[Paesibaschiliberi] [ASKAPENAinfo:] PASSO A PASSO 190, PSOE:…

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Autore: info
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To: eh-info-it
Oggetto: [Paesibaschiliberi] [ASKAPENAinfo:] PASSO A PASSO 190, PSOE: O resa, o repressione


Independentzia eta Sozialismorantz
EUSKAL HERRIA, PASSO A PASSO
Informazione di ASKAPENA, Nº 190

_PSOE: O RESA, O REPRESSIONE_

Ci sono forme molto distinte per affrontare un conflitto politico:
Implicarsi in esso con la ferma volontà di risolverlo; è
l'atteggiamento di chi guarda verso il futuro e tenta di superare in
chiave di equità le relazioni scomposte che danno luogo al confronto.
Un altro atteggiamento è l'inverso: quella di guardare verso il
passato e fare tutto il possibile affinché le relazioni, benché siano
ingiuste, si mantengano come stanno; chi adotta questo atteggiamento
cerca di soffocare con tutti i mezzi alla sua portata le
rivendicazioni popolari. C'è un terzo atteggiamento che è una
variabile dell'anteriore: chi dimostra di assumere il conflitto,
guadagnare la fiducia degli avversari e, una volta che li ha a tiro,
trattarli con la stessa brutalità che quelli del secondo gruppo.
Nel caso del frustrato processo basco, è stata la sinistra quella che
si è impiegata con tutto l'impegno nella risoluzione giusta dello
stesso. La destra spagnola del PP assunse il secondo atteggiamento;
si considerava con molta più forza che il soberanismo basco e tentò
di schiacciare questo movimento dando per scontato che sarebbe finito
con lui.
Il PSOE ha giocato la terza opzione, una variabile della seconda,: ha
tentato di dimostrare un atteggiamento più dialogante e negoziatore;
ha accettato di aprire conversazioni tanto con l'organizzazione
armata ETA come con Batasuna, formazione politica della sinistra
basca. I fatti hanno confermato che tutto quello non era altro che un
movimento avvolgente: ammanettare il soberanismo basco e costringerlo
con tutti gli attrezzi repressivi che aveva lasciato nelle sue mani
il PP.

Durante Il Processo Chi Potè Essere Interlocutore Risolutivo Agisce
Come Inquisitore.

Da questo piccolo altoparlante, vogliamo smascherare e denunciare il
Partito Socialista Operaio Spagnolo ed al Presidente di Governo
Zapatero poiché non ha avuto la taglia di uno statista, bensì la
meschinità di un truffatore
Dall'anno 2002 si apre una linea di contatti e conversazioni PSOE -
Sinistra Basca che permettono aprire illusioni. Una nuova strategia
risolutiva?. I fatti smentiscono le apparenze. Dopo un lungo percorso
di conversazioni e di accordi, ETA dichiara il cessate il fuoco
indefinito nel marzo del 2006. Come era da supporre, dietro quella
decisione sottosta il compromesso del Governo spagnolo di rispettare
l'iniziativa ed il lavoro delle organizzazioni della sinistra basca.
Quegli impegni furono fumo. Il Governo spagnolo seguì l'autostrada
repressiva che aveva aperto il PP: utilizzò la legge di Partiti per
mantenere imbavagliata la sinistra e soffocare le sue rivendicazioni.
Il movimento di massa, arma fondamentale dei settori popolari, fu
severamente soffocato e colpito. Atteggiamento assolutamente
contrario ad un processo negoziatore onesto": io utilizzo tutti gli
attrezzi di cui dispongo ma imbavaglio il mio interlocutore affinché
"non mi condizioni."
Questa condotta imbrogliona del PSOE ebbe differenti espressioni,
tutte nella stessa direzione: con l'aiuto inestimabile del PNV,
represse le mobilitazioni; con la collaborazione dello Stato
francese, imprigiona membri della squadra negoziatrice di ETA i quali
aveva perfettamente identificato e localizzato; con gli attrezzi di
tortura progettati dal PP, attiva giudizi politici contro militanti
della sinistra (concorso giornaliero a tutte le sessioni del giudizio
che si celebravano a molti chilometri di distanza; condanne molto
severe alla gioventù basca processata; minaccia di condanne molto
forti a quelli processati in altri processi...) misure che mantengono
quasi neutralizzate molte persone impegnate nel progetto di
sinistra...

