Cara amica, caro amico,
a Myanmar è in atto una violenta repressione delle manifestazioni
pacifiche, che si stanno svolgendo in tutto il paese da oltre un mese.
Il 25 settembre circa 300 persone sono state arrestate durante le proteste
e tre monaci sono stati uccisi: uno da un colpo d’arma da fuoco
e gli altri due a seguito di un pestaggio. Il giorno dopo vi sono state
altre vittime, e almeno un giornalista è rimasto ucciso.
Fonti non ufficiali hanno fatto sapere ad Amnesty International che oltre
50 monaci sono rimasti feriti.
Le ultime notizie ricevute da Amnesty International in queste ore non sono
incoraggianti. Numerosi raid da parte della polizia stanno avendo
luogo in queste ore nei monasteri buddisti di Yangon e in altre città del
paese, non si conosce ancora il numero preciso dei monaci arrestati
e delle persone rimaste ferite.
Per scongiurare il ripetersi del bagno di sangue del 1988, quando furono
uccise circa 3000 persone, Amnesty International ha lanciato un appello
alle autorità di Myanmar chiedendo loro di mettere fine alle repressioni
contro i dimostranti pacifici e garantire il rispetto del diritto di
manifestazione.
ANCHE TU PUOI FARE QUALCOSA DI IMPORTANTE!
FIRMA L'APPELLO ON-LINE A QUESTO INDIRIZZO:
http://www.amnesty.it/appelli/azioni_urgenti/Myanmar
E INVIA SUBITO QUESTA E-MAIL AI TUOI AMICI CHIEDENDO LORO DI FARE
ALTRETTANTO.
Far sentire la nostra voce in questo momento è fondamentale. Insieme, la
nostra voce può diventare più forte e salvare delle vite!
Amnesty International Sezione Italiana
http://www.amnesty.it
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Non potendo rafforzare la giustizia si è giustificata la forza B. Pascal
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Ugo Beiso