2 ottobre
consiglio comunale di genova
durante la discussione di una mozione dove si impegnava il Sindaco e la Giunta
"- ad aderire al coordinamento Nazionale Enti Locali per la Pace;
- ad istituire l'"Ufficio per la Pace" gia' presente in altri comuni come Torino e Venezia, con l'obiettivo di coordinamento e di valutazione dei progetti di educazione alla pace, di promozione di una cultura di pace adeguata ai tempi, culturalmente aggiornata, di informazione su iniziativedi volontariato e di scambi intrerculturali, di valorizzazione e di messa in rete delel propsote delle realta' associative presenti sul territorio, di sviluppo di progetti in collaborazione con l'IRRE e con le scuole, volti alla sensibilizzazione nei confronti di docenti, genitori, ragazzi affinche' i valori della pace, della non-violenza, del rispetto dei diritti umani, della cooperazione diventino i fondamenti di nuova cittadinanza."
Ho presentato un emendamento che aggiungeva (tra gli obiettivi dell'Ufficio per la Pace) "la riconversione dell'industria bellica".
Di fronte alla canea della destra (su tutto il documento) mi sono trovato l'opposizione decisa del gruppo dell'Ulivo ("non potete appoggiare la Fiom e poi far chiudere le uniche fabbriche dove si lavora").
L'assessore Morettini esprimeva quindi un aprere negativo.
Di fronte a questo, per evitare di mettermi (insieme a pochi altri) il fiore all'occhiello di un emendamento respinto ho convenuto di aggiungere l'obiettivo del "disarmo", sostenendo (un po' paraculescamente, scusate il neologismo) che il Disarmo e' un obiettivo ben piu' alto della riconversione dell'industria bellica, che e' ricompreso nel disarmo (d'altronde per disarmare bisogna pur diminuire la produzione di armi...).
Di fronte a questo il nascente partito democratico non ha avuto il coraggio di mettersi di traverso e quindi mozione e emendamento sono stati approvati.
Proprio in quella sala rossa i miei pensieri andavano a un pomeriggio di 18 anni fa, quando il sindaco Campart (repubblicano, capo di un pentapartito con DC, PSI, PSDI e PLI) aveva espresso pubblicamente l'intenzione di non partecipare all'inaugurazione della Mostra Navale Bellica Italiana.
Altra epoca la Prima Repubblica.
Con ancora delle persone che pensavano con la propria testa e un movimento per la pace, maturo capace di uscire dal "fortino", di elaborare proteste e proposte e di essere egemone politicamente.
C'e' ancora tanto da fare....
ciao
antonio bruno
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