UN ALTRO MODELLO DI CONVIVENZA CONTRO LA SOCIETA' DELLA PAURA
di Livio Pepino, magistrato.
....La novità più dirompente degli ultimi anni è, infatti, il diffondersi di un pensiero unico (elaborato soprattutto negli Stati Uniti) che ha ridisegnato ovunque - i sistemi istituzionali, i rapporti sociali, il concetto stesso di cittadinanza. Il suo postulato è che la garanzia dei diritti e della sicurezza degli inclusi passa necessariamente attraverso l'espulsione da quei diritti degli esclusi, cioè dei non meritevoli, dei marginali (tossicodipendenti in primis) considerati i nuovi barbari da cui la società deve difendersi con ogni mezzo. In questa visione la sicurezza, la prosperità, la felicità si identificano con un ordine prestabilito e immodificabile a cui corrisponde la necessità di respingere al di fuori, in qualche "luogo esterno", il disordine. Nascono da qui le moderne politiche sicuritarie, il revival della contenzione, l'opzione della "tolleranza zero" (vera antitesi, anche concettuale, della "riduzione del danno"). Esiste un'alternativa a questa
spirale perversa? Esiste un altro modello, un altro sistema di governo della devianza e dei conflitti? Esiste."Ma -se è esatto quanto sin qui si è detto - non è questione di tecnica giuridica, nè di politica del diritto e neppure di politica criminale. E', piuttosto, una questione di politica tout court. Lo snodo fondamentale è quello dell'inclusione.
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