lavoro repubblica
La deposizione dei responsabili dell´ufficio matricola nella caserma di Bolzaneto
Ma per gli ispettori "tutto regolare"
gli interrogatori
Con la consueta, sconcertante serenità che ha contraddistinto le testimonianze di molti rappresentanti delle forze dell´ordine imputati nei processi del G8, anche ieri due ispettori della polizia penitenziaria hanno risposto alle domande dei pm sostenendo di aver svolto solo i compiti richiesti e di non essersi stupiti di fronte a evidenti incongruenze. Si tratta dei sottufficiali Giuseppe Fornasiere e Francesco Tolomeo, responsabili dell´ufficio matricola nella caserma di Bolzaneto, imputati di omesso controllo e concorso in falso, nell´ambito del processo (tra gli imputati anche Alessandro Perugini ex numero due della Digos) per le violenze e gli abusi compiuti in danno di decine di persone in quello che fu il carcere speciale del G8. Accusati di aver sottoscritto i verbali dei 67 stranieri arrestati nella scuola Diaz, secondo l´accusa falsi in quanto precompilati, si sono difesi sostenendo di aver messo la firma solo al momento dell´imbustamento senza partecipare all´interrogatorio. Nei moduli, sottoscritti dagli arrestati, era scritto di non appartenere ad alcun clan criminale, ma soprattutto che non temevano per la propria incolumità personale o fisica e che non volevano che fossero informati Consolati o Ambasciate dei propri paesi. Nel corso delle indagini era emerso invece che ogni richiesta degli arrestati (avvisare familiari, avvocati, consolati) era stata ignorata. Una delle tante violazioni dei diritti umani che contraddistinsero il G8 genovese. I pm Patrizia Petruzziello e Vittorio Ranieri Miniati hanno chiesto se non si fossero stupiti di questa circostanza e Tolomeo ha risposto: «In quindici anni all´Ucciardone di Palermo non ho assistito ad immatricolazioni di stranieri che chiedevano di parlare con il Consolato».
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