[Forumlucca] giù le mani dalla nostra voce

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Szerző: Marcantonio Lunardi - Documentarista
Dátum:  
Címzett: forumlucca
Tárgy: [Forumlucca] giù le mani dalla nostra voce
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ricevo e rigiro volentieri da luca

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> Con preghiera di diffusione!
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> In pieno Agosto 2007, mentre l'intero paese era in vacanza, il solerte
> Riccardo Franco Levi, Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio,
> ha presentato un progetto di legge chiaramente concepito con il solo
> scopo di mettere la museruola a tutti coloro che intendono far sentire
> la voce della Società Civile attraverso il World Wide Web. La
> settimana scorsa, nel più assoluto silenzio, questo progetto di legge
> liberticida ha ottenuto l'approvazione del Consiglio dei Ministri,
> guidato da Romano Prodi. Ecco come ne ha dato la notizia Repubblica:
>> ROMA - Consiglio dei ministri del 12 ottobre: il governo approva e
>> manda all'esame del Parlamento il testo che vuole cambiare le regole
>> del gioco del mondo editoriale, per i giornali e anche per Internet.
>> E' un disegno di legge complesso, 20
>> pagine, 35 articoli, che adesso comincia a seminare il panico in
>> Rete. Chi ha un piccolo sito, perfino chi ha un blog personale vede
>> all'orizzonte obblighi di registrazione, burocrazia, spese
>> impreviste. Soprattutto teme sanzioni penali più forti in caso di
>> diffamazione.
> [Da Repubblica
> del 19 Ottobre 2007]
>
> Scherzetto o balzello?
>
> La prima, e la più grave, conseguenz, di questo scherzo di Halloween
> del nostro amato Governo è un aumento iperbolico dei costi e delle
> complessità burocratiche necessari per mantenere in vita un qualunque
> sito web, compreso un blog personale. In pratica, chiunque volesse
> pubblicare qualunque cosa (anche le ricette della nonna) su un blog
> gratuito (come Wordpress o Blogger) sarebbe comunque costretto a
> registrare la propria "testata giornalistica" presso il famigerato ROC
> ("Registro degli Operatori di Comunicazione"). Per chi non lo sapesse,
> il ROC è un database delle persone autorizzate dalla legge a parlare
> in pubblico, cioè qualcosa che esiste in due soli paesi al mondo: in
> Italia ed in Cina! Ecco come spiega quello che sta succedendo il
> quotidiano Repubblica:
>> "Articolo 6 del disegno di legge. C'è scritto che deve iscriversi al
>> ROC, in uno speciale registro custodito dall'Autorità per le
>> Comunicazioni, chiunque faccia "attività editoriale". L'Autorità non
>> pretende soldi per l'iscrizione, ma l'operazione è faticosa e
>> qualcuno tra i certificati necessari richiede il pagamento del
>> bollo. Attività editoriale - continua il disegno di legge - significa
>> inventare e distribuire un "prodotto editoriale" anche senza
>> guadagnarci. E prodotto editoriale è tutto: è l'informazione, ma è
>> anche qualcosa che "forma" o
>> "intrattiene" il destinatario (articolo 2). I mezzi di diffusione di
>> questo prodotto sono sullo stesso piano, Web incluso."
> [Da Repubblica
> del 19 Ottobre 2007]
>
>  
>
> Per legge, una "testata giornalistica" (come "Repubblica Online" o
> "Punto Informatico") deve avere un suo Direttore Responsabile e deve
> essere pubblicata da una Società Editrice. Ovviamente, sia l'uno che
> l'altro vogliono essere pagati per il lavoro che svolgono e per le
> responsabilità (anche penali) che si accollano. Altrettanto
> ovviamente, nessun blogger sarà mai in grado di coprire questi costi.
> Di conseguenza, la stragrande maggioranza dei blog gestiti da italiani
> sono destinati a chiudere. Si noti che questo vale anche per i blog
> pubblicati in altre lingue e su altri mercati. Ciò che conta è infatti
> la residenza dell'autore.
>
> Questo disegno di legge potrebbe quindi riuscire
> in qualcosa che nemmeno il giverno Cinese è mai riuscito a mettere in
> atto: la cancellazione dei blog dalla faccia del pianeta.
> Incredibilmente, potrebbe riuscire in questa opera senza nemmeno
> varare una legge che affermi esplicitamente che gestire un blog è
