Autore: Alessandro Presicce Data: To: forumlecce Oggetto: [Lecce-sf] resoconto tavolo Palascia a Roma
Importante incontro ieri a Roma presso il Ministero dell'Ambiente per
decidere le sorti di Punta Palascia. Il sindaco Cariddi in
rappresentanza del Comune di Otranto
Data: 26/09/2007
Il grande giorno è arrivato. Lo aspettavamo da tempo. Ieri, 25
settembre, incontro a Roma presso il Ministero dell'Ambiente, in via
C. Colombo, per decidere le sorti di Punta Palascia. Il
sottosegretario all'Ambiente Laura Marchetti ha fortemente voluto un
momento di confronto fra gli enti coinvolti e ha convocato tutti
nella capitale per cercare possibili soluzioni. Il progetto di
ampliamento del presidio della Marina Militare a Capo Palascia è
stato oggetto, negli ultimi mesi, di polemiche, scatenate da quanti
amano quel luogo così ricco di fascino, simbolo, grazie alla presenza
del faro più ad est d'Italia, di incontro fra i popoli, del legame
fra Occidente ed Oriente. Tante le istituzioni, le associazioni e i
liberi cittadini che si sono mobilitati affinché si potesse fermare
il progetto in questione.
E poi l'intervento del Ministero dell'Ambiente nella persona del
sottosegretario Marchetti, la quale ha ritenuto opportuno questo
momento di confronto fra tutte le parti interessate.
Ieri mattina, quindi, appuntamento a Roma. L'incontro ha avuto inizio
intorno alle 13.30 e ha visto la partecipazione del sottosegretario
Marchetti, del sottosegretario alla Giustizia, Alberto Maritati, del
Presidente della Provincia di Lecce, Giovanni Pellegrino, del sindaco
di Otranto, Luciano Cariddi, dell'Ass. al Territorio della Regione
Puglia, Angela Barbanente, del Direttore Generale per la Protezione
della Natura, Aldo Cosentino, del Dirigente dell'Ufficio Parchi della
Regione Puglia, Francesca Pace, della senatrice pugliese Maria
Celeste Nardini, della portavoce del Comitato "Giù le mani da Punta
Palascia", Valentina Stamerra, del responsabile nazionale
dell'Associazione "Giuristi Democratici, Fabio Marcelli, e del
rappresentante leccese dei "Giuristi Democratici, Adriano Tolomeo. A
rappresentare il Genio della Difesa, il Generale C.A. Ivan Felice
Resce, accompagnato dal col. Gambardella.
Il sottosegretario Marchetti ha salutato i presenti e ha spiegato le
motivazioni che l'hanno spinta a voler indire l'incontro: "La
riunione di oggi è difficile, ma la posta in gioco è bellissima.
Stiamo discutendo di un progetto del quale poi non sappiamo molto.
L'area in questione è splendida ed ha anche dei vincoli paesaggistici
che spetterebbero alla Regione. Inoltre ci troviamo in area Parco e
in una zona Sic. Molti si sono interessati alla vicenda. Il Ministero
dell'Ambiente è coinvolto per varie ragioni. Se il progetto dovesse
realizzarsi si tratterebbe di una ferita al paesaggio. E poi quella
zona ha una forte propensione simbolica tanto che il Ministero
vorrebbe coinvolgere il Faro di Palascia in un progetto che
comprenderà cinque fari del Mediterraneo". E ha concluso: "Spero che
da questo tavolo possa uscire una contrattazione condivisa".
