[Badgirlz-list] FIRMA L'APPELLO CONTRO LA CHIUSURA DEL GENDE…

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Autore: Errata
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To: badgirlz-list
Oggetto: [Badgirlz-list] FIRMA L'APPELLO CONTRO LA CHIUSURA DEL GENDER e contro le discriminazioni sessuali del Giudice Anna Mauro e fai girare mail


Firma, gira la mail, rispedisci a
klausmondrian@??? Grazie!

APPELLO AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA ITALIANA
Contro la
CHIUSURA DELL'ASSOCIAZIONE CULTURALE GENDER (art. 18
della Costituzione) e per la LIBERTA' SESSUALE DEI
CITTADINI (art. 3 della Costituzione)

I sottoscritti soci e sostenitori  dell'Associazione
Culturale 'Gender' di via Faleria 9 in Roma,  per i
motivi qui elencati,  chiedono con la presente la
sospensione del provvedimento del Tribunale Civile di
Roma che ha disposto  l'immediata cessazione delle
'attività' del Gender che dal 1998 sono tese a
promuovere la socialità e l'integrazione delle persone
transgender contro ogni discriminazione di legge, ogni
discriminazione sociale, per una Repubblica che tuteli
 il pensiero e l'orientamento sessuale di ogni
cittadino/a, sia esso eterosessuale, omosessuale,
transgender.
L'Associazione Culturale Gender ha presentato ricorso
alla Corte di Appello di Roma  ma qui denuncia l'uso
di argomentazioni  chiaramente discriminatorie e
moralistiche a supporto decisivo di una sentenza
giudiziaria.
1) Le Associazioni Culturali sono garantite dall'art
18 della Costituzione che recita: "I cittadini hanno
diritto di associarsi liberamente, senza
autorizzazione, per fini che non sono vietati ai
singoli dalla legge penale".  Poiché il Gender non
esercita né un'attività illegale né segreta ma
favorisce per statuto la libertà sessuale e la
socialità delle persone transgender, una sua chiusura
forzata ad opera dell'autorità giudiziaria si
configurerebbe come un grave attentato contro la
stessa Costituzione della Repubblica Italiana che
peraltro condanna ogni discriminazione su base
sessuale all'art.  3: "Tutti i cittadini hanno pari
dignità sociale e sono eguali davanti alla legge,
senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di
religione, di opinioni politiche, di condizioni
personali e sociali".
2) Il Giudice Anna Mauro ha emesso questa sentenza
senza MAI SENTIRE UNA SOLA VOLTA in 5 anni  né il
Presidente né alcun socio del Gender.    Se ci avesse
ascoltato avrebbe scoperto, tra le tante cose non
vere, che i condomini hanno reso a Lei falsa
testimonianza a fini diffamatori e discriminatori: a)
dichiarando che il Gender era aperto tutti i giorni
tranne la domenica (invece tutti potranno testimoniare
in appello che in questi 5 anni è stato aperto solo 3
giorni a settimana), b) dichiarando a fini diffamatori
che i soci del Gender usavano l'androne del palazzo di
via Faleria 13 per "urinare, vomitare, lasciare
preservativi usati e persino per cambiarsi di abiti"
(non si capisce veramente come dal momento che il
Gender ha un'entrata completamente indipendente e
distante dal portore del condominio, né i soci
ovviamente hanno le chiavi di quel portone, né
ovviamente si può pensare che quel portone venisse
aperto loro dagli stessi condomini denuncianti).
3) Il Giudice Anna Mauro incentra la sua sentenza non
tanto sui rumori del locale (che il suo stesso Ctu
aveva definito solo 'poco al di sopra' del normale) 
ma su vere e proprie discriminazioni sessuali in
quanto scrive che il Gender turba la "decenza e il
buon nome del fabbricato" (dunque accusando di fatto 
i suoi frequentatori di essere 'indecenti'),
aggiungendo poi che il locale "lede la tranquillità di
chi ha abitudini di vita diverse dai frequentatori del
locale" (riteniamo che un Giudice della Repubblica non
possa emettere giudizi morali relativi alle abitudini
di vita di una persona;  sia  transgender o sia un
'normale' condomino ognuno è uguale di fronte alla
legge e di fronte allo STATO LAICO ITALIANO CHE NON E'
UNO STATO RELIGIOSO O MORALE!).
4) Il Giudice Anna Mauro chiede la chiusura del Gender
 adducendo giudizi che appaiono vistosamente razzisti
come quando scrive che nel locale "venivano compiuti
atti contrari alla decenza e al buon costume"
dimenticando che il Gender è un luogo privato (e non
pubblico) e che il reato di buon costume si riferisce
semmai  ai luoghi pubblici e, ormai, è depenalizzato
persino per chi fa sesso in macchina!, figuriamoci per
chi agisce in un luogo privato a tutti gli effetti
quale è una associazione culturale  che può
paragonarsi nel diritto ad una abitazione privata.
Per queste ragioni Le comunichiamo, in quanto massimo
garante della Costituzione,  il nostro rispetto per il
lavoro dei giudici quando sia limitato ai fatti,  ma
il nostro dissenso totale laddove un Giudice voglia
sostenere  la sua condanna con  pesanti giudizi morali
che sono fuori dalle sue prerogative e che alimentano
di fatto la discriminazione sessuale che un
recentissimo pronunciamento della Corte di Cassazione
invece bandisce  laddove la Suprema Corte scrive,
proprio a proposito di libertà sessuale e
omosessualità: "la libertà sessuale va intesa come
libertà di vivere senza condizionamenti e restrizioni
le proprie preferenze, espressione del diritto alla
realizzazione della propria personalità, tutelato
dall'art. 2 della Costituzione".
FIRMA: ___________________________Tel:__________________E-mail__________________________



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