[Cm-milano] Il graffitaro «verde» ha colpito in via Commenda…

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Autore: xx x
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To: cm-milano
Oggetto: [Cm-milano] Il graffitaro «verde» ha colpito in via Commenda «Voglio le piste ciclabili»
In arrivo anche nuove rastrelliere da mille posti e il «bike sharing»
Raddoppiano le piste ciclabili Il Comune: strade a rischio, via al piano
sicurezza per le bici. Nel 2008 il primo «raggio verde», da San Marco al
Parco Nord

Il graffitaro «verde» ha colpito in via Commenda, all'angolo con via
Lamarmora. Vernice bianca su muro grigio. E una scritta, la sua, che è una
ferita per tutta la città: «Voglio le piste ciclabili». Un grido di aiuto.
Condiviso, per una volta, da tutti i milanesi: troppo pochi quei 78
chilometri di strade «riservate» alle due ruote e molto spesso trascurate,
usate come parcheggio, non finite. Troppo pochi «quei miseri spezzoni» per i
quasi 40 mila temerari che ogni giorno sfidano il traffico, il pavé, i suv
delle mamme davanti alle scuole, le rotaie del tram. Ma forse qualcosa sta
cambiando. A partire dal centro storico. Rastrelliere da mille posti in
arrivo entro dicembre, nuove piste ciclabili, il bike sharing, aree
riservate alle due ruote sui marciapiedi, un «raggio verde» che collegherà
via San Marco con il parco Nord.

Ecco come sarà il 2008 dei ciclisti milanesi. Lo spiega l'assessore alla
Mobilità, Edoardo Croci: «Vogliamo rispondere alle esigenze di chi pedala».
Incrocia le dita Luigi Riccardi, presidente della Fiab, l'associazione Amici
della bicicletta. «Speriamo», dice. Eugenio Galli, presidente di Ciclobby,
ricorda i 12 ciclisti morti sulle strade di Milano nel 2006, i 7 di
quest'anno. L'ultimo nella notte di sabato: è una ventiduenne bosniaca
travolta da una pattuglia dei carabinieri in via Meda. Galli sospira:
«Bisogna fare qualcosa». Qualcosa si farà. Già entro l'anno. Lo prevede il
piano della mobilità ciclabile da 20 milioni di euro che sarà presentato
durante la Fiera del ciclo e del motociclo, in programma a Rho Pero dal 6
all'11 novembre. Unica certezza: la città delle due ruote inizierà a
rinascere dal centro. Come? Saranno «ricucite » le piste ciclabili
esistenti, verrà aumentato il numero delle rastrelliere e creati spazi per
biciclette e motorini.

L'intervento più apprezzato dalla «critical mass»: marciapiedi divisi in
due, per i ciclisti e per i pedoni. Un'esigenza raccolta anche dal camper
del Corriere, lo scorso mercoledì in via Dante: «Spartiamoci le aree chiuse
al traffico ». Richiesta accettata. Molto probabilmente si partirà da corso
Vittorio Emanuele e corso Como. Altri percorsi ciclabili: Duomo-Monforte;
Duomo- Castello; Duomo-Porta Nuova. Da realizzare già a gennaio. Altra
novità — operativa entro il primo semestre 2008 — il bike sharing, il
sistema che consente l'affitto temporaneo di biciclette pubbliche. Come a
Parigi. Come a Barcellona. Anche la segnaletica sarà cambiata. Cinquanta
chilometri di nuove piste. Cui si aggiungono gli 8,5 del primo «raggio
verde» che sarà realizzato nel 2008: una strada ciclabile e alberata che da
via san Marco arriverà fino al Parco Nord toccando la Bicocca e la
Martesana. Sempre nel primo trimestre 2008 dovrebbe partire un altro raggio:
dal centro a Maciachini.

Il progetto fa parte del piano triennale delle opere pubbliche approvato
venerdì in giunta e che coinvolge gli assessorati ai Lavori Pubblici, al
Verde, allo Sviluppo del Territorio, alla Mobilità. In tutto otto raggi da
72 chilometri da realizzare entro il 2015. «Finalmente — dice Bruno Simini,
assessore ai Lavori Pubblici — abbiamo un progetto unitario». Una nuova
visione strategica «che ci permetterà di vivere meglio», continua Maurizio
Cadeo (Verde). La speranza di Carlo Masseroli (Sviluppo): «Vogliamo una
Milano dove si voglia abitare, non solo lavorare». Si vedrà. Nel frattempo
le associazioni dei ciclisti tengono alta la guardia. Riccardi conferma: «Le
piste non bastano. Occorrono altre forme di moderazione del traffico». Tra
le richieste: una consulta sulla sicurezza stradale, più autovelox, la
possibilità di percorrere in bicicletta le corsie preferenziali purché
larghe almeno 4 metri e mezzo. «Bisogna ridurre la velocità — conclude
Riccardi —: è un demone che produce morti».

22 ottobre 2007

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