Preparando Il Terreno Per Una Rottura Cruenta

Al PSOE non quadrano i conti. Comprovò l'impegno della sinistra per
trovare una soluzione e pensò che la resa dei baschi stava cadendo. I
suoi calcoli non si adattavano alla realtà. La brutale pressione che
esercitò durante il processo, non dava i risultati graditi: la
sinistra mise sul tavolo vario proposte; l'ultima di esse, un regime
di autonomia transitoria con diritto a decidere nel sud di Euskal
Herria ed un'altra proposta di autonomia per il nord, era
perfettamente accettabile dentro l'attuale cornice costituzionale
spagnola. Al PSOE non bastava, non cercava la flessibilizzazione di
posizioni ma la claudicazione degli avversari. E quello non arrivava
mai, né arrivò.
L'imminenza delle elezioni municipali di marzo gli permise di giocare
al suo capriccio con la volontà dei baschi: illegalizzó senza pensarci
due volte la nuova firma politica che presentò la sinistra basca;
illegalizzó le candidature municipali che si presentarono con un nome
simile. E lasciò fuori della contesa elettorale la maggior parte delle
candidature che presentò un partito come ANV, fondato nel 1930. Il
Governo spagnolo stava facendo uno sfoggio di forza e di arroganza
affinché la sinistra si arrendesse prima di dare per chiuse le
conversazioni (no, negoziazioni). Stava dando un messaggio
contundente: l'unica proposta che la Spagna considererà valida è
quella della resa, tutte le altre sono inutili.

La Tappa Post-processo, Il Tempo Della Spada

Questo fu il messaggio che lanciò il Duca di Alba alla popolazione di
Pamplona due giorni prima della conquista (1512)": se vi arrendete, ci
sarà comprensione; se non vi arrendete, la spada ed il saccheggio." Lo
Stato spagnolo segue la stessa strategia. Il soberanismo basco non si
arrese ed il Governo spagnolo, alzandosi dal tavolo mise bene in
chiaro che era arrivato il tempo della spada.
In maniera quasi fulminante, fu fermato Arnaldo Otegi, interlocutore
riconosciuto di Batasuna. Chi era stato per molte ore nel processo di
conversazioni passò dalla sala di riunioni alla cella della prigione.
Il giorno 10 di settembre fu un altro leader riconosciuto nel
movimento antirepresivo quello che fu imprigionato: Juan Mari Olano,
questa volta fermato per iniziativa del socio del PSOE: il PNV. Il
Governo della Spagna necessita e cerca trofei, nomi qualificati da
presentare tra le grate. Una nuova forma di umiliare i suoi
oppositori e di far notare che nessuno è libero di soffrire la stessa
punizione poiché i leader sono stati i primi imprigionati. Non
proseguendo mai sulla linea abbandonata, il PSOE ha attivato nuovi
macro processi affinché i nuovi processati e le loro famiglie
incomincino a tremare. Anche nella linea già sperimentata, ha notato
che le poche candidature di ANV che furono ammesse, possono rimanere
illegalizzate; che nessuno dimentichi che le tali candidature non
sono un'espressione dei diritti cittadini bensì una spiritosa
concessione del Governo spagnolo e chi concede un privilegio, può
revocarlo
Menzione speciale merita la persecuzione implacabile contro i
militanti di ETA tanto nello Stato spagnolo come in altri paesi,
soprattutto, in Francia.

Boia Di Illusioni

Tutta questa ondata repressiva va accompagnata da un messaggio che
il Governo ed i suoi lacchè del PNV ripetono in forma reiterata: chi
ha sprecato l'opportunità che gli fu concessa, di arrendersi che
abbandoni ogni speranza; niente potrà ottenere a partire da ora
Il nostro è un paese vecchio. Ha sentito molte volte prima di ora
quello stesso messaggio e qui stiamo. I nuovi conquistatori si
accaniranno con noi ma non riusciranno a soffocare la nostra
speranza. Euskal Herria, 24 Settembre di 2007.

www.askapena.org
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