[Cm-milano] Fwd: [neurogreen] G8, chieste pene fino a 16 ann…

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Author: Adriana Marafioti (adriana.marafioti)
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To: cm-milano
Subject: [Cm-milano] Fwd: [neurogreen] G8, chieste pene fino a 16 anni per i manifestanti

P a z z e s c o........................Si conclude la requisitoria del processo per i fatti di Genova. E
arrivano i primi numeri, quelli degli anni di carcere che l’accusa
propone per i 25 manifestanti accusati di devastazione e saccheggio.
Pene dai sei ai sedici anni per un totale di 225 anni di reclusione per
chi nei giorni del 19, 20 e 21 luglio del 2001 era per le strade di
Genova a contestare il G8. La pena più pesante, 16 anni di reclusione
(si possono prendere vent’anni per un omicidio, ndr), è stata chiesta
per Marina Cugnaschi, una 41enne di Lecco che i pm definiscono una black
block.

La requisitoria dei pm Anna Canepa e Andrea Canciani si conclude dopo
due anni e mezzo di dibattimento, e si fonda su migliaia di foto, decine
di video, le testimonianze di 180 persone fra accusa e difesa: le pene,
sostengono i pm, sarebbero «adeguate ai reati commessi». «Bisogna avere
il coraggio di chiamare le cose con il loro nome – ha detto in aula il
pm Andrea Canciani – Come diciamo che alla Diaz c'è stato un massacro,
oggi diciamo qui che c'è stato un reato di devastazione e saccheggio».

La difesa pare sia rimasta sbalordita dalle richieste, che prevedono
pene esemplari. Il reato di devastazione e saccheggio viene contestato
per la prima volta per degli scontri di piazza: secondo l’accusa i
manifestanti avrebbero messo in crisi l'ordine pubblico e danneggiato
beni, anche tramite “compartecipazione psichica”, una sorta di
complicità stabilita dalla semplice vicinanza fisica con chi sta devastando.

L’importanza del processo ai 25 manifestanti risiede soprattutto nel
fatto che il processo al carabiniere Mario Placanica per l’omicidio di
Carlo Giuliani si è concluso con un’archiviazione e i procedimenti
contro gli uomini delle forze dell’ordine che avrebbero compiuto abusi e
violenze vanno per le lunghe, e sono a rischio prescrizione. Per questo
il processo contro i manifestanti diventa la chiave di volta su quanto
avvenne nei giorni di luglio a Genova. «Quelle parole – scrivono in un
appello Quelli di via Tolemaide, dal nome della via dove la polizia
caricò un corteo autorizzato e che è diventato il nodo cruciale del
processo ai 25 – diventeranno storia ufficiale quando saranno scritte
nero su bianco in calce a condanne di anni di carcere per chi ha avuto
la sfortuna di essere stato scelto come capro espiatorio».

«Se chi si difende da violenze ingiustificate, o ruba un prosciutto,
merita 225 anni di carcere quanti se ne dovrebbero pretendere per chi ha
rotto teste, denti, costole, per chi ha torturato, per chi ha ucciso?».
A chiederselo è Haidi Giuliani, madre di Carlo, il ragazzo ucciso nel
corso del G8 e oggi senatrice del Prc. «Queste richieste di condanna –
aggiunge Haidi Giuliani – non tengono minimamente conto del contesto in
cui sono avvenuti i fatti che si attribuiscono a 25 capri espiatori». La
senatrice si è detta «costernata e offesa» e ha espresso la sua «piena
solidarietà ai 25 accusati».

Il processo riprenderà la prossima: entro il mese di novembre la difesa
terrà le sue arringhe, infine arriverà il verdetto della Corte. Intanto
va avanti il procedimento contro 45 tra dirigenti, funzionari e guardie
di Ps, e della Polizia penitenziaria, sui fatti accaduti nella caserma
di Bolzaneto che era stata trasformata in un carcere di detenzione
provvisoria.

Pubblicato il: 23.10.07

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ecologie sociali, strategie radicali
negli anni zerozero della catastrofe
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