[NuovoLab] vigilantes folli stop a Fincantieri

Delete this message

Reply to this message
Author: ugo
Date:  
To: forumgenova, aderentiretecontrog8
Subject: [NuovoLab] vigilantes folli stop a Fincantieri
Controlli provocazioni e multe

Alessandra Fava Genova

Schiavitù è una parola forte. Eppure ricorre sulla bocca di tanti tra i 1500
lavoratori diretti e in appalto che ieri si sono piazzati, alle 6 di mattina,
davanti ai cancelli della Fincantieri a Sestri Ponente, bloccando via Soliman
fino a metà pomeriggio. La ragione dello sciopero - tutti i turni per 24 ore -
sono i controlli serrati, le perquisizioni, le intimidazioni da parte di veri e
propri vigilantes che controllano le modalità di lavoro della gente
distribuendo paura, multe e sospensioni dal lavoro, soprattutto a scapito dei
lavoratori in appalto, i meno tutelati dal punto di vista sindacale.
La storia è iniziata un anno e mezzo fa; quando l'azienda ha affidato il
controllo dei lavoratori a un'azienda (anche quella in appalto) che ha
sparpagliato una trentina di vigilantes in giro per il cantiere che costruisce
navi da crociera: «le guardie ci sono sempre state, ma per la salvaguardia dei
beni aziendali, non per controllare i lavoratori - dice Giulio Troccoli
dell'Rsu Fiom - In 33 anni di lavoro non abbiamo mai fatto una lotta così dura
per difendere la legalità».
Mentre si parla il capannello s'allarga. Gli extracomunitari si sono
volatilizzati, ma anche gli italiani hanno paura. Dall'alto di una ringhiera,
dopo i tornelli, veglia dalle 6 di mattina il responsabile del personale; «un
gesto intimidatorio evidente», rimarcano molti. Eppure le denunce
s'accavallano, per rabbia ed esasperazione. Mangi un panino per un quarto d'ora
sul molo durante la pausa di lavoro? Multa. Fai pipì in banchina invece che in
bagni sempre lerci, spesso chiusi («mai visti di conciati così male», dice un
nordeuropeo)? Multa. Ti siedi su una panchina degli spogliatoi per tirare il
fiato, sempre durante la pausa? Ti dicono di toglierti dai piedi. Le storie che
si raccolgono rasentano l’incredibile. Specie in una fabbrica statale.
I più vessati sono i meno tutelati, quelli delle ditte in appalto, che ieri
mattina veniva¬no invitati a scioperare perfino dai loro 'padroni' stufi di
vedersi ritornare indietro qualche lavoratore sospeso. Uno racconta del giorno
che hanno buttato via gli scarponi di tutti i lavoratori esterni; un altro le
perquisizioni all'entrata e all'uscita, oppure il dover timbrare il cartellino
due volte, all'entrata e sulla banchina. Per non parlare del sabato quando «i
lavoratori di serie B»vanno a lavorare per turni sino a 12 ore, costretti in
coda per decine di minuti perché il tornello è uno solo e con un solo portiere.
Alcuni estemi pa-gano di tasca propria il cartellino: dai 50 ai 100 euro. Per
poi trovarsi cacciati fuori dal cantiere con sospensioni che vanno sino ai 5
giorni. «La pratica per multare un dipendente è più complessa - spiega uno - ti
devono fare una contestazione scritta, poi hai tre giorni per rispondere e puoi
ricevere anche l'assistenza del sindacato, quindi multa o sospensione dal
lavoro. Per quelli in appalto si fa tutto con un processo sommario: ritiro del
cartellino, sospensione e il titolare della ditta sta zitto per paura di
perdere la commessa». La protesta di ieri, eclatante, arriva dopo anni di
silenzio assordante, tranne qualche rara denuncia (tipo quella lo scorso anno
di un falegname preso a botte dal suo datore di lavoro palermitano per mancati
pagamenti)e per gli scioperi contro la ventilata quotazione in borsa, cui gli
esterni non hanno quasi partecipato. «Questo sciopero è storico - sottolinea
Bruno Manganare), della Fiom Genova - è la prima volta da anni che riusciamo a
bloccare totalmente il lavoro su due navi perché tutte le ditte d'appalto si
sono ribellate con noi. A me sembra di tornare indietro agli anni '60: di fatto
siamo qui a difendere lo Statuto dei lavoratori del 1970». Il lavoro
esternalizzato ha acquistato una fetta sempre più grande di Fincantieri. Dopo
le imprese di pulizia o per la mensa, a Sestri Ponente ci sono oggi 850
dipendenti diretti e 2500 delle ditte d'appalto, che scendono a 1500 a fine
commessa. Metà sono extracomunitari, 55 nazionalità diverse. I sindacati
confederali (Manganaro con il segretario Uilm Michele D'Agostino e quello della
Cisl-Fim Alessandro Velia) hanno inviato una lettera al prefetto Giuseppe
Romano chiedendo un incontro con la direzione nazionale di Fincantieri e la
Direzione provinciale del lavoro. Se non si apre nessun confronto, ci saranno
altre proteste nei prossimi giorni.

fonte "il manifesto 02/10/07





--------------------------------------------------
Non potendo rafforzare la giustizia si è giustificata la forza B. Pascal
--------------------------------------------------

Ugo Beiso