secolo xix
Proteste a Pegli: «Giù le mani da Villa Rosa»
il corteo dei ragazzi
Prosegue la battaglia delle mamme, delle maestre e dei bambini per difendere il parco e dire no alla costruzione dei box
23/10/2007
PROSEGUE LA BATTAGLIA delle mamme, delle maestre e dei bambini del plesso scolastico di Villa Rosa a Pegli contro la realizzazione del silos interrato sotto il parco. Ieri pomeriggio i piccoli, accompagnati dai genitori, hanno sfilato lungo l'Aurelia per poi fermarsi in largo Calasetta dove le insegnanti avevano organizzato un sit-in di protesta distribuendo volantini ai passanti.
«Lo scontro è oggi quasi tutto legale», annuncia battagliera Rita Lavaggi, maestra e portavoce del comitato che da settimane occupa i giardini antistanti la scuola attraverso un presidio costante, giorno e notte, in modo da scongiurare l'avvio dei lavori e l'ingresso delle ruspe. «Ci siamo affidati allo studio Acquarone e aperto una sottoscrizione alla quale chiediamo a chiunque voglia darci una mano di aderire. Abbiamo bisogno di aiuto per sostenere le spese legali». Servono 6 mila euro: ai singoli firmatari il contributo chiesto è di 100 euro. Altrimenti si può operare una donazione su un conto corrente postale che come causale recita "fondo Tar Villa Rosa".
I ricorsi si basano principalmente sui vizi di forma del percorso amministrativo che, dal 2003 a oggi, ha condotto all'individuazione e all'approvazione del sito. «Abbiamo dubbi sulla correttezza dell'iter - insiste Lavaggi -. L'ordinanza del tribunale amministrativo regionale emessa in agosto è stata erroneamente interpretata come una sentenza che annullava la decisione di aprile del consiglio comunale, che di fatto faceva marcia indietro sull'approvazione del sottosuolo del parco di Villa Rosa come sede di un silos interrato su 4 piani per 86 posti auto. In realtà quel dispositivo sospende solo la conferenza dei servizi: quindi tutto è ancora possibile». «Ci sono state omissioni - chiude Lavaggi - cose dette a metà o fatte apparire diverse da come sono. Abbiamo intenzione di impugnare legalmente tutto ciò che è a nostra conoscenza. Non bastasse, stiamo ragionando sulla possibilità di allargare la questione anche alla sfera penale. Crediamo ci siamo gli estremi: non posso dire di più».
Parallelamente prosegue l'occupazione del parco, con le tende che riparano (poco) le mamme e i papà, le maestre che la notte si chiudono nel sacco a pelo affrontando il gelo che in questi giorni è calato come una scure. Il comitato sta riflettendo sull'opportunità di affittare una roulotte e pianificando il futuro: compresa il prossimo capodanno, da festeggiare in villa (ovviamente).
A testimonianza della ferma intenzione di mantenere il presidio e vigilare sul territorio anche nei prossimi lunghi mesi. «Non credo ci sarà bisogno di arrivare a tanto: la questione vedremo di risolverla prima» aveva detto giorni fa il sindaco Vincenzi a proposito. Parole che confortano chi resta in trincea a difendere il parco dalle ruspe.
F. AM.
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