Autor: marku Data: A: movimento CC: cerchio Assumpte: [Cerchio] non in mio nome!
come sempre gli squali di regime si precipitano sulle spoglie
dell'uomo morto trasformando un fatto umano che dovrebbe
porre interrogativi fortissimi sulla loro ennesima fallimentare azione
politico-militare
in una occasione di vetrina speculativa umanamente inaccettabile
lasciamo lorsignori al loro cordoglio di cartapesta
noi chiediamo ieri come oggi e domani l'immediato ritiro delle truppe di
occupazione e l'invio di aiuti umanitari alle popolazioni civili
ESTERI
L'agente del Sismi era ricoverato al Celio e tenuto in vita da un
respiratore
Era stato colpito nel blitz che lo ha liberato dopo il rapimento dei
Taliban
Morto D'Auria, ferito in Afghanistan
Prodi: "Un figlio caduto per tutti noi"
Camera e Senato, un minuto di silenzio. Calderoli: "Governo sollecitato a
riferire"
Il ministro Parisi: "Uomo generosamente impegnato al servizio della
sicurezza e della pace"
Il Maresciallo Capo Lorenzo D'Auria
ROMA - E' morto, presso l'ospedale militare del Celio a Roma, l'agente del
Sismi Lorenzo D'Auria, gravemente ferito in Afghanistan lo scorso 24
settembre, nel blitz durante il quale era stato liberato insieme all'altro
collega, rapito con lui dai Talebani. Successivamente, D'Auria era stato
rimpatriato e ricoverato al Celio. "Eravamo rassegnati, purtroppo ce lo
aspettavamo da un momento all'altro. Non doveva finire così": questo il
primo commento di Domenico D'Amora, zio di Lorenzo. "Cosa dico agli altri
militari che stanno in Afghanistan? Ora non è il momento, in me c'è
troppa rabbia e dolore". Alla famiglia il cordoglio di Romano Prodi: "Un
figlio caduto per tutti noi".
Il rapimento. Il maresciallo capo Lorenzo D'Auria - 33 anni, residente a
Livorno, nato in Emilia Romagna da una famiglia di origini campane -
insieme a un altro sottufficiale del Sismi e a un loro collaboratore
afgano, era stato rapito sabato 22 settembre in Afghanistan, nei pressi di
Shindand, area posta sotto la competenza italiana nell'ambito della
missione multinazionale Isaf. Poi, gli ostaggi erano stati condotti a sud,
nella provincia di Farah.
La liberazione. Il blitz scatta all'alba del 24. Mentre i commandos
italiani bonificano il 'covo', quelli inglesi attaccano il convoglio di
veicoli con cui gli ostaggi vengono spostati altrove. Durante l'operazione,
sia i due agenti segreti che il cittadino afgano, rinchiusi nei bagagliai
delle vetture, vengono feriti: non è ancora stato chiarito se da colpi
esplosi dai carcerieri (come sostiene il comando della missione Isaf) o da
quelli dei militari intervenuti per la loro liberazione. Gli accertamenti,
con perizie balistiche, sono affidati alla Procura di Roma che indaga
sull'accaduto. Nel blitz i rapitori erano stati uccisi.Nessuna traccia
dell'autista dei due agenti segreti: potrebbe essere stato lui ad averli
traditi.
Le ferite. D'Auria aveva riportato le ferite più gravi ed era stato tenuto
in vita in questi giorni solo grazie a un respiratore artificiale. Con una
straziante cerimonia, sabato scorso, erano state celebrate le nozze in
articulo mortis. Con la sua compagna Francesca, il maresciallo aveva tre
figli, il più piccolo di appena due mesi. Meno gravi le condizioni
dell'altro agente del Sismi, che ha riportato la frattura della clavicola
sinistra, e del collaboratore afgano. Entrambi sono tuttora ricoverati
presso il Policlinico militare.
Il lutto. La camera ardente è stata allestita nella cappella del
Policlinico del Celio. Fra coloro che hanno già reso omaggio alla salma,
anche l'ammiraglio Bruno Branciforte, capo del Sismi, e l'ammiraglio
Giampaolo Di Paola, capo di Stato maggiore della Difesa. In segno di lutto,
Camera e Senato hanno osservato un minuto di silenzio. Il vicepresidente di
Palazzo Madama, Roberto Calderoli, nel riferire "la triste notizia ai
senatori" ha espresso il "dolore dell'Aula" e il "cordoglio del Senato" ai
familiari. Poi ha comunicato che "il governo è già stato sollecitato a
riferire" sulla vicenda a Palazzo Madama. Non si esclude possa accadere
già oggi.
Il cordoglio. A Montecitorio è stato il presidente di turno, Pierluigi
Castagnetti, a dare la notizia. "Alla famiglia il cordoglio
dell'assemblea", ha detto Castagnetti. Tutti i gruppi parlamentari, al
momento di prendere la parola, si uniscono al cordoglio. Condoglianze alla
famiglia e al direttore del Sismi sono state inviate dal ministro della
Difesa, Arturo Parisi, che ha espresso "profondo dolore" per la morte di un
uomo "generosamente impegnato in una missione di grande valore, al servizio
della sicurezza e della pace", che "rimarrà per sempre nel ricordo di chi
crede nella solidarietà tra i popoli". Solidarietà anche da esponenti del
mondo politico, di maggioranza e opposizione, e dagli esponenti del
governo.