Continua il terrorismo politico dello stato spagnolo contro il popolo
basco
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Questa notte la polizia spagnola ha arrestato l’intera dirigenza del
partito indipendentista basco Batasuna. L'ordine è partito dal Juzgado
numero 5 dell'Audiencia Nacional a Madrid, firmato dal solito giudice
Baltasar Garzon il quale ha annunciato a mezzo stampa di avere così
impedito «un'assemblea clandestina e illegale». In realtà ogni
manifestazione pubblica di qualunque genere del movimento di
liberazione nazionale e sociale basco è illegale fin dal 2003. Accusare
di «recidività» i militanti baschi per la violazione della «legge sui
partiti» significa accusarli di volere continuare a manifestare le
proprie opinioni politiche in barba al franchismo nero dei vari governi
spagnoli.
Lo stato spagnolo e il suo esecutore Garzon hanno deciso di
rispondere in questo modo alla tregua unilaterale dell’organizzazione
patriottica armata ETA e alla proposta di una risoluzione democratica e
pacifica del conflitto in Euskadi avanzata dall’intera sinistra
indipendentista. Il primo ad essere arrestato è stato il portavoce
Arnaldo Otegi, appena tre giorni fa il responsabile dei rapporti
internazionali Joseba Alvarez, oggi tutta la Mesa di Batasuna, la sua
massima dirigenza. Fra gli altri sono stati arrestati i compagni Rufino
Etxeberria, Joseba Permach e Juan Joxe. Così il PSOE ha deciso di
iniziare la campagna eletorale per le legislative del marzo 2008.
Questi ultimi fatti purtroppo convalidano pienamente la nostra lettura
di appena due giorni fa. Il franchismo spagnolo, nella sua variante
socialdemocratica, ha deciso di liquidare definitivamente il movimento
di liberazione basco eliminando la dirigenza di Batasuna. Si tratta di
una condotta incivile, terrorista e antidemocratica che va denunciata
con forza. Lo stato spagnolo, come quello italiano, quello francese e
quello inglese si illudono di fiaccare con la criminalizzazione dei
movimenti, l’illegalizzazione e il terrorismo politico la secolare
resistenza dei popoli in lotta per la loro autodeterminazione e per il
socialismo.
A Manca pro s’Indipendentzia esprime solidarietà
incondizionata al popolo basco in questo ennesimo difficile momento.
Siamo consapevoli della maturità e determinazione della comunità basca
temprata in decenni di lotta contro l’occupante spagnolo e da parte
nostra continueremo a lavorare oggi più che mai alla creazione e al
consolidamento di rapporti politici, culturali e sociali fra il popolo
sardo e quello basco. Aderiremo a qualunque campagna internazionale che
il movimento basco deciderà di lanciare.
Cristiano Sabino
Responsabile
delle relazioni internazionali di A Manca pro s’Indipendentzia –
Sardigna
www.manca-indipendentzia.org