[Hackmeeting] hoax a la nazione

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dunque, sono passati 12 giorni e se vogliamo uscire con questa
cosa dell'hoax e' gia' tardi, io pero' mi spenderei ugualmente.
direi di mettere una cosa tipo quello che incollo qui sotto
come news su hackmeeting.org. eventuali modificiche/revisioni
o pareri negativi sono i benvenuti pero' piu' tardiamo piu'
ne vale sempre meno la pena:


"Il decimo hackmeeting ha avuto una caratteristica anomala: i media sono
stati un servizio e non una spina nel fianco.

Negli anni passati per due motivi si sono sempre temuti:

1) gli stereotipi che la figura dell'hacker subiva, aggiunti a quelli
dei centri sociali e sommati alla manipolazione mediatica data
dall'ignoranza e da una sempre utile caccia alle streghe.

2) le riprese in un ambiente legato fortemente ad un conflitto politico,
contraddistinto da una spiccata attenzione verso il diritto alla
riservatezza.


Quest'anno invece ci sono state persone in grado di spiegare con
chiarezza il fenomeno, l'andamento dopo 10 anni, le relazioni tra
l'hacking e i diritti umani piu' che tra l'hacking e virus, o
altre banalita' che i giornalisti ci hanno chiesto per anni.

2) abbiamo iniziato a giocare noi con i media: l'informazione di massa
funziona per questioni di audience, non di verita'. Funziona per
questioni di accetazione politica e sociale, non di verita'.
Quindi perche' non mettere in giro delle menzogne accettabili, cosi'
da inquinare man mano il sistema informativo?

Le testate giornalistiche sono il piu' chiaro esempio di come
l'informazione centralizzata e il suo relativo controllo sono andate
di pari passo con il potere politico, mentre l'informazione dovrebbe
essere imparziale.

Cosi', per gioco, per prova e per sfida, come si confa' ai migliori
exploit, si e' confezionata una mail per un giornalista.

Lui voleva sentirsi dire qualcosa riguardo la Birmania, e noi gli
abbiamo inventato una notizia, l'abbiamo condita di teoria cospirativa,
infilatovi dentro due parole chiave ("hoax" alias "bufala" e "lulz"
che signfica genericamente "risate").
Queste due parole chiave servivano o al giornalista, a capire che era
uno scherzo e a non cascarci, o al lettore, che se in grado di capire
o di usare il minimo cervello necessario quando si legge una notiza,
avrebbe inserito in un motore di ricerca le uniche parole nuove nel
testo, realizzando rapidamente che si trattava di uno scherzo.


L'informazione non va accettata come viene recepita e la disinformazione
non funziona su chi e' esperto in un certo campo, ma solo in chi sta'
imparando.

Per questo, quando si viene a contatto con qualcosa che ci lascia
scettici, armiamoci di un paio di motori di ricerca
(http://www.kartoo.com o http://www.quintura.com/) e la voglia di
imparare: non la voglia di credere a qualunque cosa.


Prima della scansione del giornale, lasciamo una paio di domande:

quante notizie avete letto, nella vostra vita, di fatti che conoscevate
di persona ? e com'erano riportate, coerenti o distorte ? perche' tutte
le altre notizie che riguardano faccende a voi non note, dovrebbero
essere piu' veritiere?


http://www.flickr.com/photo_zoom.gne?id=1457839674&size=l"

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bbaci