Il senatore Maritati ha chiesto al Generale qualche dettaglio in più
circa il progetto a Capo Palascia. Il Generale Resce ha così preso la
parola: "Sono felice di essere qui. Sono stato ad Otranto e ho avuto
modo di ammirare la bellezza del faro di Palascia. Ci terrei a
precisare che stiamo parlando di un sistema che non ha nulla a che
vedere con la Marina Militare, ma con la Difesa in generale. Palascia
è il punto più ad Est d'Italia. Già nel presidio esistente si possono
controllare i movimenti nel Canale d'Otranto, la migrazione
clandestina, il commercio di armi e di droga". Si è soffermato poi a
precisare quali interventi si dovrebbero realizzare: "Si intendono
rimuovere le apparecchiature che hanno subito obsolescenza. Rimuovere
significa anche realizzare intorno delle strutture che possano ben
contenere le nuove apparecchiature che si andranno a sostituire alle
vecchie e un'area servizi per il personale che fa h 24". Il Generale
ha comunicato che il progetto originario è stato modificato,
eliminando l'alta torre posta all'ingresso del presidio, a carattere
puramente estetico, e abbassando l'altra torretta che ospiterà le
moderne apparecchiature di monitoraggio. Le restanti strutture
conterranno gli uffici, le sale operative, e due stanze con bagno per
il personale di servizio. "Non c'è nulla di segreto", ha concluso il
Generale Resce.
Il successivo intervento è stato quello del Presidente
Pellegrino: "E' inutile stare qui a parlare del progetto. Il punto è:
ci vuole o no la valutazione di incidenza ambientale visto che ci
troviamo in area Parco? I lavori sono iniziati sul presupposto che
l'unico vincolo esistente è quello paesaggistico. Non si è tenuto
però presente che lì c'è un Parco naturale approvato dalla Regione,
all'interno del quale non sono previsti nemmeno i movimenti terra
senza la valutazione d'incidenza e senza il nullaosta dell'Ente che
gestirà il Parco. Deve essere l'Ufficio Parchi a dire si o no". "La
Difesa ha seguito le leggi e tutto l'iter. Non ha commesso reati.
Sono qui non per verificare se abbiamo o non abbiamo violato le
leggi, ma per rendere minimo l'impatto ambientale", ha affermato il
Generale Resce.
Il Presidente ha anche proposto una soluzione possibile: "Il Parco è
una specie di serpente che corre lungo la costa, quindi non è
difficile uscirne fuori. Il progetto potrebbe essere spostato un po'
più in là". Anche il sottosegretario Maritati ha avallato tale
ipotesi: "Questo è un tavolo politico. Non c'è nessuno che può
decidere. Lasciamo l'esistente e spostiamo il nuovo. Questa è la
proposta che risolverebbe questioni giudiziarie e di scontro".
Il sindaco Cariddi si è poi rivolto al Generale del Genio della
Difesa: "Quali ragioni particolari sono sopraggiunte perché si sia
sentita l'esigenza di creare una base quasi doppia rispetto a quella
già esistente? Comprendo la necessità di presidiare, ma un minimo. Il
resto degli uomini potrebbe soggiornare nella vicina base
dell'Aeronautica Militare, come già si fa". "Quello che vede sulla
pianta ha la necessità di ospitare apparecchiature moderne", ha
prontamente risposto il Generale mostrando ai presenti il progetto su
carta. "In questo presidio ci saranno solo gli alloggi di chi
presiederà di notte, gli altri soggiorneranno altrove, come fanno.
Questo è il minimo indispensabile".
Il Direttore Generale Cosentino ha palesato poi il suo punto di
vista: "Dalla valutazione di incidenza ambientale non è escluso
nessuno ed è competenza della Regione". Subito dopo la parola è
passata all'Ass. Barbanente: "Bisogna capire se tutto ciò che si
poteva fare per mitigare gli impatti sia stato fatto. Oggi non sono
messa in condizione di comprendere da questi pochi disegni".
Francesca Pace: "In questa zona esiste un parco regionale e le sue
norme di salvaguardia prevedono che al di fuori dei centri abitati
non si può costruire. L'Ente di gestione del Parco è in via di
definizione e costituzione, ma la normativa esistente è molto
rigida".
