[Cm-milano] Fwd: [neurogreen] i cilcisti sono IL MALE!

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Autore: Simone
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To: critical mass milano - crew ::: http://www.inventati.org/criticalmass/ ::: la rivoluzione non sara' motorizzata !!!
Oggetto: [Cm-milano] Fwd: [neurogreen] i cilcisti sono IL MALE!
---------- Forwarded message ----------
From: mazzetta <goedel@???>
Date: 25-set-2007 14.11
Subject: [neurogreen] i cilcisti sono IL MALE!
To: neurogreen@???


          tocca leggere anche questa, il Giornale denuncia il pericolo
          ciclisti a Milano. I ciclisti renderebbero le strade più
          pericolose della tangenziale.


il bello dei destri è che difendono a tutto tondo una certa visione del
mondo, non hanno davvero ritegno...




          I nuovi ciclisti, minoranza protetta e prepotente


di Carlo Maria Lomartire <http://www.ilgiornale.it/la_aut.pic1?ID=3479>
- lunedì 17 settembre 2007, 07:00

È il momento di porre rimedio all'arroganza e alla maleducazione dei
ciclisti milanesi. Saettano in spericolati slalom fra la gente sui
marciapiedi di corso Buenos Aires. Tentano di battere il record del
chilometro lanciato sull'isola pedonale da San Babila a Cairoli. Usano
le strisce come se fossero dei pedoni - dei quali naturalmente non si
curano. Considerano un diritto percorrere contromano i sensi unici,
possibilmente al centro della carreggiata, e insultano l'automobilista
che si azzarda a eccepire. Sulle strade a doppio senso di marcia,
invece, pedalano regolarmente nella direzione opposta a quella della
corsia che occupano. E guai a te se li inviti alla correttezza e alla
disciplina: ti coprono di contumelie, dandoti come minimo
dell'inquinatore se sei un automobilista. Già, perché il ciclista si
sente della parte del bene e del giusto, circonfuso dell'aureola di
ecologicamente corretto.

Inoltre si considera membro di una minoranza debole, indifesa e non
tutelata, condizione che conferisce sempre un particolare diritto alla
trasgressione e all'aggressività nei confronti di chi non è dei loro;
una sindrome da Pantere Nere degli anni '70, insomma. Sì, è vero: ogni
tanto abbattono qualche pedone o costringono le auto a brusche frenate,
provocando tamponamenti a catena. Ma che importa? La bici non ha targa e
il pirata a due ruote se la può svignare senza rischi. Basta, bisogna
fermarli. Anche perché il loro numero, a causa delle difficoltà del
traffico automobilistico, cresce di giorno in giorno e così la loro
arroganza e la loro maleducazione, rendendo i marciapiedi di Milano
ormai più pericolosi della tangenziale Est. Chiedere l'intervento dei
ghisa? Ridicolo, visto che non riescono neppure a multare le auto in
seconda e terza fila. Non resta, dunque, che protestare: se un ciclista
vi sfiora sul marciapiede protestate, protestate con forza.

*/Il Giornale (c)/*


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NEUROGREEN
ecologie sociali, strategie radicali
negli anni zerozero della catastrofe
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