> illegale. Una azione come questa, infatti, susciterebbe un coro di
> proteste. Il nostro amato Governo potrebbe riuscire in questa impresa
> semplicemente innalzando i costi di gestione di un blog ad un livello
> inaccettabile per gli autori. Un modo molto più sottile e meno
> appariscente di mettere in atto una delle più odiose forme di censura
> che si possano concepire.
> Il porto d'armi per il Blog
> Ma questo è solo uno degli effetti di questo progetto di legge.
> L'altro è che trasformando i blog in testate giornalistiche si
> trasformano i blogger in giornalisti de facto ed i loro reati da
> semplici maracechelle in reati penali di notevole peso. In
> particolare, il reato di diffamazione commesso da un blogger non
> sarebbe più "diffamazione semplice" ma "diffamazione a mezzo stampa".
> La differenza in termini di anni di galera e di euro di danni da
> pagare al diffamato è notevole.
> In buona sostanza, chiunque volesse ancora dire la sua attraverso un
> blog dovrebbe agire con la stessa cautela di chi decide di portare
> un'arma sulla persona.
> Le rassicurazioni di Mangiafuoco
> Naturalmente, a fronte di un testo di questa gravità, steso nero su
> bianco, il Sottosegretario Levi sta spendendo una grande quantità di
> parole (vibrazioni dell'aria tra due persone) per rassicurare i
> blogger che "No, assolutamente! Non è nostra intenzione
> chiudere la bocca alla Società Civile ed ai dissidenti". Ecco come
> riporta le rassicurazioni del sottosegretario il solito quotidiano "La
> Repubblica":
>> Ricardo Franco Levi, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio e
>> padre della riforma, sdrammatizza: "Lo
>> spirito del nostro progetto non è certo questo. Non abbiamo
>> interesse a toccare i siti amatoriali o i blog personali, non sarebbe
>> praticabile".
> [Da Repubblica
> del 19 Ottobre 2007]
>
> Verba volant, scripta manent….
>
> Ma è possibile una cosa del genere? O ci state prendendo in giro?
> Giudicate voi stessi:
> "Testo della Proposta di Legge del 3 Agosto 2007" sul sito del
> Governo.
> "Il Governo riforma l'editoria. Allarme in Rete." la Repubblica
> Online.
> "Il Governo vara la Internet Tax." a Punto Informatico.
> "La nuova legge sull'editoria del Governo obbligherà tutti i blog e i
> siti a diventare testate giornalistiche"a Civile.it.
> Che fare?
>
> Si può fare qualcosa per contrastare questo ignobile progetto di
> censura, degno solo della più squallida delle dittature? Si, si può
> fare qualcosa. Ad esempio, si può spargere la voce. Si può far sapere
> all'intero paese (e, se possibile, al mondo intero) che un Governo che
> si autodefinisce di Sinistra, vicino al popolo e difensore della
> Libertà, sta cercando di cancellare l'intero "fenomeno blog" dal suo
> ramo di Internet.
>
> Lo si può fare ripubblicando questo testo, così come lo trovate, sui
> vostri siti web, ovunque possibile.
>
> Questo testo, infatti, contiene al suo interno un link a sé stesso.
> Ripubblicandolo su molti altri siti web si fa in modo che Google (ed
> altri motori di ricerca) lo innalzino nel loro punteggio ("rank") e lo
> presentino tra i loro risultati migliori ogni volta che un internauta
> cerca il termine "blog". In questo modo, chiunque sia interessato,
> anche
> marginalmente ai blog può essere raggiunto da questo grido di
> allarme. Per ripubblicare il testo, basta fare un copia&incolla.
>
> Questa tecnica si chiama Google Bombing e, a dispetto del nome è
> perfettamente legale e perfettamente corretta. Potete trovare altre
> informazioni su questa tecnica a wikipedia: Google Bombing.
>
> Questo è il link che mette in atto questo meccanismo:
>
> Blog
>
> Ovviamente, questo testo viene pubblicato con una licenza adatta a
> questo scopo:
>

>
> Questo/a opera è pubblicato sotto una Licenza Creative Commons.
>
> Fate click sull'immagine per leggere i dettagli della licenza.
>
> Alessandro Bottoni
> http://www.alessandrobottoni.it/
> http://www.oceanidigitali.it/
>
>  
>
> Riposto questa spiacevole e spregevole notizia e rilancio la mia
> petizione per i blog liberi di esprimersi!
>
> FIRMATE!
>
> Petizione per la libertà di parola in Rete
>