"Chiedo ancora alla Difesa di aprire una trattativa che non elimini
solo pochi metri", ha affermato la Marchetti, "una trattativa che
difenda la memoria nazionale, che difenda un monumento dell'amicizia,
dell'incontro fra i popoli". E rivolgendosi al Generale
Resce: "Questo progetto è proprio così necessario?". "Spostarlo non
avrebbe senso e non ci garantirebbe quei sistemi", ha risposto il
Generale.
La senatrice Nardini: "Voi andate a fare un intervento pesante su
quell'area. Al di là delle regole, è il ragionamento di fondo che non
tiene. Ci sono passaggi che non sono stati rispettati".
"E' importante che il dibattito che si è sviluppato verta su dati
effettivi", ha affermato Fabio Marcelli. "Promuoveremo nella zona un
dibattito democratico sulla vicenda. La portata simbolica di quel
luogo è molto alta. E' importante anche la difesa del Paese, ma siamo
convinti che si debbano rispettare tutti i passaggi e le leggi".
Molto sentito è stato l'intervento di Valentina Stamerra,
rappresentante delle tante associazioni che hanno aderito alla
petizione unendosi in un unico Comitato: "Si deve tener conto di un
appello che viene dalla democrazia, dalla cittadinanza. Sono sicura
che i tecnici della Difesa saranno capaci di mantenere il ruolo
strategico del progetto pur spostandolo, arretrandolo. Così vinceremo
tutti quanti". E il Generale: "L'unica cosa che non si può spostare è
la torretta operativa perché perderebbe la sua efficacia. Farò
studiare tutti i sistemi ai nostri tecnici per migliorare il progetto
e sfruttare al meglio gli spazi, riducendo eventualmente la
metratura. Mi impegno ad un confronto in questo senso con il Comune
di Otranto, la Regione Puglia, l'Ufficio Parchi, il Comitato. Faremo
tutto ciò che sarà possibile. I nostri tecnici verranno da voi e
valuteremo insieme le eventuali modifiche da apportare".
Il sottosegretario ha chiuso l'incontro, intorno alle
15.00: "Possiamo riconvocarci tra un mese. Questo tavolo politico
sarà preceduto da un lavoro dei tecnici della Difesa affiancati dai
tecnici dei vari enti qui presenti".
Subito dopo spazio alla stampa e alle interviste.
L'atmosfera che ieri si respirava era tranquilla, come accomodante è
stato il Generale Resce. Uno spiraglio contro il cemento a Punta
Palascia si è aperto. La soddisfazione generale si respirava
nell'aria e tutti sono andati via con una speranza in più. La
questione non si può ritenere ancora chiusa, ma i presupposti perché
vada via via migliorando ci sono.
Il sindaco Cariddi, a conclusione dell'incontro, ha fatto le sue
considerazioni: "L'incontro è stato molto utile per far comprendere
allo Stato Maggiore della Difesa le ragioni dell'Amministrazione
Comunale, concordi con quelle degli altri enti e movimenti di
opinione intervenuti. Dalle notizie ricevute dal Generale Resce si è
notata un'apertura da parte dell'Amministrazione Militare verso le
preoccupazioni espresse dal Comune sul progetto di capo Palascia.
Infatti, lo Stato Maggiore della Difesa ha già, nella nuova proposta
progettuale discussa nell'incontro, eliminato la torre prevista come
ingresso e ridotto l'impatto rappresentato dalla torre che dovrà
ospitare l'attrezzatura tecnica della base. Resta il problema
dell'ampliamento dell'attuale base sul quale l'Amministrazione
Comunale resta ferma nella posizione già manifestata in precedenza di
evitarlo totalmente. Su tale questione il Generale Resce si è
riservato di valutare le ragioni che hanno comportato tale scelta
progettuale. Seguirà sicuramente un incontro con i tecnici per
comprendere la possibilità di non realizzare l'ampliamento previsto
per il logistico o, al limite, di delocalizzare tale intervento".