[NuovoLab] Affanculo anche Zapatero!

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Autor: Mgow
Data:  
A: forumgenova@inventati.org
Assumpte: [NuovoLab] Affanculo anche Zapatero!
Spagna - 05.10.2007

*Manette al dialogo*

*Spagna: arrestata tutta la dirigenza di Batasuna. Come ai tempi di Aznar*
Fonte
http://www.peacereporter.net/dettaglio_articolo.php?idc=0&idart=8949
<http://www.peacereporter.net/dettaglio_articolo.php?idc=0&idart=8949>

Un blitz nella notte, a Segura, piccolo villaggio di Guipuzkoa. Una
riunione fra i dirigenti della Mesa Nacional di Batasuna, la Policia
Nacional che circonda tutto il villaggio, chiude tutte le vie di accesso
e poi irrompe nella riunione e in tre minuti mette i ceppi a 22 persone.
Tutta la dirigenza di un movimento politico finisce in carcere, dove si
trovano già il portavoce carismatico della formazione, Arnaldo Otegi, e
da tre giorni il responsabile internazionale Joseba Alvarez. Le case di
tutti gli arrestati vegono perquisite, i 22 finiscono immediatamente nel
regime di isolamento, in mano ai militari, senza possibilità di
controllo legale e medico.
L'ordine di arresto è arrivato direttamente dall'Audiencia nacional ,
sala numero cinque. La targhetta fuori dalla porta: Baltasar Garzon.

*Le motivazioni.* Le anticipazioni di stampa hanno attraversato le
pagine di alcuni quotidiani negli ultimi giorni. El Pais parlava, a
operazione in corso, del faldone 35/2002 del giudice istruttore.
Riguarda le relazioni fra ETA e Batasuna e i finanziamenti di
quest'ultima. In sostanza, se Batasuna è fuori legge -- e lo è dal 2003
-- i suoi dirigenti al momento di riunirsi cadono in un delitto
associativo. Il ragionamento giuridico, se sarà confermato, ha più di
qualche evidente e paradossale lacuna. Tre anni fa, nel Velodromo di
Anoeta, migliaia di militanti di Batasuna e tutta la dirigenza
proponevano un metodo per il processo di pace. Quel metodo fu poi
accettato da Madrid, poiché era già il frutto di trattative segrete fra
socialisti, Batasuna e il partito Nazionalista Basco (PNV). Da lì in poi
emissari del governo di Zapatero si sono seduti al tavolo dei negoziati.
Ma solo quando questi falliscono, allora gli interlocutori del dialogo
tornano ad essere perseguibili. Con buona pace del diritto che tanto si
invoca nelle carte che portano agli arresti di ieri.

*Garzon.* E' tornato il juez estrella, il giudice superstar. Dal
processo a Pinochet, alle dichiarazioni sventolate in giro per il mondo
di voler processare i dittatori e i responsabili delle torture, ma con
qualche evidente problema nel riconoscere i segni di tortura documentati
anche da Amnesty International e dal relatore speciale delle Nazioni
Unite TheoVan Boven, quando la mano pesante, le botte e le violenze
sessuali avvengono nelle caserme della Guardia Civil.
Dopo un lungo periodo sabbatico, con tante conferenze negli Stati Uniti,
il giudice Garzon è tornato in Spagna proprio quando il dialogo sembrava
ancora possibile. Ha distratto lo sguardo e ammorbidito i toni delle
dichiarazioni per qualche mese. Poi il vento è cambiato.

*Zapatero*. È quasi impossibile non vedere il cammino parallelo fra la
nuova direzione imboccata da Zapatero -- lotta implacabile contro ETA e
il suo mondo politico, dopo la rottura della tregua -- e i provvedimenti
del supergiudice. Il premier spagnolo ha fiutato da tempo la necessità
di cambiare il sorriso benevolo di chi cerca di risolvere un problema
politico -- fatto riconosciuto nel corso del processo di pace -- con
espressioni più decise e dure a consumo di una larga fetta di società,
che stava guardando con simpatia la propaganda asfissiante della destra
post-franchista di Mariano Rajoy, che proprio sul tema del terrorismo
stava guadagnando punti nei sondaggi.

*Come ai vecchi tempi.* Sembra di essere tornati ai tempi di Aznar: nel
1997 la dirigenza dell'allora Herri Batasuna diffonde un video di ETA,
in cui l'organizzazione armata avanza una proposta di dialogo. Tutta la
dirigenza viene incarcerata. E resterà in carcere fino a quando non il
diritto, ma la convenienza politica, permetterà benefici da applicare
per far uscire i politici baschi. E come ai tempi di Aznar la polizia è
tornata a entrare nelle sedi legali di partito. È successo poche ore fa
nella sede di EHAK, il Partito Comunista delle terre basche,
rappresentato a livello parlamentare. La sede è stata perquisita. Non
una voce di critica dai democratici partiti spagnoli e baschi.
E come ai tempi di Aznar, le fonti consultate da PeaceReporter dicono
chiaramente che non sarà difficile per Btasuna ricostruire la sua
dirigenza, che è collegiale, non ha un segretario, né un presidente. È
piuttosto fondata sulla partecipazione e vive di organi assembleari. Nel
1997, con tutta la dirigenza in carcere, si presentarono alla stampa due
volti nuovi: Arnaldo Otegi e Joseba Permach. Non ci sono dubbi sul fatto
che una nuova dirigenza collegiale sarà all'opera in breve tempo.