione dal basso con le comunità di Chilimarka, di El Alto e di
Achacachi, per la difesa dei beni comuni e per il
<http://www.asud.net/progetti/index.php?pg=ACHACACHI&lang=0> rafforzamento
dell’autonomia dei movimenti. Della Carovana fanno parti attivisti di varie
organizzazioni italiane, giornalisti, associazioni e comitati di base. In
quell’occasione la carovana Mayaki si incontra con Evo Morales per discutere
delle proposte dei movimenti e della sua candidatura a presidente della
Repubblica.

In conseguenza del crescente scontento popolare, delle dimissioni forzate
prima del presidente Sánchez de Lozada e poi del suo successore Carlos Mesa
Gisbert, il Congresso e il Presidente provvisorio Eduardo Rodríguez Veltzé
decidono di anticipare al dicembre 2005 le elezioni previste per il 2007.

I <http://www.selvas.org/newsBO1405.html> risultati delle elezioni vedono
Morales ottenere il 54 % dei voti e diventare primo Presidente indigeno del
sud america dopo 500 anni dalla conquista spagnola. Una vittoria anche
numericamente senza precedenti, visto che mai nessun presidente era stato
eletto in Bolivia con quella percentuale.


<http://www.asud.net/file/116622233696_bolivia-nazionalizzaz.idrocarburi.pdf
> L’elezione di Morales alla presidenza della Bolivia è stata un passo

fondamentale nel processo di autonomia e di integrazione regionale in atto
nel continente latinoamericano.

Morales è espressione simbolica della lotta per la giustizia, per la
democrazia intesa come diritto ed uguaglianza reale per tutti e non come
mero strumento formale, per la sovranità nazionale contro la dominazione
neoliberista, per il recupero delle risorse nazionali da mettere a
disposizione del popolo, per la dignità dei popoli indigeni della Bolivia e
dell’America Latina.

Questi sono gli impegni che Evo Morales ha assunto con il suo popolo al suo
arrivo alla Presidenza, obiettivi che ha già cominciato a realizzare:
<http://www.asud.net/file/116376540291_MANIFESTO-nazionalizzazioneidroc.Boli
via.pdf> nazionalizzazione degli idrocarburi e del gas naturale, creazione
di una assemblea costituente, austerità statale, riforma agraria, campagne
di alfabetizzazione, adesione a realtà d’integrazione latinoamericana come
l’ <http://www.alternativabolivariana.org/> ALBA e il Mercosur, rispetto
delle diversità culturali e delle tradizioni.

Nel 2007 <http://www.evonobel2007.org/> Evo Morales è stato candidato per
il Nobel alla Pace dai principali movimenti latinoamericani e da alcuni
premi Nobel per la Pace come Adolfo Perez Esquivel e Rigoberta Menchù.





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