Mi piacerebbe partire da noi, dalle nostre differenti prospettive, dai
nostri diversi sguardi sul mondo, dalle nostre contraddizioni, per tentare
di capire qualcosa del mondo globalizzato e qualcosa di noi. "Partire dai
soggetti per comprendere i cambiamenti in atto". Sarebbe interessante ragionare sullopportunità di utilizzare il metodo dellautoinchiesta, partendo da noi appunto, dalle scelte che facciamo ogni giorno nel lavoro ma anche nelle relazioni, nei consumi, nelluso del tempo ad esempio. Allargando poi la riflessione al modello dominante di sviluppo, attivando uno sguardo critico sulleconomia patriarcale, tentando di capire come si intreccia con i nostri corpi di donne e di uomini. Sono convinta con Latouche che lo sviluppo, questo sviluppo, sia loccidentalizzazione del Pianeta e che se non si questiona il capitalismo, non se ne esce. Come stiamo lottando come donne e uomini? A quali simulacri di partecipazione stiamo partecipando? A quele gestione di potere? Quali sono le nostre piccole pratiche di resistenza quotidiane? Quale il nostro obiettivo ultimo?
Produrre sapere e condividerlo costituisce già una forma di organizzazione secondo me.
Spero di non aver inciampato in un tema OT ma una riflessione al margine della pratica forse ogni tanto potrebbe giovare.
B*
atalared <atalared@???> ha scritto:
Mi sono riconnesso con questa lista cm dopo un po' di mesi.Non so se è la lontananza che me la faceva ricordare come un'agorà di discussioni feconde (anche polemiche, ma poche e marginali, direi fisiologiche in qualsiasi ambito pubblico di discussione).Di fatto mi sono trovato a spulciare qua e là mail in stile pubblicitario,lamentoso,rancoroso... un bel po' di chiacchiericcio e pettegolezzi...il grande rumore di niente.Non so se critical mass a Roma sia riuscita a partorire mostri più che altrove, ma ora ci ritroviamo con un bel po' di conventicole di "ciclisti" che baruffano mediaticamente e non, tutti arroccati a difendere non si sa bene cosa,con dei posti che si chiamano ciclofficine dove sembra che invece di sviluppare percorsi critici sulla vita in questa città partendo da come ci si sposta (critical mass...),si passi il tempo e si spendano energie per appiccicarsi medaglie sul petto....
Nel frattempo il traffico a motore distrugge sempre più tutto quello che può, non c'è più una strada consolare su cui si possa uscire da Roma in bici senza rischiare la pelle (tutte autostrade e svincoli da delirio),ogni giorno spunta un nuovo centro commerciale per clienti solo automuniti,ogni giorno si scavano parcheggi e box multipiano (già il pincio),la propaganda di un'amministrazione comunale piegata alle logiche di costruttori, palazzinari e asfaltatori controlla di fatto i mezzi di comunicazione (già, di chi sono i giornali..) e sta sbandierando come una grande conquista un piano regolatore che regala milioni di metri cubi di cemento ai soliti noti e fagocita sempre più aree verdi.Come ciliegina sulla torta si inaugurano piste ciclabili ammazzapedoni e nemmeno terminate (da milioni di euro...) con il taglianastri che dichiara che Roma sarà sempre più la città delle biciclette.
Sono ancora dell'idea che questa lista dovrebbe essere il luogo di confronto di quanto germoglia dall'incontro casuale dell'ultimo venerdì del mese,di quanto si riesce a mettere in campo su due ruote a pedali in questa città, per opporsi alla devastazione perpetrata dalle automobili (anche chiedendosi perché tutto questo avviene...) tutti i giorni.
Non credo che esista la categoria sociologica (antropologica?) dei "ciclisti" (nemmeno degli automobilisti...).Penso esistano esseri umani,fra cui alcuni, un pochino più consapevoli, anche più furbi, (nonché pigri),usano la bicicletta come mezzo di trasporto e non solo come un giocattolo nei parchi la domenica.Questo fatto può solo essere UN PUNTO DI PARTENZA da cui iniziare e continuare a portare avanti la creazione di zone temporaneamente autonome (mentali anche, per favore!)dalle solite logiche di potere, sfruttamento (di altri esseri umani, materie, risorse).
Se critical mass è un'altra cosa da quello che succede l'ultimo venerdì del mese ditemelo per favore!
Per quanto mi riguarda sto sempre in direzione ostinata e contraria.Oramai sono 4 anni anche nella donchisciotte che resistiamo e ci muoviamo così: c'è scambio, movimento,idee, si muovono i neuroni oltre agli attrezzi e ai pedali.
Non è che vuole essere un consiglio.... però damose da fà che è mejo!(ancora di più con un po' di auto/ops...biciironia)
Buon Non Compleanno a tutti gli altri!
Vet Mec Kong
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